Al porzel (il maiale)
Al tempo della guerra vennero in
paese delle persone "forestiere" (non si sa chi, non
si sa da dove, non si sa perché) che, sistemandosi in
una casa di legno di cui una parte era adibita a fienile, fecero
passare la voce che alle ragazze, che si facevano tagliare le
trecce, avrebbero dato in cambio 40 franchi, che corrispondevano
come valore ad un maialino da allevare.
E' chiaro che le condizioni economiche delle famiglie erano talmente
precarie che quasi tutte le ragazze del paese furono costrette
a sottoporsi al taglio umiliante dei capelli.
Siccome il valore dei capelli era proporzionato alla lunghezza,
questi insoliti "parrucchieri" fecero a tutte un taglio
estremo fino alle orecchie, trasformando la pettinatura delle
ragazze in una linea che sarebbe poi diventata di moda: il taglio
alla bebè! Taglio che, però, al momento veniva
considerato imbarazzante.
Un uomo, notoriamente spiritoso, inventò per quell'occasione
una filastrocca ironica, che recita così...
Passegiando par Costauta,
öi visto un bel tabiè;
dentro c'era un parrucchiere
che tagliava alla bebè.
E par 40 franke
dadöi un porzel a mi.
Iö n voi ne un bianco
ne un ros ne un color cafè,
ma basta che n taiöda
i ciavöi ala bebè. |
Passeggiando per Costalta,
ho visto un bel fienile;
dentro c'era un parrucchiere
che tagliava alla bebè.
E per 40 franchi
date un maiale a me.
Io non voglio un bianco
né un rosso né un color caffè,
basta che non tagliate
i capelli alla bebè. |
Marí D Guglielmo |