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03-02-2008

Il 10 febbraio il Kursaal di Auronzo
ospiterà un pomeriggio di musica, poesia e teatro
per richiamare l’attenzione sulla mancanza di spazi di ritrovo
«Salviamo la cultura di montagna»
Pais Becher: «L’arte come arma di protesta».
Costalta diventa il caso-simbolo di una realtà in affanno

Niente polemiche, ma cultura, come arma persuasiva nella lotta della piccola frazione di Costalta di Comelico Superiore per avere spazi adeguati d'incontro e di aggregazione. Così, domenica 10 febbraio, a partire dalle 16, il Kursaal di Auronzo ospiterà una rassegna di spettacoli denominata "Salviamo gli spazi per la cultura in montagna". Un pomeriggio di musica, poesia e teatro con Andrea Da Cortà e Al Tei, Le Wongole, I Fiori Blu, Illogical Snails, Gruppo Musicale di Cstalta, Gualtiero Gasperini, Paola Brolati & Charly Gamba, Lavori in Corso e gli Artisti di Zeloz. Sarà inoltre presentato un libro che riassume le vicende di Costalta , dove la chiusura della "Ceda dal Comitato" ha scatenato la protesta di artisti, intellettuali, poeti, musicisti, attori, ma anche semplici cittadini.

«L'evento - spiega l'assessore alla cultura del comune di Auronzo, Tatiana Pais Becher, ideatrice della rassegna organizzata poi da Claudio Michelazzi - non si propone come una semplice azione di protesta contro qualcuno o qualcosa, ma vuole assumere un significato ben più elevato di celebrazione e valorizzazione della cultura della montagna, di tutte quelle forme d'arte prodotte dai nostri talenti artistici, spesso sconosciuti al mercato globale. L'intento è quello di celebrare tutte quelle persone che producono arte tra le mille difficoltà, di comunicazione, spazio, trasporto, visibilità, che i nostri piccoli paesi di montagna comportano, un'arte che nasce dalla passione vera di uomini e donne, mossi unicamente dall'amore per la creatività e dal desiderio di esprimere liberamente i propri sentimenti, opinioni, sogni. Proprio in questi anni stiamo assistendo ad una attività creativa in molti paesi del Cadore. Forse può essere una risposta ed un tentativo di riflessione sulla crisi che la società cadorina sta vivendo. I vari enti locali presenti sul territorio stanno prendendo conoscenza che investire nella cultura significa migliorare la qualità della vita dei loro abitanti e creare le premesse affinché le nuove generazioni possano continuare a vivere ed operare in Cadore. La vera sfida per rilanciare l'economia del territorio sta proprio nell'attuazione di una politica che investa sulla cultura come elemento della nostra identità. Condizione indispensabile per sviluppare questa cultura, per far crescere i nostri ragazzi con una mente aperta ed innovativa e garantire questo tipo di sviluppo è la disponibilità di spazi adeguati, luoghi dove i vari gruppi possano ritrovarsi, esercitarsi e produrre le varie espressioni artistiche. Negare l'accessibilità a tali luoghi, là dove essi esistono e sono inutilizzati, significa negare l'accesso alla creatività, alla libertà, alla possibilità di sperare e sognare».

La manifestazione è patrocinata dalll'Assessorato alla cultura del Comune di Auronzo. Interverranno anche personalità della politica, del sindacato, di associazioni culturali e di volontariato.

Sarà l'occasione anche per raccogliere firme per l'omonimo manifesto "Salviamo gli spazi di cultura in montagna».


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