Il titolo della scultura di PETER BRANDSTAETTER,
"Il vento delle Dolomiti",
è metafora di un soffio di suggestione e bellezza che l'artista coglie nella natura del paesaggio e trova poi nella donna.
In questo va a smentire il luogo comune che la fatica della vita in montagna erode i contorni della bellezza medesima, segnando il fisico.
Dal tronco di cirmolo escono due figure femminili che "guardano" in due direzioni diverse, ma sono contigue. Apparentemente sono acefale, in realtà la loro testa è fatta dalla materia dolomitica, capace di permeare l'anima dei soggetti che la vivono direttamente. I corpi, levigati a tratti fino a far emergere la nitidezza delle venature, alternano porzioni di superfici lisce ad altre, lavorate a scaglie.
La plasticità anatomica delle due figure è fatta vibrare dall'idea del movimento a cui rimanda la postura dei corpi.

(Enzo Santese)