31-8-2002
Padola. Quaranta opere esposte all'Hotel Sport
REGIANINI IL SURREALISTA
Da 50 anni tiene alta la bandiera del movimento
A conclusione delle tante mostre estive, rimane
aperta in Comelico per tutto settembre una personale di rilievo, quella
di Luigi Regianini, riconosciuto Maestro di surrealismo, che espone nelle
luminose sale dell'Hotel Sport di Padola. E' opportuno parlarne ora, quando hanno chiuso gran parte degli
spazi espositivi, non per ignorare altre tecniche espositive e altri approcci
alla pittura, ma per dare il giusto risalto ad un pittore che da cinquant'anni
mantiene alta a Milano ed in Italia la bandiera del Surrealismo.
Chi è abituato a collocare la nascita di questo movimento nel 1924,
con il Manifesto del Surrealismo di André Breton, ritiene anche che
esso abbia subito declini analoghi ad altri movimenti simili, ad esempio
il Futurismo o il Dadaismo. In realtà la corrente surrealista è
proseguita, magari carsica e senza il clamore dei grandi nomi, attraverso
tutto il Novecento, in particolare nel Cinema e senza dubbio nella Pittura.
Luigi Regianini, che si considera un surrealista coerente, ha traghettato
la barca di questa pittura onirica anche nel secolo presente ed è
attivo e propositivo con tele a cui lavora minuziosamente quasi ogni giorno.
Con la terra del Comelico Regianini ha un legame di sangue. Di Costalta
è sua madre Linda Casanova Municchia, ultranovantenne che da sempre
torna al paese almeno un paio di mesi in estate. Ma al Comelico, ai suoi
paesaggi. alle sue atmosfere Regianini è anche legato simbolisticamente.
Molti dei suoi ricorrenti segni nelle composizioni pittoriche rappresentano
rocce antropomorfiche, radici come artigli. abeti e fienili.
La mostra di Padola raggruppa una quarantina di quadri del pittore e non
è che un piccolo saggio della sua produzione. E nemmeno dei più
esemplificativi.
In questa personale, infatti, i curatori Francesco Polledri e Giovanni De
Bettin, che assieme a Davide Zandonella, albergatore esteta che regala ogni
anno ad ospiti e turisti qualche esposizione pittorica di alto livello,
hanno raccolto e curato l'esposizione, presentano opere di stile lieve,
dove la delicatezza dei colori e la piacevolezza dei simboli danno l'idea
di un surrealismo comunicativo, dove paesaggio e uomo si incontrano in armonia.
E' stato lo stesso Regianini a motivare la scelta delle opere esposte a
Padola: "Voglio che l'arte si avvicini il più possibile alla
gente senza traumatizzarla. Molta parte della mia produzione pittorica ha
rappresentato il macabro ed il decadente. In questi quadri invece c'è
molto spazio per la bellezza della natura e dei fiori che ne símboIeggiano
la varietà e la ricchezza".
Lucio Eicher Clere |
IL VOLUME
Una monografia di Regianini
Un volume di oltre 200 pagine
rilegato in brossura, con 150 tavole a colori delle principali opere della
sua carriera pittorica, rappresenta il miglior biglietto da visita per conoscere
Luigi Regianini.
Curata con precisione calligrafica, come le pennellate in ogni particolare
delle tele, la monografia "Surrealismo di Regianini" è
edita da Brama Arte Milano, casa editrice specializzata in voluni artistici.
Scrive l'editore nella prefazione: "Opere che devono essere riprodotte
in un libro-testimonianza, perché insieme documentino il duro lavoro,
l'infinita maestria, la sensibilità di chi le ha concepite e create.
Sfogliare questo libro è come compiere un rito, ogni pagina rivela
un atto d'amore e di rispetto verso gli esseri umani ed il creato".
Suddivisa in capitoli, corrispondenti alle tematiche affrontate durante
la lunga carriera pittorica, l'opera si apre con i quadri sul paesaggio,
che il pittore definisce "avvolgenti presenze". Seguono le montagne,
"ingombranti presenze". Poi due città a loro modo simboliche,
Milano o Venezia, di cui Regianini raffigura scorci e palazzi, trasfigurandoli
in elementi di architettura onirica. Nei capitoli di Natura morta, della
Figura, del Carnevale, appare il Regianini più macabro, grottesco,
irridente, ed è in questi quadri, insieme a quelli sulla guerra ed
i Generali, che l'autore rivela la maggiore qualità espressiva.
Alla tematica religiosa Luigi Regianini ha dedicato notevole spazio nelle
sue opere: di grande effetto i suoi Cristi, i crocefissi, le chiese.
Nell'ultima parte di produzione affiora ricorrente il tema
della morte.
Lucio Eicher Clere |
LA POLITICA
Lo scenografo della Lega
Per i simpatizzanti della Lega Nord può essere notizia
utile sapere che l'autore delle gigantografie, che hanno costituito i fondali
del congresso del partito negli ultimi anni, è presente con una mostra
personale in Comelico, allo Sport Hotel di Padola.
Uno degli aspetti collaterali alla attività di pittore è stata
la partecipazione attiva alla politica milanese di Luigi Regianini. Eletto
consigliere comunale di Milano nell'amministrazione di Formentini nel 1990,
ha fatto parte della commissione "Cultura, educazione, spettacolo".
E' entrato poi nel vivo dell'attività culturale della Lega Nord,
diventando presidente dell'associazione "Arte Nord".
Patrocinatore di diversi concorsi artistici e curatore dei murales di Barbavara
in provincia di Pavia, Regianini si è reso disponibile ad allestire,
su richiesta di Umberto Bossi, i grandi pannelli che sono collocati dietro
il palco dei congressi o megaraduni della Lega. Dall'uomo schiavo ehe si
libera dalle catene al guerriero medioevale, alle vele spiegate della nave,
ad altre simbologie dell'ideologia leghista, i dipinti di Regianini hanno
corrisposto alla kermesse padana popolaresca dei seguaci di Alberto Da Giussano.
Non è certo in quei disegni che il pittore surrealista ha espresso
il meglio di sé, ma anche queste esperienze fanno parte della sua
concezione dell'artista a contatto con la gente.
Lucio Eicher Clere |