La lettera dei genitori al Sindaco Questo è il testo integrale della lettera aperta al Sindaco e all'Amministrazione comunale di San Pietro sottoscritto da tutti i genitori di Costalta. I genitori degli alunni della scuola dell'infanzia e primaria di Costalta si rivolgono con la presente al Sindaco e all'amministrazione del Comune di San Pietro di Cadore per esprimere la loro costernazione di fronte alla decisione presa di chiudere entrambi i plessi scolastici del paese e al contempo proporre alternative che ritengono praticabili, qualora ci fosse la volontà politica a tale soluzione. Ciò che stupisce e lascia esterrefatti i genitori attuali e futuri del paese di Costalta è l'inconsapevolezza, l'arbitrarietà, la dissennatezza con le quali l'amministrazione sembra esser giunta a tal partito. Sembra non importi a nessuno degli amministratori, che pur tanto impegno hanno posto nel richiedere voti a destra e a manca, non molti mesi or sono, promettendo finalmente una gestione serena e civile della cosa pubblica, a servizio dei cittadini e non dei propri interessi, che ventidue bambini siano sbattuti fuori dal loro ambiente a marzo, ovvero ad anno scolastico abbondantemente avviato con la prospettiva aleatoria di un inserimento in un altro contesto completamente estraneo. Sembra non importi a nessuno che non esistano razionali possibilità di trasporto verso il plesso di Via Dante, ma solo impensabili alzatacce ad orari impossibili per bambini così piccoli. Sembra non importi a nessuno degli zelanti amministratori che tra questi bambini ce ne siano due appena inseriti da un paese straniero e che solo ora stanno faticosamente trovando un loro equilibrio nella realtà piccola e quindi protetta di Costalta e che una bambina con difficoltà vedrebbe certamente vanificati, da un trauma così grande come lo spostamento in una nuova realtà sociale, almeno tre anni di progresso continuo, supportata con amore e professionalità dagli insegnanti del plesso di Costalta e dagli altri compagni. Sembra non importi a nessuno se dal punto di vista didattico, sociale, relazionale, le realtà sono a questo punto dell'anno scolastico troppo distanti tra loro e troppo grande sarebbe il disagio che vedrebbe solo i bambini di Costalta privati di fatto di uno dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana: quello all'istruzione. I genitori hanno portato queste argomentazioni all'attenzione del Sindaco e degli amministratori di Costalta , con il risultato di sentirsi rispondere in modo ossessivo e monotematico, senza mai entrare nella dialettica e nel merito della discussione, che motivi di sicurezza e di bilancio ostano in maniera irrevocabile ad una soluzione razionale, di buon senso e di interesse pubblico, che sono le tre qualità che distinguono un buon amministratore da un pedissequo burocrate che esegue la legge senza interpretarla pensando al bene dei suoi amministrati. E questa è una colpa grave. I genitori vogliono ricordare con quanto zelo l'attuale Sindaco di san Pietro difese la scuola dell'infanzia di Costalta nell'agosto del 2003. Citiamo: "...secondo me l'amministrazione ha latitato finora... più che uscire sui giornali dicendo che vi dispiace era opportuno lavorare per tempo e vedere quali erano le reali possibilità per tenere aperta la scuola. Bisogna recuperare il tempo perso. Dovreste darvi da fare e muovervi con più grinta... noi collaboreremo perché la scuola rimanga, ma le redini dovete mantenerle voi!...". E ancora "... E' stato suggerito dal preside di adottare certe soluzioni per dare la possibilità di salvare le due situazioni ed è stato risposto dal Sindaco che il Preside non ha competenze tecniche... il risultato è che la scuola materna è chiusa, siete stati capaci di farla chiudere!!!". I genitori si chiedono stupefatti come possa la stessa persona solo sei mesi dopo presentarsi lui stesso come l'affossatore non di una, ma di due scuole di un paese. Quasi non sapesse quale profondo collante sociale, quale straordinario significato in termini di vivibilità e di benessere relazionale per i pochi bambini del paese costituiscono le scuole, uniche realtà veramente aggreganti in una realtà che non ha altri punti di ritrovo durante i mesi invernali. I genitori di fronte ad una decisione così miope, dolorosa ed esiziale per tutto un contesto non si sono certo persi d'animo e sono a proporre all'amministrazione alcune possibili soluzioni alternative. Anzitutto informano il Sindaco che la proroga alla legge 626 sulla sicurezza è praticata dalla stragrande maggioranza dei sindaci ed amministratori pubblici di tutta Italia, proprio perché gli edifici fuori norma sono moltissimi. Sanno che a questa considerazione il sindaco obietta che i plessi di Costalta non rientrerebbero nel piano regionale triennale di edilizia scolastica 2003-2005. A questa osservazione rispondono che la domanda di finanziamento (cosiddetto quarto stralcio) per l'edificio di Via Dante che prevede, se l'intervento viene finanziato, la chiusura delle scuole di Costalta , è l'ombrello sotto cui ripararsi e tenere aperto. Ma informano altresì il Sindaco che con Delibera Giunta Regionale n.403 dell'11.02.2005 è stato deciso l'aggiornamento e il finanziamento di nuove risorse per gli enti che facciano domanda entro 30 giorni dal 4 marzo 2005. La Delibera prevede cinque categorie finanziate: 1. adeguamento di strutture esistenti alle norme della legge 626; 2. interventi su strutture esistenti relative ad impianti tecnologici; 3. rifacimento e/o adeguamento dei servizi igienico-sanitari; 4. ampliamento volumetrico di edifici preesistenti; 5. lavori di consolidamento della copertura. Ancora informano il Sindaco che il Parlamento della Repubblica ha promulgato in via definitiva la legge 27 dicembre 2004 n.306, convertendo in legge definitiva il DL 266/04 che introduce una serie di rinvii e di differimenti di termini che interessano anche le scuole che potranno adeguare le proprie strutture alle prescrizioni della legge 626 fino al 31.12.2005, purché presentino alla Regione di competenza i relativi progetti entro luglio 2005. A questo punto i genitori si aspettano da parte del Sindaco e dell'Amministrazione comunale non solo la revoca della decisione così affrettatamente presa ma un atto di volontà precisa che vada in senso diametralmente opposto. Se così non dovesse essere si vedrebbero costretti a prendere atto non più di una impopolare ma inevitabile scelta ma di un deliberato arbitrio contro dei cittadini e a quel punto le decisioni dei genitori, tutti uniti, a prescindere dagli schieramenti politici, sarebbero di scontro frontale, perché per essi prioritario e assoluto è il benessere psico-fisico dei propri figli di cui essi soli sono i garanti e dal quale non possono prescindere. Costalta di Cadore, 23 febbraio 2005 I genitori delle scuole dell'infanzia e primaria di Costalta |
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