Il Gazzettino di Belluno

8-04-2004

Iniziativa di "Insieme si può..."
Concerto in beneficenza
Il ricavato andrà in Uganda

Vivere la Pasqua guardando all'esterno. Potrebbe essere questo il leit motiv scelto per il 2004 dall'Insieme si può... di San Pietro che, per lunedì 12 aprile, alle 21, organizza nella sala consiliare di Villa Poli uno spettacolo con il Gruppo musicale di Costalta , il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per un progetto da realizzare in Uganda. Dove la situazione di guerra civile, che da diciotto anni interessa le regioni del nord del Paese, ha avuto come ripercussione anche un grande flusso migratorio verso la capitale Kampala di persone alla ricerca di miglior condizioni di vita. Purtroppo, però, per molti di loro la situazione è, se possibile, peggiorata e la città si è ben presto trasformata in una trappola di miseria e disperazione. Donne sole con bambini a carico, vedove dell'Aids a loro volta ammalate, giovani senza lavoro si sono ritrovati a vivere in miserabili case di fango costruite in baraccopoli dove manca di tutto, con un tasso di analfabetismo che supera il 50 per cento e spesso anche i bambini sono costretti a lavorare per contribuire alla sopravvivenza della famiglia. L'"Insieme si può ha avviato da tempo alcuni progetti di sviluppo. A Namwuongo un gruppo di donne ha dato vita all'Associazione "Pole Pole", che ha aperto una scuola di taglio e cucito, frequentata da una ventina di ragazze, ed è diventata punto di riferimento per l'accoglienza e l'assistenza dei sempre nuovi profughi che arrivano dal Nord. A Kireka, un altro gruppo di donne, che si guadagna da vivere, ma sarebbe più giusto dire sopravvivere, visto che spaccano pietre tutto il giorno in una cava, con un salario mensile che non supera i 25 euro, è stato aiutato con cibo, vestiti e l'invio di martelli. Un altro gruppo di donne, tutte sieropositive, ha ricevuto viveri e materiale scolastico per i figli. L'Insieme si può..., in collaborazione con tutti questi gruppi di donne, ha deciso ora di avviare un progetto di microcredito". In sostanza si tratta di prestare a queste donne delle somme di denaro (mediamente 75 euro) per avviare una qualche attività commerciale o produttiva che le renda autonome. C'è chi ha deciso di acquistare una macchina da cucire, chi avviare un piccolo allevamento di galline o un negozietto di generi alimentari. Il progetto prevede poi la restituzione della somma ricevuta in prestito nel giro di sei/dodici mesi, in modo da permettere ad un'altra donna di iniziare una sua attività. L'associazione missionaria ha disposto di iniziare con una cinquantina di donne, mettendo a disposizione 3.750 euro.
Yvonne Toscani


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"ACCADE A COSTALTA..."

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