3-9-2005
Il sindaco e la scuola
da chiudere
Le verità nascoste
di Ugo Pollesel
La perizia del
tecnico comunale, che per la verità a tratti è
un vero e proprio atto d'accusa contro la giunta Pontil Scala,
come ci si aspettava consentirebbe al sindaco di San Pietro,
di chiudere finalmente quell'asilo e quella «stramaledetta»
scuola di Costalta .
Mi sono chiesto più volte, in questi mesi, cosa abbiano
fatto i bambini di Costalta a Silvano Pontil Scala «Sissi».
Per quale ragione, nonostante tutti gli chiedano di difendere
la gente che vive in montagna, lui voglia a tutti i costi chiudere
asili e scuole. In nome di questo ha speso un sacco di soldi
in avvocati (in un comune dal bilancio sinistrato).
Mi sono chiesto più volte, in questi mesi, cosa abbiano
fatto i bambini di Costalta a «Sissi». Per quale
ragione, nonostante tutti gli chiedano di difendere la gente
che vive in montagna, lui voglia a tutti i costi chiudere asili
e scuole. In nome di questo ha speso un sacco di soldi in avvocati
(in un comune dal bilancio sinistrato), ha aggirato una sentenza
del Tar, ha ignorato le richieste giunte non solo dalla sua gente
(tale è quella di Costalta ), ma anche dal preside della
scuola di Presenaio, da quel consiglio docenti e da quel consiglio
di istituto. Si è anche isolato dal resto del mondo politico
bellunese. Non solo dal centrosinistra, al quale non appartiene,
ma anche da Forza Italia, partito di riferimento della giunta
sanpietrina.
E chi, d'altra parte, potrebbe difendere un sindaco che vuole
chiudere le scuole quando invece potrebbe tenerle aperte?
Già, perché qualche verità su questa triste
vicenda si dovrà pur dire. A cominciare dal fatto che
84 mila euro per mettere a norma gli edifici si potevano trovare
facilmente. Bastava non rifiutare le offerte di aiuto che autorevoli
esponenti della Regione Veneto avevano avanzato proprio al sindaco
«Sissi». No, grazie, si chiude e basta.
Non solo, ci sono stati esponenti della giunta di «Sissi»
che sono andati in giro a dire che Costalta , in fondo, è
un covo di gente di sinistra. Insomma, rompevano le scatole non
per difendere i loro figli, ma per vendicarsi del centrodestra
e dei loro candidati sconfitti. La stessa cosa è stata
detta agli abitanti delle altre frazioni di San Pietro, nel tentativo
di dividere il comune. Così, la prossima volta, quando
saranno chiuse le scuole di Presenaio, nessuno potrà fiatare.
Senza contare che il paese, in realtà, secondo un assessore,
sarebbe tutt'altro che compatto nella difesa della scuola. Anzi.
Eppure per capire da che parte stia davvero la gente basterebbe
guardare l'ultimo risultato elettorale. Dove non solo, come ovvio,
a Costalta molti hanno votato Forza Italia (strano per dei comunisti,
no?) ma hanno anche deciso nettamente chi. Il partito aveva 2
candidati. Uno, Paolo Gamba, aveva chiaramente criticato il sindaco.
L'altro, Dario Bond, era rimasto zitto per non creare problemi
ad un primo cittadino che gli aveva promesso tanti voti.
Bene, sapete quanti hanno votato per Bond a Costalta ? Due. E
quanti per Gamba? Trentaquattro.
Trentaquattro a due. Così Bond ha capito quanti voti conta
«Sissi», e tutti da che parte stia davvero la gente
di Costalta .
Qualcuno da Villa Poli ha anche chiesto che autorevoli esponenti
di Forza Italia sostenessero il sindaco apertamente. Nel migliore
dei casi c'è stato un imbarazzato silenzio, per il resto
solo critiche. «Sissi» rischia di creare non pochi
problemi a un partito che della difesa della montagna vuole fare
una bandiera.
E, d'altra parte, con che faccia si potrebbe andare a Venezia
e chiedere che non si chiudano ospedali, uffici postali e servizi
quando poi siamo proprio noi a chiudere asili e scuole per 84
mila euro?
Sapete le risate che si farebbero?
Perché se la logica è quella dei costi, nelle nostre
valli si giustificherebbe davvero poco. A cominciare dalle indennità
di sindaci e assessori (a proposito, quanto costa l'assessore
esterno del Comune di San Pietro, la cui indennità grava
sulle casse di un comune che dice di non avere neppure i soldi
per mettere a norma le scuole? Il denaro, evidentemente, quando
si vuole c'è).
Intanto il comune è spaccato, anche perché c'è
chi pensa che la salvezza delle scuole di Presenaio passa attraverso
la chiusura di quelle di Costalta . Non è vero. Anzi,
l'atteggiamento di «Sissi» costituisce un pericoloso
precedente per il resto della provincia. Perché la montagna
la devono salvare prima di tutto i suoi abitanti.
Ma «Sissi», dove abita?
Ugo Pollesel |