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Introibo |
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A catechismo il prete giovane chiamava sempre alla cattedra uno di noi, e se lo teneva vicino mentre spiegava. Spesso chiamava mia sorella che era più piccola di me, e spaventata di tutto. Lui, il prete giovane, ci raccontava di Gesù e dei pani e dei pesci, e da quanto lo appassionavano quelle storie sorrideva sempre e si infervorava, così infervorava anche noi. In tutta questa gioia c'entravano molto anche le gambette di mia sorella. Dai banchi non si vedeva, ma dalla faccia di lei si sapeva che lui le stava infilando una mano sotto la gonnellina corta corta e gliele toccava, in su e in giù e intorno, e anche più in alto. Mia sorella aveva i suoi soliti occhi scuri spaventati dall'asma e dalle crudeltà di nostro padre, e non si accorgeva nemmeno di cosa le stavano facendo.
Il prete vecchio ci confessava il sabato pomeriggio, e inginocchiati dietro
la grata della nostra prigione ci incalzava fino a farci sudare ammissioni bugiarde:
Il prete giovane veniva a casa nostra a confortare mia mamma e a portare la
comunione alla nonna sempre più malata. Stava, la nonna, nel mio letto,
perché il giorno che si era ammalata l'avevano messa lì
e poi non si era più alzata. Io dormivo dabbasso in guardaroba, con la
luce da notte sul tavolo per stirare. Al prete giovane fecero una chiesa nuova, tutta moderna, in un quartiere giovane nuovo e moderno anch'esso. Gliela regalarono insieme al titolo di parroco, il parroco più giovane della diocesi. torna a Scarafaggi |