Il Gazzettino di Belluno

30-07-2004

«Tecnici alla guida della Comunità Montana»

I primi nuovi e vecchi inquilini di via Dante Alighieri, sede della Comunità Montana del Comelico e Sappada, sono stati nominati dai Consigli comunali di San Pietro e Santo Stefano.
E su sei eletti ben tre, pari al cinquanta per cento di questa iniziale infornata, provengono dal paese di Costalta.
Si tratta di Gianluigi De Bernardin Stadoan, Manuel Casanova Consier e Nello Virgili, i primi due per la maggioranza sampietrina, il terzo per quella di Santo Stefano.
Gli altri eletti sono Gianfiore Pradetto Roman e Alfredo Comis per le rispettive minoranze, più Ignazio Casanova (sempre per il gruppo maggioritario di Silver De Zolt).
Nel frattempo, da più parti si comincia a rilevare come in Comelico non ci sia spazio per la politica. Per molti politici della zona, infatti, sul banco degli imputati vanno messe le liste civiche, che raggruppano diversi colori, generando spesso giunte anomale, dove convivono esponenti di destra, sinistra, centristi ed indipendenti a seconda del vento che soffia sulla bandiera vincente. Con il risultato che non c'è chiarezza e, soprattutto, che il comprensorio fuori dalla galleria Comelico conta politicamente ben poco. Il dibattito sulle nomine per la Comunità Montana, cui stiamo assistendo in questi giorni, trova una giustificazione nella mancanza della politica dei partiti, commenta Roger De Bernardin, referente di zona per Rifondazione comunista, Dove le cose sono chiare fin dall'inizio e le maggioranze sono il più possibile omogenee non si registra una crisi come quella in atto da noi. Per De Bernardin ci potrebbe, comunque, essere una via d'uscita per attuare una seria politica in grado di rilanciare il territorio, per esempio, dal punto di vista turistico-ambientale. Premesso che, come sinistra, siamo d'accordo sul rispetto dell'esito elettorale, dobbiamo però anche considerare che la Comunità Montana è un ente di secondo grado, il cui ruolo più importante è quello di gestire alcuni servizi, continua De Bernardin, Ottima poteva essere la scelta istituzionale, intendo per tale quella dei sindaci, affidando, qualora lo statuto lo permettesse, gli assessorati il più possibile a tecnici, anche senza portafoglio. Se la strada istituzionale è ormai naufragata, rimane l'ipotesi dei referati esterni al consenso elettorale. Esemplificando, l'esponente di Rifondazione pensa al turismo che potrebbe essere assegnato al presidente di un Consorzio turistico.
Yvonne Toscani


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"ACCADE A COSTALTA..."

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