Il Gazzettino di Belluno

2-9-2003

Ad una settimana dall'inizio della scuola
L'asilo di Costalta?
Un punto di domanda...

SAN PIETRO DI CADORE. A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico i genitori di Costalta non sanno ancora dove andranno all'asilo i loro figli. "Siamo preoccupati - afferma Fedele De Villa, uno dei genitori - Il Csa di Belluno ci aveva comunicato la chiusura del plesso, mentre il Comune di San Pietro ci aveva fatto pervenire la copia della delibera del Consiglio comunale, in cui si sosteneva che per l'Ente pubblico la scuola rimaneva invece aperta. Questa corrispondenza, con due soluzioni diverse, risale però a giugno e poi, da allora, non abbiamo più saputo niente e non sappiamo né dove i nostri figli andranno né tanto meno come organizzarci".
Tuttavia, stando a quanto racconta De Villa, un indizio ci sarebbe sul prossimo futuro scolastico dei piccoli. Voci di corridoio indicano come possibile alternativa alla completa chiusura o apertura della scuola materna costaltese una via di mezzo, cioè un orario ridotto fino alle 13, con il servizio mensa e senza il pomeriggio. Ma questa è appunto una vox populi, insufficiente a tranquillizzare i genitori. "Si vocifera che ci sarà un insegnante e una collaboratrice, quest'ultima part-time - continua De Villa - ma vorremmo avere certezze, l'ufficialità che l'asilo rimarrà aperto. Invece non abbiamo nulla di scritto, a poco più di una settimana dall'inizio delle lezioni".
La vicenda della struttura, dopo le vacanze estive, ritorna dunque al centro del dibattito nel comune di San Pietro. Come noto, considerate le nove iscrizioni, le autorità competenti avevano deciso di sopprimere la sede di Costalta e il caso era piombato sui banchi di un paio di consigli municipali. In particolare uno, a giugno, aveva visto contrapporsi i due schieramenti politici, con la minoranza all'attacco dell'Amministrazione, rea di non aver saputo prevedere soluzioni alternative al problema, e con la maggioranza pronta a difendersi. Nella stessa seduta era stato inoltre rimarcato che Villa Poli, come già per il ventilato e mai avvenuto trasloco delle elementari, non è in grado di garantire un servizio di trasporto efficiente ed efficace, né per le risorse umane né per quelle economiche. "I bambini di Costalta hanno diritto di andare all'asilo come quelli di Roma" aveva tuonato il capogruppo pradettiano, Gianluigi De Bernardin Stadoan, mentre si ventilava la possibilità che, non essendo la scuola dell'infanzia obbligatoria, il Comune non avrebbe assicurato il trasporto.


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"ACCADE A COSTALTA"

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