Costalta sul Corriere delle Alpi

19-2-2009

«Ora gli ungulati vanno aiutati»


«Oramai gli unici a cacciare in Comelico sono le guardie forestali; gli animali in difficoltà entrano nel mirino delle guardie dopo che quasi tutte le riserve del Comelico e Sappada hanno deciso di fermare la caccia e di salvare quanti più animali possibile portando fieno nella mangiatoie».
Con una battuta il vicepresidente della Federcaccia di Belluno Gianni Da Rin commenta il vivace dibattito in corso in questi giorni, mentre i cacciatori continuano a portare fieno in Val Visdende passando con le motoslitte da Costalta.
Due cervi sono stati abbattuti dalle guardie forestali perché intrappolati nei corsi d’acqua e nelle gole uno a Padola e uno sul fiume Digon tra Comelico Superiore e San Nicolò. «Naturalmente le guardie seguono il protocollo e se gli animali sono in difficoltà dopo avere fatto tutto il possibile par salvarli è necessario abbatterli. Ripeto dopo avere fatto tutto il possibile per salvarli». Ma veniamo al foraggiamento tema quanto mai caldo: «Il cacciatore», spiega Gianni Da Rin, «è sempre più costretto nella burocarzia, ma è nel Dna dei cacciatori di montagna smettere di cacciare in condizioni estreme». Sergio Reolon aveva detto che: «Il foraggiamento ha costi ciclopici ed effetti controproducenti» ed aveva portato come esempi studi fatti nel parco del Gran Paradiso. «I cacciatori del Comelico si stanno impegnando per salvare gli animali e speriamo che gli sforzi di queste settimane siano positivi; il paragone con il parco del Gran Paraziso non regge perché sul nostro territorio gli animali sono molti meno anche perché grazie ai cacciatori si mantiene un equilibrio il più possibile armonico», dice Da Rin. «Nelle annate normali le mangiatoie non sono molto frequentate, quest’inverno invece sono l’unico punto dove gli ungulati possono trovare del cibo altrimenti morirebbero in massa, sarebbe questa la selezione naturale?
Quanto ai costi sono tutti sostenuti dai cacciatori e le quote che si pagano dovrebbero ritornare in sul territorio in momenti come questi. Credo», conclude il cacciatore, «che bisogna ringraziare i vigili del fuoco che ci hanno aiutato ad aprire una via per la Val Visdende, i privati che portano il fieno con le motoslitte e tutti i cacciatori di montagna che stanno dando una prova di grande responsabilità».

(da il Corriere delle Alpi - 19 febbraio 2009 - pagina 30 - sezione: PROVINCIA)


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