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Sono in tre nella foto

Sono in tre nella foto, si baciano sulla soglia della chiesa sporgendosi sopra il pancione della sposa. Un arco buio alle spalle incornicia quel bacio di vittoria dell'una e di resa dell'altro. Un bambino dorme acciambellato sotto il raso bianco e fra le carezze nutrienti di un piccolo bosco villoso, rosso sangue. Nella penombra potrebbe esserci - ma c'è troppo contrasto - il prete che ha riscattato l'ostaggio. Gli invitati sono ai piedi della scalinata e lanciano manciate di osanna e chicchi di riso che i piccioni spazzeranno prima che passi una scopa.
Gongola la sposa panciuta che ha raccolto il seme. Con chi le circonda le spalle mentendole in un'orecchia, lei è radiosa. Sua madre inorgoglisce del suo seno florido e delle lenzuola di lino rosa confetto.

Un banchetto per tutti, ora, vincitori e vinti, brindisi al futuro e al set di valigie nel cellophane, ma prima ci sarà da sgravare tra molte inevitabili grida l'utile zavorra della barca traballante.
Traballeranno anche i bicchieri e le gambe, e sorrisi di denti affumicati e ventri gonfi di battute oscene. Ubriachi di soldi mal spesi suonano e ballano sotto gazebo plastificati, e mettono in fuga la pioggia.
La pioggia va a piovere più in là, dove c'è un silenzio di campagna a maggio, e che il figlio non si svegli.


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