16-01-2008
Interviene il Gruppo Abele
Canonica sgomberata
«Bisognava dialogare»
«Fine di una bella esperienza»
Continuano le prese di posizione contro lo
sfratto firmato dall'amministrazione comunale di San Pietro,
che ha ordinato il "fuori tutti" dalla canonica al
gruppo musicale e al Comitato turistico di Costalta.
Dopo l'intervento anche di rappresentanti politici, nei giorni
scorsi all'indirizzo costalta
libera@libero.it è giunta la mail di Mirta Da
Pra Pocchiesa, responsabile dell'ufficio stampa del Gruppo Abele
di Torino, di cui è il braccio destro del fondatore don
Luigi Ciotti e che, fra l'altro, ha rappresentato l'Italia al
Consiglio d'Europa.
In una lunga lettera-riflessione, inviata simbolicamente anche
a tutti gli abitanti di Costalta , al sindaco di San Pietro,
al presidente della locale Regola, al presidente della Comunità
montana del Comelico e Sappada, al vescovo di Belluno-Feltre
e al presidente della Magnifica Comunità di Cadore, la
giornalista di origini cadorine si pone una serie di interrogativi
sul perché si sia «arrivati a chiudere un'esperienza
così bella, positiva, importante per la comunità
parrocchiale e civica?». «Perché chiudere
- continua - un luogo che era stato curato, migliorato e che
rappresentava un punto di riferimento e di incontro, anche intergenerazionale,
per molti? Perché di fronte a un gruppo di persone che
così tanto si sono spese per animare e sostenere la vita
della comunità si è scelto di chiudere, anziché
interloquire e confrontarsi? Perché non si è tenuto
conto di quanto è stato fatto e di quanto queste persone
hanno fatto per il paese, portandone il nome ovunque, facendo
onore al Cadore e in particolare al Comelico? Perché non
si è tenuto conto di tutto questo e di ciò che
Costalta ha rappresentato per molti montanari: la vita possibile,
anche in un piccolo e lontano paese».
Mirta Da Pra Pocchiesa invita quindi a tener duro «perché
le idee camminano, le persone cambiano e il tempo, alla fine,
dimostra ciò che ha veramente valore e troppe sono le
cose importanti per lasciar perdere».
Ed anche il mondo dello sport è sceso, nel frattempo,
in campo per esprimere solidarietà al Gmc e al Ct. Lo
hanno fatto, per esempio, i componenti delle squadre di pallavolo
del Comelico Volley, con i loro atleti, tecnici e dirigenti.
Yvonne Toscani |