Al BIMBI DELL'ASILO

Che fa ombre è la chiesetta
su quel fertile giardino,
che suor Carola attende,
spunti il primo fiorellino.

Ventisei son queste aiuole
altrettanti son quei fiori
che Marucci già conosce
nei suoi splendidi colori.

Là, in quel luogo ancor silente,
lavorato con amore,
c'è l'attesa delle mamme
con ognuna il proprio fiore.

Ecco MARCO primo avanza ,
viene ROGER birichino,
MARIA GRAZIA che li segue
questi fior di ciclamino.

Vien FILIPPO, vien SABRINA
SAMUELE segue accanto,
viene DIEGO con IVANO
nei colori d'amaranto.

EROS giunge piano piano
dice FOSCA: "Vien, t'aspetto";
ecco GUIDO e SALVATORE
sono fiori di mughetto.

Dietro ERICA graziosa
vien la MONICA carina,
segue TIRSE poi TATIANA
sono i fior di pratolina.

Poi MICHELA con ROBERTA
UGO giunge, ancor la spola
porta OLINTO e SERAFINO
coi colori della viola.

Giunge ARIANNA e MARILENA
con un passo lieve lieve
poi NICOLA, LARA e LAURA
sono i fior di bucaneve.

Tutti uniti questi fiori
sian per mamme e pei papà
grande gioia dei lor cuori
questi fior della bontà.

Berto Linc (1974)

L'ASILO... NEL 2004

Avuta la notizia della... possibile
"chiusura" dell'asilo (ottobre 2004),
il prof. Adeodato Piazza Nicolai
ci ha inviato la seguente e-mail
e la lirica (nel dialetto di Vigo),
che, di seguito, pubblichiamo...

Appena letto l'articolo sulla chiusura dell'asilo di Costalta ho sentito la necessità viscerale di condividere i miei pensieri.
Allego la poesia che avevo inviato all'amico Lucio Clere, nella speranza che possa in qualche modo esservi di aiuto.
con amicizia,
Adeodato Piazza Nicolai

L'ASILO DE COSTAUTA

L'é come na coa de panegas
aònde l pare e la mare
tien i suoi picioi sane e salve,
fora dai tante pericoi
che rua da ogni cianton.
Desfei la coa prima che i bocie
i é pareciade a volà somea
la pedo disgrazia: come na bonba
te dèsfa la ciasa cuanche i é
dute sentade a magnà. Parché
no son boi de nparà da la storia
e capì che na scola desfàta
no nsegna pì nuia a nisun?
Son così brae a desfei duto
senza pensà che n chesto modo
spacon fora duto. E che futuro
lasòne ai nostre tosate
se continuon a bicià dò maton
par maton chel patrimonio
che i nostre vecie à costruìu
con tanto sudor e fadia?
Doman se ciaton co le man
vuoite, le nostre ciase
piene de onbrie e de scarpie.

©Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 1 ottobre 2004