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4-3-2006

Grido d'allarme della Fps-Cisl
che lamenta come l'amministrazione
stia ridimensionando il servizio
Uffici postali a rischio nelle frazioni
Il segretario Aiello scrive ai sindaci:
«Difendiamoli insieme dalla chiusura»

Il sindacato dei lavoratori delle poste della Cisl lancia l'allerta ai sindaci del Bellunese.
Il servizio offerto dagli uffici postali nelle piccole frazioni rischia un pesante ridimensionamento.

Tra l'inizio del 2005 e questo inizio 2006 sono stati 23 gli uffici per i quali è stata avviata una modifica organizzativa che porterà, secondo il sindacato, da una iniziale riduzione di orari e di personale, alla definitiva chiusura.
Il numero degli uffici "modulari" (così vengono chiamati gli uffici che subiscono la riorganizzazione) secondo il sindacato è destinato ad aumentare nei prossimi mesi.
Il segretario provinciale della Slp-Cisl Giuseppe Aiello ha deciso di scrivere a tutti i sindaci dei comuni interessati dalla chiusura degli uffici postali nei periodi di maggiore affluenza turistica. «Solo una alleanza con le istituzioni può rallentare o invertire il percorso aziendale» comunica infatti la Slp-Cisl.
«Non sappiamo quanti nuovi uffici modulari sono previsti per il 2006 - afferma Aiello - l'azienda comunicherà le proprie decisioni di volta in volta e ci troveremo di fronte alle cose già fatte».
Per questo, quindi, viene sottolineata l'importanza di un'alleanza tra la rappresentanza politica e sindacale. «Non possiamo permetterci di perdere neanche un posto di lavoro in provincia - prosegue Aiello - né di assistere a una riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi offerti».
Lo scorso gennaio il segretario provinciale Aiello e il segretario regionale Fabio Colombo hanno incontrato il presidente della Provincia Sergio Reolon per discutere del problema. Colloquio nel corso del quale il sindacato ha denunciato la scarsa attenzione di Poste Italiane per alcuni territori, ribadendo come in questo caso l'interesse dei lavoratori coincida con quello dei cittadini.
La riorganizzazione degli uffici postali ha colpito a "macchia di leopardo" l'intera provincia. Il processo è cominciato all'inizio del 2005 e prosegue tuttora. A farne le spese soprattutto le poste delle frazioni, che hanno subito un ridimensionamento in termini di orari di apertura e di personale impiegato. Ventitrè finora gli uffici interessati. In particolare, quelli di Misurina, Paderno, Padola, Pelos, Pozzale, Rocca d'Arsié, Santa Croce del Lago, Sant'Antonio di Tortal, Sottocastello, Spert, Tiser, Venas, Arabba, Arina, Avoscan, Campolongo, Caprile, Costalta , Dont di Zoldo, Fortogna, Frassené e Garna.

Dina Strappazzon


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