torna a L'amore |
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Amore che vieni, amore che vai |
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Quei giorni perduti a rincorrere il vento / a chiederci un bacio e volerne altri cento / un giorno qualunque li ricorderai / amore che fuggi da me tornerai / un giorno qualunque ti ricorderai/amore che fuggi da me tornerai E tu che con gli occhi di un altro colore / mi dici le stesse parole d'amore / fra un mese fra un anno scordate le avrai / amore che vieni da me fuggirai / fra un mese fra un anno scordate le avrai / amore che vieni da me fuggirai Venuto dal sole o da spiagge gelate / venuto in novembre o col vento d'estate / io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai / amore che vieni, amore che vai / io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai / amore che vieni, amore che vai (Fabrizio de André) L'ultima tua immagine è di schiena, nel crepuscolo di città,
tra riflessi di vetrine accese da poco e fanghiglia di foglie ai margini del parco.
Strano, a pensarci oggi; strano e crudele perché ero io ad andarmene, io
e non tu, come solo ora sappiamo. Ti ho amato alla cieca fra due stagioni, in bilico fra due soglie, lo so; era l'unico modo, e l'ho subìto anch'io. Poi, al mio confine, clandestina allo sbando, mi sono rattrappita come un insetto nella sua scorza a fine estate, inghiottendo incerti desideri, noncuranza, saliva secca, paura. Ti ho amato, e non dire di no, ma come solo so fare, e come non basta: meno di sempre, e più - un po' più - di mai. torna a L'amore |