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22-3-2006

Il sindaco commenta la sentenza del Tar
che ha dato ragione al Comune sulla chiusura della scuola
«Costalta, chi ha fatto ricorso paghi»
Nel mirino genitori degli alunni, politici,
minoranza consiliare, Regole e stampa

«Stiamo vedendo se riusciamo a far pagare le spese e gli onorari della causa intentata davanti al Tribunale amministrativo regionale del Veneto contro la chiusura delle scuole di Costalta a chi ha sostenuto e parteggiato per i genitori».
Getta benzina sul fuoco il sindaco di San Pietro, Silvano Pontil Scala, all'indomani della pubblicazione della sentenza del Tar sul ricorso inerente i due plessi della frazione più alta. E se i giudici hanno disposto che la totale compensazione delle spese e degli onorari della causa sia divisa «fra le parti per la particolarità della questione e degli interessi coinvolti, unita alla circostanza che la sentenza va di contrario avviso rispetto all'ordinanza di sospensione», il principale inquilino di Villa Poli chiarisce che nel seicentesco palazzo si stanno valutando e studiando le strategie per far aprire il portafoglio a chiunque abbia espresso un parere contrario alla soppressione. E specifica che l'azione è rivolta, naturalmente, ai genitori che hanno presentato il ricorso, ai politici dei diversi livelli, da Belluno a Roma, ai circa 400 firmatari della petizione raccolta la scorsa primavera a sostegno della scuola dell'infanzia e della primaria, alle minoranze consiliari, ai giornalisti che secondo il primo cittadino lo hanno in qualche modo "offeso". Alla lunga lista dei fiancheggiatori vanno inoltre aggiunte la locale Regola e l'istituzione scolastica di via Dante Alighieri.
«Se questo non sarà possibile - continua Silvano Pontil Scala - essi sono comunque colpevoli moralmente di quest'ulteriore carico che, per una scelta fatta senza senso, va a pesare sul bilancio comunale, cioè sui cittadini, che dovranno dire grazie a chi deve ancora digerire la sentenza».
Il sindaco dichiara, inoltre, di esser «stato maltrattato ingiustamente anche dalla stampa» e che era «fiducioso» sull'esito della vertenza, sottolineando il «buon senso della scelta fatta, seppur a malincuore», che «se fosse stata accettata facilmente avrebbe evitato un ulteriore contenzioso». Perché tra le cose che gli stanno più a cuore c'è proprio quella di evitare altre cause.
E ora che cosa succederà dei due edifici? Pontil Scala spiega che quello che ospitava i bambini delle elementari potrebbe esser posto sul mercato immobiliare, per un eventuale guadagno da destinare alla sistemazione dell'ex asilo, per concentravi le attività socio-culturali.

Yvonne Toscani


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"ACCADE A COSTALTA..."

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