9-3-2006
«Introiti necessari al Comune.
Non potevamo agevolare una categoria a scapito della collettività»
Malga Londo,
«latteria tutelata»
Lassessore al Bilancio assicura:
«La cooperativa Peralba continuerà a usufruire del
terreno»
«Abbiamo
garantito un introito più equo per il Comune e abbiamo
salvaguardato le consuetudini locali, perché non c'è
alcun pericolo per l'attività della cooperativa "Peralba"
a Londo»: queste le parole con cui l'assessore al Bilancio
di San Pietro, Renzi Pontil Scala, spiega la questione della
malga, ricorrendo alle valutazioni che ha portato e discusso
in giunta prima dell'approvazione del bando, cui hanno partecipato
sette ditte di agricoltori e la cui gara è stata vinta
da Barbara Taferner di Dobbiaco (Bolzano) per 7.280 euro, la
quale, in conformità alle clausole, ha incluso nell'offerta
la dichiarazione di essere d'accordo con il presidente della
latteria di Costalta di prendere in pascolo il bestiame
costaltese.
«Premesso che ogni bando di gara ha il fine di ottenere
il massimo risultato per l'ente, una base d'asta di 800 o di
quattromila euro non avrebbe impedito la partecipazione di altri
concorrenti - esordisce Pontil Scala -. Con ciò è
escluso che l'importo basso sia stato condizione favorevole alla
aggiudicazione da parte della cooperativa di Costalta
, mentre è certo il danno economico per il Comune. Affinché
la malga fosse a disposizione della cooperativa "Peralba"
serviva l'affidamento diretto. Sarebbe stata legittima questa
scelta? Non avrebbe discriminato le altre imprese agricole?».
«Che la scelta sia quella giusta è dimostrato dall'ampia
partecipazione all'asta che ha visto offrire, a parte gli 800
euro della cooperativa "Peralba", importi annuali variabili
dai 4.210 ai 7.280 euro" - continua -. I partecipanti non
sono stati solo i "foresti", come qualcuno ha insinuato,
ma anche aziende agricole locali delle quali una, in seconda
posizione, con ben 6.500 euro».
Per il referente all'economia sanpietrina c'è poi un discorso
di equità: «Nelle scelte amministrative occorre
considerare anche questa. Quindi, non è giusto agevolare
un gruppo o una categoria e, nello stesso tempo, aumentare tutte
le imposte locali come I'Ici e l'addizionale comunale Irpef che
gravano sull'intera collettività, della quale una cospicua
parte vive di pensione e di salario dipendente - integra -. Inoltre,
abbiamo tenuto conto che nella gestione entra anche l'indennità
compensativa, che consente un beneficio massimo di 11.250 euro,
coperto con fondi pubblici».
La questione consente, infine, di riflettere sull'aspetto dello
sviluppo agricolo del Comune: «Ci sono alcune aziende giovani
con tanta voglia di migliorare, che possono ottenere vari contributi
per il loro potenziamento ma sono impedite dalla frammentarietà
dei terreni privati - conclude Pontil Scala -. Occorre chiedersi
se gli enti pubblici e le Regole debbano perseguire il mantenimento
della vecchia agricoltura e zootecnia in continuo declino o se,
invece, debbano guardare avanti affittandoli alle imprese attive
e competitive proiettate nel futuro».
Yvonne Toscani |