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Tienimi sveglia stanotte - 1 |
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Tienimi sveglia stanotte
Tienimi sveglia stanotte
Tienimi sveglia stanotte | |
Tienimi sveglia stanotte - 2 |
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Tienimi sveglia stanotte, che ho dormito tanto da dimenticarmi di me. Mi devo essere lasciata prendere da un sonno vuoto sul bordo duro di quella sedia, mentre sbiadivano le braci e fuori pioveva ardesia dal cielo.
Che il buio è una lavagna sul soffitto, e ho messo via tanti di quei
mozziconi di gessetti da potere, ora e se vuoi, riaccenderle, quelle mie braci
in disparte, a spalancare i tuoi abbaini sul tetto che si brina. Tienimi sveglia, che devo ricordarmi di me, gli indirizzi sbagliati, le strade in salita con quelle curve cieche contro muri di vecchie pietre, il soffio freddo da grate profonde. Sotto certi affreschi azzurro e oro ricordo che mi sono seduta, ero giusto in mezzo alla chiesa grande, panche e cordoni tutt'intorno, i ceri alti, un Cristo sospeso alla penombra che dominava. Stavo in attesa sull'orlo della stagione lasciando passare ore scadenti, e un poco di febbre sulle braccia. Poi, di ritorno la sera tra i vigneti in declino, incontravo il blu fondo della notte in collina e le stelle, le stelle in salita.
(... da qui - da dove sto adesso, in pianura - ad alzarsi presto
si vede l'alba di un sole bianco dietro i tetti lucidi. Tienimi sveglia tu, stanotte, che ci son cose da non lasciar andare via, stavolta, e poco importa che siano solo presagi o fantasie: il loro compito è raggiungermi e segnarmi - sono voci taglienti della memoria, dita che seguono i profili delle mie ombre, brividi e coraggio in bilico fra le sponde - e che io da stanotte non dorma mai più senza desideri e mai più mi dimentichi, al fianco tuo, chi sono. torna a L'amore |