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Giri viziosi

Che poi a ben guardare non avresti potuto fare molto diversamente, anche se ci avessi riflettuto di più di quella frazione di istante che ti ci è voluta, perché altrimenti le cose sarebbero cambiate sì ma chissà in quale direzione, se basta una virgola messa o non messa per sviare tutto il senso di una frase figurarsi quanto poco ci vuole. E anche se te lo dicono cosa vuol dire, quando ci sei ci sei e basta, sta a te, o guardi e per farlo devi girare la testa da qualche parte e sperare che sia la parte giusta, o non vuoi proprio vedere e allora fai come i ciechi che però chissà come vorrebbero vederci, loro. Poi quando è fatta è fatta, ed è tutta roba tua, te la coccoli, oppure la odi, spesso anzi finisci per odiarla, o almeno ti va a noia, quante volte succede che ti vada a noia proprio quella cosa lì che la volevi tanto e ti sei venduto l'anima tanto cos'è l'anima - la tua perlomeno - e invece niente, era niente, com'è ovvio aspettarsi quando paghi con niente. Così resta tutto fermo anche se tu hai l'impressione che si muova in fretta e che ti scappi via, perché le tue mani cazzo no che non sanno trattenerle le cose, e si perdono anche quelle che magari ti andavano giuste, per fortuna si perdono pure le altre, anche quelle che ti eri appiccicato addosso per distrazione, e quelle che ti sei lasciato affibbiare come i volantini della pubblicità, infatti dalle mani cade sempre qualcosa ma se cerchi di raccoglierlo qualcuno ti spinge che non puoi fermare tutto il traffico di gente che rincorre le cose da prendere, le raccoglie da terra dove altri le hanno lasciate, e anche le tue chissà in che tasche finiranno e che nuova storia avranno, un'altra volta. L'anno prossimo. Tutt'al più quello dopo. Prima o poi ritornano.
E sai una cosa?
Te, ti ritrovano sempre. Puoi giurarci.
Non hai dove nasconderti, non fa parte del gioco. Sono loro che ti stanano e tu sei programmato da prima, così finisce che anche se ci provi ci sarà sempre qualcosa che alla fine ti frega, e fra le tante non saprai riconoscerla, casomai volessi tentare di scansarla un domani. Lascia perdere, lascia fare. Non può essere diverso da com'è, pensaci e poi contale le volte mal riuscite, non ce n'è una che avresti voluto poter rimediare ma a chi chiedere come si fa? E se ci provi e poi fai peggio? Sicuro di voler proprio sfidare una cosa che non la conosci neanche da quanto è complicata, che viene da lontano, che è come una tessera di un puzzle ma non il tuo, quello di un altro, e non le troverai mica il posto sai, neanche a spaccarti la testa. Neanche l'altro però, pensaci bene, potrà più finire il suo, e così adesso sai che c'è in giro un sacco ma un sacco di gente forse tutti che perdono le cose e le confondono e le cose allora, quando non sono più di nessuno, vanno in giro come cartacce e una ogni giorno il vento te la sbatte sul viso, e allora non vedi più niente e amen. Al prossimo angolo, scegli dove girare, e se giri sempre dalla stessa parte credi magari di tornare al punto di partenza e invece quando ci sei di nuovo non è più lo stesso chissà come mai, è come se lo avessero spostato e ti sei perso un'altra volta. Io non so mica, sai, come aiutarti.
Vuoi una sigaretta?


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