10-5-2005
Ora è ufficiale:
le scuole di Costalta chiuderanno...
Ora è ufficiale:
le scuole dell'infanzia e primaria di Costalta chiuderanno al
termine dell'anno scolastico in corso.
Dal prossimo primo settembre, dunque, i circa venti alunni saranno
trasferiti nella sede centrale di via Dante Alighieri.
Il de profundis per i due plessi della frazione sampietrina più
alta e popolosa è risuonato, nella stanza dei bottoni
di Villa Poli, alcuni giorni fa ed è contenuto nella delibera
numero 49 approvata dalla giunta comunale. E a recitare il salmo
è stato anche l'assessore che vive nel paese di legno.
Manuel Casanova Consier, infatti, ha testualmente dichiarato
di essere favorevole alla chiusura dei plessi scolastici di Costalta
chiedendo che il servizio sostitutivo che verrà fornito
agli attuali fruitori sia adeguato alle loro necessità.
Una linea politica che lo pone in una situazione diametralmente
opposta rispetto alla volontà del quasi intero paese e
a quella assunta dal capogruppo di maggioranza, Debora Casanova
Crepuz, che soltanto il giorno prima aveva fatto protocollare
una lettera in cui affermava di non condividere la decisione
di chiudere le due scuole e di aver lavorato da mesi all'interno
del suo gruppo, insistendo per trovare una soluzione diversa
da quella prospettata. Ma tutti i suoi sforzi, sostenuti dal
forte legame che la lega alla comunità in cui vive, sono
risultati vani. Così come a nulla è servita la
volontà popolare, espressa attraverso le quasi quattrocento
firme raccolte per mantenere vivi i due ordini di scuola.Nel
documento licenziato all'unanimità dal sindaco, Silvano
Pontil Scala, e dai quattro assessori la decisione è giustificata
dalla continuità con le precedenti Amministrazioni e dal
fatto che gli edifici di via Dei Ladini e via De Villa non rispondono
ai requisiti di legge in merito alla sicurezza degli stabili,
degli impianti e all'eliminazione delle barriere architettoniche.
Si evidenzia, inoltre, che dalla valutazione presentata, a metà
aprile, dal dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di
San Pietro emergono ulteriori problemi legati alla sicurezza
e ai rischi conseguenti.Si ribadisce, poi, che non sussistono
possibilità di deroghe perché i plessi non rientrano
nei piani triennali, che la stima sommaria redatta dall'ufficio
tecnico per un eventuale adeguamento comporterebbe una spesa
di oltre 180 mila euro e che l'operazione adottata dalla giunta
pontiliana farà risparmiare alle casse comunali 14.800
euro, cioè quanto viene speso per gasolio, illuminazione,
telefono e manutenzione degli impianti.
Il Comune garantirà il trasporto e la mensa agli aventi
diritto, per cui nessun disagio sarà arrecato ai fruitori
del servizio scolastico. La giunta, infine, considerando i dati
numerici degli alunni riferiti all'anno scolastico in corso 2004/2005,
assicura che le aule attuali di Presenaio sono in grado di ospitare
tutti gli scolari (22).
Yvonne Toscani |