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Piena estiva

F.Botero - Il patio

Il sole ha girato di piatto in giù dietro l'angolo del portico, e allora il muro di calce troppo bianco lì di fronte si è raffreddato quel tanto che bastava perché mi venisse fiato da girare la rotella della pompa e stare a guardare l'acqua di falda che cominciava a zampillare dai fori del gocciolatoio.
Il serpente poroso circonda l'aiola delle piante officinali e le avvolge a fasci nelle spire sinuose. La terra sta cambiando colore, era sabbia ocra ora è dolce mota.
Piove a sbuffi e singhiozzi sulla rucola, il basilico, la lippia odorosa e un mare di menta, un mare da cui nasce un'aria fresca e bassa che mi soffia sulle caviglie.
Divento pianta anch'io.
Ossigeno per il mio quarto di sangue verde, e humus ben imbevuto per le mie radici bislacche.
Spegnimi 'sto fuoco, dio delle stagioni. Quaggiù fa un caldo di quelli cattivi. Fammi prato di timo e trifoglio, che ci dorma sopra .
Non più di dieci minuti però, perché ferma così non ci so stare.


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