Una nuova rivista che "parla" in ladino (Bdv) Adesso i ladini delle Dolomiti bellunesi dispongono di una rivista propria, che è un po' la loro voce ufficiale, attesa e autorevole: si chiama appunto "Ladin!" ed è stata presentata a Borca in una sala affollata di gente. Una rivista che già al suo primo numero, definito modestamente "di prova", vorrebbe registrare il gradimento di tutte le categorie di lettori e mantenersi su un livello qualitativamente pregevole stimolando nel contempo l'approccio di tutti al mondo ladino. Ma che funzione è chiamato a svolgere questo periodico? Ernesto Majoni, il direttore dell'istituto culturale, l'ha spiegato insistendo sull'opportunità di dare conto di ciò che l'istituto svolge sul territorio, di raccogliere e di divulgare testi di prosa e di poesia redatti in ladino, di essere presenti con una pubblicazione che guarda con simpatia ai giovani, i destinatari principali delle attività di conservazione del patrimonio culturale più radicato. "Abbiamo realizzato un segno", ha detto Daniele Lucia Petito, vicepresidente dell'istituto, palesemente soddisfatto della realizzazione, mentre Lucio Eicher Clere, membro della commissione scientifica, ha salutato la nascita di uno strumento divulgativo che ha definito laboratorio di confronto e di dibattito della cultura ladina. I vari segmenti di una serata particolarmente stimolante sul piano della proposta e della riflessione, sono stati legati dal gruppo musicale di Costalta , singolare e preparato osservatorio del costume e della storia del Cadore che ha intrattenuto i presenti con musiche, canzoni, pièces teatrali molto applaudite. Ma il target della serata, e, in senso più lato, delle iniziative di matrice ladina, è rimasto quello: catturare l'attenzione e l'interesse dei giovani della vallate dolomitiche e guidarli ad essere portatori di una cultura che affonda le radici nella notte dei tempi; come è appunto quella del mondo ladino. |
"ACCADE A COSTALTA..." |