Costalta... su "Il Gazzettino di Belluno"

21-10-2005

Con la lettera inviata al sindaco
comunicato il divieto di procedere al taglio dei lotti boschivi
sui terreni da esse rivendicati

Le Regole unite diffidano il Comune

Il documento è stato sottoscritto dai quattro presidenti.
Prosegue senza sosta il braccio di ferro

(R.G.) Le Regole di Costalta , Presenaio, San Pietro e Valle diffidano il Comune dal procedere al taglio dei lotti boschivi sui beni che esse rivendicano. La lettera inviata al sindaco, agli assessori, ai consiglieri comunali è stata recapitata negli ultimi giorni ai destinatari. Dopo aver premesso che tra loro e il Comune è in essere, nelle aule del tribunale di Belluno, la nota e decennale causa civile per rivendicare la proprietà boschiva e non, i quattro enti privati diffidano dunque il palazzo di piazza Roma dal proseguire sulla linea volta al taglio dei lotti e alla vendita delle piante che sono radicate su proprietà ritenuta "essere regoliera ed erroneamente intestata al Comune per le Frazioni o al solo Comune di San Pietro fintantoché non sarà definita la vertenza, con espresso avvertimento che, in diversa ipotesi, è nostra intenzione sottoporvi a diretta e personale responsabilità in ordine agli atti assunti". Nella missiva inoltre si evidenzia che nel periodo di validità del precedente cosiddetto "piano economico" le utilizzazioni boschive effettuate dal Comune hanno superato di molto le previsioni del piano stesso.Il documento sottoscritto dai quattro presidenti, rispettivamente Silvano Eicher Clere, Sammy Pradetto Paletto, Sergio Zampol ed Ettore Pradetto Roman, è conseguente alla delibera licenziata dalla giunta, guidata dal sindaco Silvano Pontil Scala, alla metà dello scorso mese, con all'oggetto proprio la ripresa della martellata per l'anno 2005. Con quest'atto il governo pontiliano, infatti, ha espresso la propria intenzione di riprendere i tagli non su boschi qualsiasi, bensì proprio su quelli che dall'inizio degli anni Novanta sono tra i beni in contestazione. Alla lettera i capiregola hanno poi allegato una delibera del 1973 del commissario straordinario presso il Comune di San Pietro, Giovanni Fabbiani, incaricato di deliberare in luogo e con i poteri del Consiglio comunale in merito ai beni rivendicati oltre un trentennio fa. Al termine di un breve excursus storico, il professore ha riconosciuto che i beni intestati in catasto al "Comune di San Pietro per le frazioni" spettano alle quattro Regole, demandando all'amministrazione comunale la predisposizione degli atti necessari per l'accertamento di tutti i beni e la rettifica dell'intestazione. E con questo strumento in mano adesso le quattro secolari istituzioni pongono l'ultimatum a Villa Poli.


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"ACCADE A COSTALTA..."

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