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15-03-2008

L’accordo col Comune
Per i beni contestati arriva il commissario
Esclusi dal voto i consiglieri-regolieri

S.PIETRO - Dell'accordo fra le Regole di Costalta, Presenaio, San Pietro e Valle e il Comune sui beni in contestazione se ne occuperà, come già anticipato, il commissario. Non solo i consiglieri comunali sanpietrini non saranno chiamati ad approvare o meno l'intesa, ma non potranno nemmeno intervenire sull'argomento. Tanto che da Villa Poli è giunta una comunicazione ai quattro consiglieri di minoranza di presentarsi in municipio, con tanto di documento di identità valido, per sottoscrivere una dichiarazione congiunta o individuale in modo tale da poter dare avvio al procedimento commissariale. Dalla sottoscrizione, richiesta dal difensore civico del Consiglio regionale del Veneto, deve risultare l'obbligo di astensione sull'argomento. Il legale spiega che tale atto serve per prevenire eventuali impugnazioni contro il provvedimento sostitutivo.La richiesta di recarsi all'ufficio protocollo del palazzo municipale non ha finora ottenuto risposta, perché nessuno dei quattro consiglieri d'opposizione, che con i loro voti complessivi rappresentano oltre la metà degli elettori che hanno votato quattro anni fa, ha raccolto l'invito. Come ha scritto il segretario comunale ancora alla fine di agosto, "pare che la vertenza in atto con le Regole presenti sul territorio possa chiudersi con un accordo transativo con le parti; successivamente tale accordo dovrà essere sottoposto all'approvazione da parte del Consiglio comunale", che, ora, però è chiamato all'astensione.

Da oltre un decennio la questione dell'incompatibilità fra la carica di consigliere comunale e regoliere emerge ogniqualvolta si parli di beni, soprattutto se in contestazione. Qualche mese fa se n'era occupato anche il dirigente regionale, Giancarlo Boaretto. Rispondendo ad un quesito di Villa Poli aveva evidenziato che il dovere di astenersi dovrebbe essere adempiuto dai soggetti che rivestono contemporaneamente la carica di amministratore comunale e di regoliere, in sede di approvazione dell'accordo, la cui stipulazione spetta comunque ad un dirigente o, in sua assenza, al segretario comunale.

Nel frattempo, a distanza di mesi, il contenuto dell'accordo rimane avvolto nel massimo riserbo. Anche se sembra accettata la sentenza del Tribunale di Belluno, contro la quale il Comune aveva presentato ricorso e con la quale erano state accolte le domande di riconoscimento della proprietà esclusiva delle Regole sugli immobili dalle stesse rivendicate, cioè un vasto patrimonio di boschi e pascoli, quantificato in tredici milioni di euro, comprese le quattro malghe di Antola, Civion, Londo e Sesis. Da quanto trapela, Villa Poli riconoscerebbe che tale proprietà sia delle Regole, le verrebbe concesso comunque di gestire le malghe (pare per diciotto anni) e di utilizzare i fondi dei tagli dei lotti boschivi inseriti nei vecchi bilanci.
Yvonne Toscani


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