"Ricordi
(d'autunno)
per la primavera",
volume pubblicato
da "UIL Pensionati Veneto",
nel Novembre 2001.

Si tratta di una raccolta
di testimonianze di vita vissuta,
negli ultimi 70-80 anni,
nella Regione Veneto...

La narrazione che segue
si riferisce a "ricordi" costaltesi
di Mari' d Gugliemo.

(AL TEMPO DELLA GUERRA)
Ricordi...

Al porzel (il maiale)

Al tempo della guerra vennero in paese delle persone "forestiere" (non si sa chi, non si sa da dove, non si sa perché) che, sistemandosi in una casa di legno di cui una parte era adibita a fienile, fecero passare la voce che alle ragazze, che si facevano tagliare le trecce, avrebbero dato in cambio 40 franchi, che corrispondevano come valore ad un maialino da allevare.
E' chiaro che le condizioni economiche delle famiglie erano talmente precarie che quasi tutte le ragazze del paese furono costrette a sottoporsi al taglio umiliante dei capelli.
Siccome il valore dei capelli era proporzionato alla lunghezza, questi insoliti "parrucchieri" fecero a tutte un taglio estremo fino alle orecchie, trasformando la pettinatura delle ragazze in una linea che sarebbe poi diventata di moda: il taglio alla bebè! Taglio che, però, al momento veniva considerato imbarazzante.
Un uomo, notoriamente spiritoso, inventò per quell'occasione una filastrocca ironica, che recita così...
Passegiando par Costauta,
öi visto un bel tabiè;
dentro c'era un parrucchiere
che tagliava alla bebè.
E par 40 franke
dadöi un porzel a mi.
Iö n voi ne un bianco
ne un ros ne un color cafè,
ma basta che n taiöda
i ciavöi ala bebè.
Passeggiando per Costalta,
ho visto un bel fienile;
dentro c'era un parrucchiere
che tagliava alla bebè.
E per 40 franchi
date un maiale a me.
Io non voglio un bianco
né un rosso né un color caffè,
basta che non tagliate
i capelli alla bebè.
Marí D Guglielmo


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"ACCADEVA A COSTALTA..."

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