La "Tre giorni alpina" Santo Stefano
- E' cominciata ieri sera, con il concerto dei Cori
Comelico, Peralba e Rualan, la tre giorni dedicata agli alpini.
14-6-2005 «Un'emozione indescrivibile» E' stato questo uno dei commenti
più diffusi durante la tre giorni alpina di Santo Stefano,
svoltasi nell'ultimo fine settimana e culminata nel primo raduno
dei soldati che hanno prestato servizio alla caserma Carlo Calbo.
La conferma della forte sensazione vissuta domenica è
arrivata, per esempio, da Adriano Quagliati di Bolzano, classe
1937, che dopo 46 anni è ritornato nel cuore del Comelico.
«Ho ritrovato gli amici ha affermato a margine della manifestazione.
Ho trovato il paese cambiato, bello. Non pensavo che ci saremmo
rivisti in tanti ed ho appreso, purtroppo, di coloro che sono
andati avanti». «Ricordo il mio comandante, il colonnello
Emilio Grossman conclude con un filo d'emozione. E' stata un'ottima
idea quella del raduno: sicuramente da ripetere e spero di ritornarci».Si
è svolta così l'adunata, cui hanno partecipato
in molti fra ex militari di truppa, comandanti ed ufficiali del
IV Gruppo Sbarramenti, del Gruppo Sbarramenti Cadore, della XIX
Brigata alpini da posizione, della XIX Brigata alpini d'arresto
e della Brigata alpini arresto Val Cismon. Al loro fianco non
hanno voluto mancare all'appuntamento molti rappresentanti dei
gruppi Ana, non solo del Cadore ma anche della Carnia, altrettante
autorità civili e militari, con in testa il sindaco di
casa, Silver De Zolt, accompagnato fra l'altro dal suo vice,
Ezio Alfarè Lovo, dai colleghi della vallata, dall'assessore
provinciale Angelo Costola, dal consigliere regionale Guido Trento.
Dopo le due serate dedicate ai Cori Comelico, Peralba e Rualan
e allo spettacolo teatrale del Gruppo Musicale di Costalta ,
unite dal comune filo conduttore del tema suggerito dal conteso
militare, nella mattinata dell'altro ieri, i presenti hanno sfilato
lungo le vie del paese, avvolto nel tricolore, al suono della
banda di Conegliano, sostando davanti al monumento ai Caduti
di via Udine e fermandosi nella centralissima piazza, dove don
Diego Soravia, parroco di Santo Stefano, ha celebrato la messa.
E attimi di intensa emozione sono stati respirati quando il capogruppo
delle penne nere di Santo Stefano (organizzatrici dell'evento
assieme a quelle di Costalissoio), Alfredo Comis, ha letto la
preghiera dell'alpino. Poi, al suono del Signore delle Cime,
il corteo si è spostato verso il cimitero militare per
l'onore ai militi del '15 - '18 e per il rientro in caserma dove,
nell'ex autocentro, è seguito il grande rancio di quella
che ha assunto le sfumature di una bella rimpatriata. |
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