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Eppure io

U.Boccioni - Il romanzo di una cucitrice, 1908

Libri nuovi da leggere adesso che ho ricominciato a leggere. A volte si sta dei mesi senza. Loro sanno aspettare, si vendicano appena appena con un surplus di senso di colpa, che ne hai già in eccesso. Ora mi vendico io, luce accesa tutta la notte, perché anche quella è tornata, la beata insonnia, quella che nuoce meno del sonno senza riposo. Aria alla coscienza, vento sui capelli a prua e via così, dove mi va di andare, dove mi chiama un'attesa, e io ce l'ho, quel coraggio di ascoltare. L'eco mi risponde frasi sensate, nitide le rimanda e poi ne reclama ancora. Le parlo senza più paura, l'ignoto l'ho già visto, e l'ho lasciato indietro. Come, non so. Evitando i falsi rimedi, di sicuro. Esplorando invece di ritrarmi, entrando nel buio e percorrendolo fin dove finisce, e non era poi mortale. Ci ho trovato enigmi ma anche soluzioni. La rinuncia, ne rido: l'ho esaurita, l'ho talmente incalzata che ora giace svuotata davanti a me, e la raccolgo in una culla che traballa ma la ricompongo con cura. La lascio dormire, le sorrido un lieve addio.
Per natale, solo libri.
Notte lucida, che piove dolce, e quel rumore che amo, fruscio di una pagina.
Una civetta stride ancora una volta, interroga il buio poi torna invisibile.
Trattengo il respiro su una riga, mi era parso qualcosa, come un'indecisione, una fatica ancora...? Scricchiola la ghiaia, c'è chi torna, e i fari di un'auto vi specchiano baluginii.
Eppure io no, non ho paura, di nulla: mi alzo col mio libro stretto al cuore, e scalza scendo incontro.


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