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22-12-2007

La replica del sindaco
Ceda: «Ripristinate legalità e proprietà»
«I lavori eseguiti erano abusivi»

Nessun appello alle "guerre sante", la cultura da sola non basta, atto dovuto e conclusivo di una storia quasi decennale. Sono questi gli elementi ai quali il sindaco di San Pietro affida la propria replica, contenuta nella lunga ed attesa lettera, firmata ieri ed uscita dal municipio per essere recapitata nelle case di tutti i cittadini della frazione sanpietrina più alta congiuntamente agli auguri natalizi. Al centro c'è l'ormai nota vicenda relativa allo sfratto dalla Ceda del Comitato del gruppo musicale di Costalta e del Comitato turistico.«Reputo la critica legittima ed anche opportuna qualora esprima diverse valutazioni dell'operato amministrativo o denuncia di atti censurabili», esordisce Silvano Pontil Scala. «Come cittadino prima e sindaco poi, ho sempre apprezzato e riconosciuto i meriti del Gruppo musicale nonché di tutti gli altri cittadini che, in varia forma e misura, hanno dato vita alle attività culturali e sociali del paese. Questi meriti non esimono però dal rispetto delle regole di convivenza e dei diritti di proprietà. Riguardo alle regole, non tutti sono così convinti che quel luogo di aggregazione sia stato sempre e solo la fucina culturale. In paese c'è chi la pensa diversamente, ritenendo che alcuni comportamenti non fossero propriamente confacenti con la destinazione del fabbricato, affidato in uso alla Curia come canonica fin dal 19.11.1942. Riguardo alla proprietà, l'occupazione era palesemente abusiva, perlomeno dal 27.02.1998, in forza della lettera raccomandata inviata al Comitato turistico dall'allora segretario comunale dott. Morgantini. Con essa, veniva ingiunta la formale restituzione entro 10 giorni avvisando che, in mancanza, si sarebbe adita l'autorità giudiziaria, anche per l'aspetto penale di appropriazione indebita». «Da ciò si ricava che l'uso dei locali era illegittimo ed i lavori eseguiti erano abusivi», continua il sindaco. «Quindi, non si è trattato di esproprio ma di ripristino della proprietà usurpata e della legalità».
La seconda parte del testo è riservata al rapporto, in generale, da tenere con le Istituzioni civili e religiose. «Ci è stato insegnato che il loro rispetto è doveroso da parte di tutti i cittadini, indipendentemente dalle persone che in quel momento legittimamente le rappresentano», informa Pontil Scala. «Può non piacere, ma chi ha firmato l'ordine di sgombero dei locali lo ha fatto per atto dovuto ed è stato legittimamente eletto sindaco». Il primo cittadino replica poi all'appunto sull'attività svolta dalla sua amministrazione per la comunità costaltese, respingendo ogni addebito, difendendo il proprio operato e ricorda «a coloro che si autodefiniscono "uomini liberi, artisti ed intellettuali", relegando tutti gli altri nel girone dei sottomessi ed incolti, che la cultura da sola non basta». E conclude con la convinzione «che i cittadini sapranno giudicare i fatti ed i comportamenti di ciascuno in totale libertà. Così come sapranno valutare moralmente ogni aspetto della vicenda».
Yvonne Toscani


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