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Qualcosa anche sugli uomini

R.Magritte - Golconde, 1953

Uno che aveva fretta mi ha urtato, mi ha chiesto scusa e poi via. Non mi ha aiutato a raccogliere la borsa e tutte le cose sparse in terra. Le ho tirate su io, a manciate, senza cura. Aveva una giacca sbottonata e se la teneva stretta addosso con le mani ficcate di forza in fondo alle tasche. Anche gli occhi nascondeva, dietro lenti scure, e i sorrisi sotto pieghe dure attorno alla bocca fredda. Il suo passo ventoso mi ha disperso i fogli del blocco, rovesciato sul marciapiedi, e sono volati attraverso il traffico, investiti da ruote di motorini e camion, aggrovigliandosi alle caviglie di vecchi stizziti e inceppando i raggi delle ruote alle carrozzine. Mentre li raccoglievo la gente passando si scansava all'ultimo momento, e ne calpestava qualcuno come fossero volantini. La penna era rotolata sul bordo di un tombino, e accanto ci ho trovato un euro caduto forse da un carrello insieme alla nota della spesa. C'era scritto bicarbonato biscotti mezza gallina.
L'uomo di fretta aveva girato l'angolo e una signora stava raccogliendo da terra i cocci di uno specchietto e il coperchio del lucidalabbra, che rotolava verso il tombino come la penna. L'ho aiutata io, e poi ci siamo scambiate il numero di cellulare, e uno di questi giorni andiamo a colazione insieme in centro. Anche lei ha incontrato spesso uomini con le mani in tasca e la bocca dura che l'hanno spintonata senza pensare, e anche lei è stanca di questa faccenda. Ci siamo dette che bisogna fare qualcosa per evitare che capiti così spesso e a così tante donne. Gli uomini dovrebbero guardare dove camminano e pensare un po' anche a noi. Già. Ci siamo anche noi e camminiamo per le stesse strade, e non vediamo niente di strano in tutto questo.


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