14-9-2007
L'epica storia
del raid automobilistico
Parigi-Pechino
ora verrà ricordata da una targa
Val
Visdende - È tutto pronto in Val Visdende dove, domenica
16 settembre alle 10.30, presso la malga di Pra Marino, verrà
scoperta una targa a ricordo del raid Parigi-Pechino e degli
allenamenti voluti dal principe Scipione Borghese nella valle,
perché ritenuta simile a certi tratti impervi del tragitto
che trraversava la Cina, la steppa russa e la regione degli Urali.
L'iniziativa, così motivata, è frutto di un'idea
della Regola di Costalissoio, presieduta da Valerio De Bettin,
in collaborazione con l'Opel Cadore di Emilio De Bettin e l'esperto
Guido Buzzo, che segue le proposte culturali della Comunione
familiare.
La storia è tanto antica quanto affascinante. Nel 1906
il principe, il noto giornalista Luigi Barzini e il tecnico Guizzardi,
per prepararsi alla difficile e pericolosa spedizione su un'Itala
35/45 HP, che li avrebbe poi resi famosi, si allenarono proprio
in Val Visdende, preparando il raid Parigi-Pechino dell'anno
successivo. Nessun pensava che i tre compagni ce l'avrebbero
fatta, considerate le enormi distanze da coprire per raggiungere
una meta lontana sedicimila chilometri, tra rocce, praterie e
paludi. E invece l'impresa riuscì ed ebbe un'eco trionfale,
con le emozioni del viaggio raccolte nell'interessante diario
di bordo tenuto da Barzini. All'epoca l'audacia dei protagonisti
sbalordì il mondo e fu veramente epica, tanto che è
ricordata ancora da tutti nei club degli automobilisti d'avventura.
Sulla scia della riuscita preparazione di ormai oltre un secolo
fa, nell'inverno del 1998, dal 18 al 22 febbraio, sempre in Val
Visdende, si sono svolte le selezioni nazionali del Camel Trophy,
in preparazione al Grande Trofeo nella "Tierra del fuego".
Non sono poche le curiosità che ruotano attorno agli allenamenti:
il maestro Luigi Regianini ,
per esempio, ha realizzato il quadro "Entrati nel mito" (riprodotto qui sotto), che si riferisce
proprio alla fase preparatoria, con la figura del principe e
la rappresentazione del Peralba; e all'evento Giovanni Fontana
ha dedicato uno spazio nella sua opera parlando dell'Itala come
della prima auto che vide (a sei anni).
Yvonne Toscani
In omaggio all'avventura del 1906, con protagonisti
il principe Borghese, il giornalista Barzini e il tecnico Guizzardi,
la cui impresa sa di miracoloso per quei tempi, il maestro
Luigi Regianini di Milano ha realizzato, in occasione del centenario,
un dipinto in acrilico su tavola di cm. 110x80.
L'opera rappresenta in modo simbolico-illustrativo l'avvenimento,
ponendo in primo piano la famosa automobile "Itala",
con i tre protagonisti, mentre sfreccia verso il traguardo parigino.
Sullo sfondo in alto, a destra, è rappresentato l'antico
"Tempio del Cielo" di Pechino, circondato da un drago
celeste, sìmbolo del potere. Accanto un cinese con l'abbigliamento
dell'epoca e una scritta dai benefìci poteri magici. Al
centro del quadro si trova la Torre Eiffel, simbolo dì
Parigi; in alto, a sinistra, nel cielo domina il ritratto del
principe Scipione Borghese in tenuta da pilota; più in
basso un angolo della Val Visdende, con il monte Peralba.
L'opera, che è stata esposta, nel mese di agosto, all'Hotel
Miramonti di Cortina (dove è stata scattata la foto)
per poi approdare al museo di Costalissoio, sta suscitando notevole
interesse nel pubblico e, in particolare, tra i club degli automobilisti
d'avventura. |
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