Vivere la Pasqua
guardando all'esterno. Potrebbe essere questo il leit motiv scelto
per il 2004 dall'Insieme si può... di San Pietro che,
per lunedì 12 aprile, alle 21, organizza nella sala consiliare
di Villa Poli uno spettacolo con il Gruppo musicale di Costalta
, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per un
progetto da realizzare in Uganda. Dove la situazione di guerra
civile, che da diciotto anni interessa le regioni del nord del
Paese, ha avuto come ripercussione anche un grande flusso migratorio
verso la capitale Kampala di persone alla ricerca di miglior
condizioni di vita. Purtroppo, però, per molti di loro
la situazione è, se possibile, peggiorata e la città
si è ben presto trasformata in una trappola di miseria
e disperazione. Donne sole con bambini a carico, vedove dell'Aids
a loro volta ammalate, giovani senza lavoro si sono ritrovati
a vivere in miserabili case di fango costruite in baraccopoli
dove manca di tutto, con un tasso di analfabetismo che supera
il 50 per cento e spesso anche i bambini sono costretti a lavorare
per contribuire alla sopravvivenza della famiglia. L'"Insieme
si può ha avviato da tempo alcuni progetti di sviluppo.
A Namwuongo un gruppo di donne ha dato vita all'Associazione
"Pole Pole", che ha aperto una scuola di taglio e cucito,
frequentata da una ventina di ragazze, ed è diventata
punto di riferimento per l'accoglienza e l'assistenza dei sempre
nuovi profughi che arrivano dal Nord. A Kireka, un altro gruppo
di donne, che si guadagna da vivere, ma sarebbe più giusto
dire sopravvivere, visto che spaccano pietre tutto il giorno
in una cava, con un salario mensile che non supera i 25 euro,
è stato aiutato con cibo, vestiti e l'invio di martelli.
Un altro gruppo di donne, tutte sieropositive, ha ricevuto viveri
e materiale scolastico per i figli. L'Insieme si può...,
in collaborazione con tutti questi gruppi di donne, ha deciso
ora di avviare un progetto di microcredito". In sostanza
si tratta di prestare a queste donne delle somme di denaro (mediamente
75 euro) per avviare una qualche attività commerciale
o produttiva che le renda autonome. C'è chi ha deciso
di acquistare una macchina da cucire, chi avviare un piccolo
allevamento di galline o un negozietto di generi alimentari.
Il progetto prevede poi la restituzione della somma ricevuta
in prestito nel giro di sei/dodici mesi, in modo da permettere
ad un'altra donna di iniziare una sua attività. L'associazione
missionaria ha disposto di iniziare con una cinquantina di donne,
mettendo a disposizione 3.750 euro. |
"ACCADE A COSTALTA..." |