Interno con tavolo

Per prima cosa pensavano a un tavolo.
Doveva servire a molte cose, un tavolo.
Mangiare e anche scrivere.
Anche altre cose, nella vita non si può prevedere tutto.
Un tavolo non grande perché non avevano lo spazio.
Lo spazio era uno dei loro problemi, un altro era il tempo.
Ma all'inizio pensarono allo spazio, e alle misure del tavolo.
"Basta che ci si possa girare intorno..."
"Ma se viene qualcuno a mangiare con noi, ci starà?"
"Basta che ci si possa girare intorno. Loro mangiano e io mi alzo a prendere i piatti. E poi non conosciamo gente che mangi tanto."

Lo volevano anche robusto per scriverci sopra, e la carta pesa se scrivi tanto.
"Lo faccio io. Di legno, bella quercia oppure noce o rovere. Domani vado nel bosco e cerco quel che c'è".
Lo fece coi suoi attrezzi, e lo fece equilibrato, non zoppicava da nessuna delle quattro gambe.
"Facci un cassetto. Sei capace di farci un cassetto? Per tenerci le cose".
"Sì che son capace, e sì che ti faccio un cassetto".
Fece il cassetto, e scorreva benissimo.
Dentro dovevano metterci cose ma ancora non le avevano.
Il tavolo stava venendo bene, né piccolo né grande, e ci si poteva girare intorno ma il posto migliore lo trovarono addossato alla parete sotto la finestra.

"Qui ci mangeremo e ci scriveremo".
"Qui".
"Ci vorrebbero delle sedie, però".
"Se sai fare i tavoli sai fare anche le sedie, che sono più piccole. Fai le sedie".
"Come le vuoi? Col sedile di paglia o tipo chiesa con una finestrella sullo schienale?"
"Quanti soldi abbiamo?"
"Niente soldi, quindi non c'è problema. Siamo liberi di decidere".
"Allora con la paglia".

Avevano ora il tavolo e due sedie.
Avevano la finestra, e il muro e quell'idea delle cose da mettere nel cassetto.
"E' venuto bene questo tavolo, solido e proporzionato. E' così ben riuscito che sembra che sorrida".
"Ci si può anche far l'amore sopra, certi lo fanno".
"Ma le tende, voglio dire almeno le tendine alla finestra..."
"Mannò, non ci vede nessuno..."

Sorridevano, oh come sorridevano.

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