20-12-2002
Arrivano i fondi per aiutare Costalta. E' stato ufficializzato
il piano degli interventi
di salvaguardia idrogeologica e recupero ambientale dopo le alluvioni
Venezia sblocca i soldi
per salvare Costalta
In arrivo un milione e 291 mila euro: serviranno per opere e studi
Buon Natale, Costalta!
Dopo anni di istanze, illusioni, dubbi e preoccupazioni, la frazione più
alta e pittoresca di San Pietro trova sotto l'albero delle festività
2002 il tanto atteso piano di interventi regionale, che intende risolvere,
si spera definitivamente, gli ormai storici quanto gravi problemi idrogeologici:
ben 1 milione e 291.000, gli euro ufficializzati da Regione e Genio civile.
I fondi verranno investiti in progetti e opere di consolidamento che, secondo
le ultime rassicurazioni fornite da Venezia, cominceranno nella primavera
prossima.
La situazione, da lungo tempo in fase di stallo, si è sbloccata in
seguito agli ultimi incontri delle amministrazioni di San Pietro e Comelico-Sappada
con l'assessore regionale Massimo Giorgetti (la primavera scorsa nel comprensorio,
dopo i gravi nubifragi abbattutisi sulla zona; qualche giorno fa a Belluno,
in occasione della presentazione del piano idrogeologico veneto). Giorgetti
avva personalmente garantito "la soluzione più immediata possibile".
Il documento di ufficializzazione per stanziamenti e avvio delle opere l'altro
ieri è effettivamente giunto sulla scrivania del sindaco Varzi Pradetto
Battel, che in più occasioni e anche negli ultimi tempi aveva denunciato
le sue preoccupazioni e le lentezze burocratiche riguardanti il caso-Costalta.
La frazione beneficerà dunque non solo di cospicui contributi (l'intera
zona fu a suo tempo inserita nella legge Sarno), ma pure di studi geomorfologici
e idrogeologici (analisi preliminare già redatta dal geologo Fenti
su incarico della Regione) e soprattutto dei relativi interventi, in tempi
accettabili.
Ecco, punto per punto, le opere in programma:
località Borcia-Cortà, realizzazione di numerosi dreni per
la captazione di diffuse emergenze idriche in zona paludosa;
località Cortà, trincee drenanti e pozzetti di collegamento
e ispezione;
località Cortà-Borgo Sant'Anna, canalette di scarico in legno
e pietrame, opere di presa e tubazioni drenanti di collegamento e convogliamento
delle acque a valle dell'abitato;
rio Modena, interventi di consolidamento dei terreni lungo l'alveo;
località Ronci-Masiera, briglie in legno e pietra, trincee drenanti;
località Stameseto, consolidamento di smottamenti e ripristino di
un canale di scarico, opere di captazione, scarichi, consolidamento del
bordo della frana con micropali;
Tabià grande, trincee, pozzetti e canali di scarico;
rio Giao Alto e rio Modena, sistemazione e consolidamento delle opere esistenti;
collettore di Cortà, pozzetti e tubi di raccolta delle acque;
alvei di rio Rin, Modena e Giao Alto, deforestazione delle sponde e del
fondo;
località Postauta, canali in legname e pietrame, trincee drenanti
in zona paludosa.
Annunciati, inoltre, sondaggi geognostici a carotaggio continuo e installazione
di strumentazione per tenere sotto controllo le aree a rischio. |