28-5-2007
Il paese di Santo
Stefano
come una piccola Cuneo
per il gran raduno degli ex alpini
Un centro di Santo Stefano
vestito con il tricolore ha accolto, nella giornata di ieri,
il secondo raduno degli ex alpini organizzato dai gruppi di Santo
Stefano e Costalissoio. Come nel giugno di due anni fa, anche
stavolta le penne nere hanno voluto proporre uno spazio da dedicare
a coloro che hanno prestato servizio all'interno dell'ex struttura
militare Carlo Calbo, di cui una parte è destinata a diventare
la nuova caserma dei carabinieri. Il programma è stato
particolarmente ricco con l'ammassamento, l'alzabandiera, la
sfilata per le vie del paese, l'onore ai Caduti presso il monumento,
la celebrazione della messa da parte del locale parroco, don
Diego Soravia, nella piazzetta retrostante il municipio, che
a settembre sarà intitolata agli emigranti. La copiosa
pioggia di fine mattinata ha costretto purtroppo, però,
a cambiare l'ultima frazione del programma con la revoca della
visita al cimitero militare Lobetti Bodoni.
La festa, al termine dei discorsi di rito, tra i quali quello
del sempre coinvolgente presidente della sezione Cadore degli
alpini, Antonio Cason, è così subito proseguita
con il ritrovo e il rancio.
Sotto il portico, sempre nella parte retrostante del municipio,
si è tenuta inoltre una breve benedizione delle due targhe,
con il nome dei caduti decorati di medaglia d'oro al valor militare
e i cenni biografici del tenente colonnello Calbo, rimosse dall'atrio
dell'ex complesso militare e collocate sul muro del palazzo civico.
Nonostante, quindi, la concomitanza con la tappa del Giro d'Italia
alle Tre Cime di Lavaredo, la recente adunata nazionale e il
tempo meteorologico non favorevole gli organizzatori possono
essere comunque soddisfatti per un'iniziativa che ha trasformato
il paese in una piccola Cuneo, invaso da molti cappelli con la
penna nera, per una manifestazione che ha voluto riunire tutti
coloro che hanno prestato servizio alla Carlo Calbo, nella consapevolezza
di ciò che ha significato per il Comelico avere i soldati
nel proprio territorio. Era il 1957 quando a Santo Stefano arrivarono
i primi alpini, subentrati alla Guardia frontiera: erano quelli
del XIX battaglione da posizione, classe 1935. Ieri l'unica penna
nera rimasta delle prime tre comeliane passate per la Calbo,
Antonio Martini di Casamazzagno, ha avuto la possibilità
di rincontrare sette suoi commilitoni.
Diverse le autorità civili e militari presenti. Tra esse,
per la Provincia, l'assessore Angelo Costola, che prontamente,
in attesa dell'ambulanza dei pompieri, ha soccorso un alpino
sentitosi male durante il rito religioso.
Yvonne Toscani
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