In un momento in
cui la crisi del settore secondario pesa come un grosso macigno
sulla realtà comeliana, si invocano da più parti
sbocchi alternativi nel primario e nel terziario. Vale a dire
nell'agricoltura, la cui cultura contadina è stata troppo
velocemente accantonata in nome dell'occhiale, e nel turismo.
Ma anche dove ci sono possibilità, attraverso fondi europei
e regionali, la strada non sempre è in discesa. E' il
caso dell'elettrificazione nell'area che comprende, nel territorio
comunale di San Pietro, le località da Postauta a Londo,
per il cui progetto la Regione Veneto ha stanziato, nell'ambito
del piano di sviluppo rurale del 2000/2006, un contributo di
156 mila euro, pari al 75 per cento della spesa complessiva quantificata
in 208 mila euro. E nonostante di ciò si parli ormai da
un quinquennio, con incontri vari (di cui l'ultimo si è
tenuto, nei giorni scorsi, a Villa Poli alla presenza del locale
sindaco e degli esponenti della Comunità Montana del Comelico
e Sappada, della Provincia, di alcune Regole, della Coldiretti
e dell'Enel), il problema permane quello di reperire i restanti
52 mila euro. In molti sostengono, a questo punto, che sarebbe
opportuno fare sistema fra pubblico e privato, come è
stato fatto in misura maggiore, per esempio, per gli impianti
di risalita di Comelico Superiore, dove l'obiettivo della collettività
è stato superiore a qualsiasi divisione. Il progetto
interessa un vasto comprensorio malghivo e pascolivo, che abbraccia,
nella frazione di Costalta , le località di Postauta,
Pra Maiò e i pascoli di Vissada, arrivando fino a Londo.
L'obiettivo, fortemente voluto dal consigliere regionale Guido
Trento, principale promotore della proposta, è contribuire
a valorizzare le risorse agro-silvo-pastorali del Comelico, in
particolare nella zona della frazione sampietrina più
alta, dove permane una significativa presenza di operatori agricoli,
che svolgono anche un insostituibile servizio di controllo capillare
del territorio e di regolazione del ciclo dell'acqua piovana,
favorendo l'infiltrazione della pioggia che va ad alimentare
le falde acquifere profonde. Grazie a quest'iniziativa si potrebbe
ridar vita, inoltre, ad una zona vicina al paese, caratterizzata
da elevati caratteri paesaggistici, incoraggiando anche il recupero
del tipico patrimonio edilizio dell'architettura rurale alpina
e incentivando un diverso rapporto con l'ambiente sia da parte
dei residenti, che disporrebbero di un servizio aggiuntivo, sia
da parte dei turisti, con la percezione di essere a contatto
con un lungo curato e con una presenza umana attiva. Il finanziamento
riguarda tre chilometri di linea elettrica, che coincidono con
il primo stralcio funzionale, e interessa una trentina di potenziali
utenze, i tabiè e le malghe disposte a nastro lungo la
strada Costalta -Pra Maiò. Il costo complessivo dell'opera
prevede, oltre al ripristino dell'attuale manto d'asfalto, il
completo interramento della linea. |
"ACCADE A COSTALTA..." |