RIFLESSIONI SUI NUOVI MODELLI  DI APPRENDIMENTO     

L’APPROCCIO ALLE COMPETENZE VALUTAZIONE, RICONOSCIMENTO, CERTIFICAZIONE CREDITI FORMATIVI

SERVIZIO POLITICHE DELLA FORMAZIONE

SERVIZIO SCUOLA UNIVERSITA' INTEGRAZIONE TRA SISTEMI FORMATIVI

A cura di Paola Armaroli Giulia Antonelli -MARZO 2000


 

Negli ultimi anni, in Italia si registra un crescente interesse per la costruzione di un nuovo sistema nazionale di certificazione delle competenze acquisite che consenta il reciproco riconoscimento, fra sistema educativo/formativo e mondo del lavoro, di crediti formativi capitalizzabili.

 

Da un’analisi del contesto socio-economico attuale emerge un nuovo soggetto che regola i rapporti tra la società e l’economia: questo nuovo elemento è sostanzialmente l’apprendimento che ha come prodotto fondamentale quello delle competenze.

 

 

IL SISTEMA DELL’EDUCATION

 

L’evoluzione normativa a livello nazionale ridisegna un’offerta integrata di molteplici opportunità che le persone possono cogliere per formare o arricchire il proprio patrimonio di competenze, acquisibile in contesti diversi, ma certificabile in uno dei tre sistemi: istruzione, formazione e lavoro. Essi pertanto sono chiamati a interagire non solo in forma di collaborazione, ma debbono esercitare in modo COMPLEMENTARE le proprie specificità di contesto, di valori, di obiettivi

La gestione dei percorsi possibili e le modalità per il loro riconoscimento devono essere tali da consentire ai partecipanti risultati MISURABILI, CAPITALIZZABILI, SPENDIBILI IN UNO QUALUNQUE DEI SUBSISTEMI

per:


Integrare il proprio patrimonio tecnico e culturale, senza dover ripercorrere tappe già fatte

Utilizzare le proprie competenze in termini di inserimento lavorativo e crescita professionale

L’integrazione c’è, se si riescono a individuare competenze che possano essere spese in contesti diversi da quelle in cui si sono formate, rendendo fruibili le passerelle da un sistema all’altro e spendibili i crediti acquisiti.

 

L’integrazione deve fare riferimento ad un sistema che si costituisce come tale mediante tre passaggi culturali, politici e tecnici: una riflessione teorica comune, una forte relazione tra istituzioni (condivisione del processo)

un insieme di dispositivi condivisi (condivisione del prodotto)


 

Le filiere della nuova offerta integrata sono

 

;            Nuovo Obbligo Scolastico

 

;            Nuovo Obbligo Formativo

;            Apprendistato

;            Tirocinii

;            Formazione Integrata Superiore (FIS)

;            Formazione e Istruzione Tecnico Superiore (IFTS)

;            Percorsi integrati universitari

;            Formazione continua

;            Formazione permanente

;            Educazione degli adulti

 

 

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE E CREDITI

 

La proposta di un nuovo di sistema certificazione costituisce un elemento importante di innovazione e trasparenza del sistema formativo, in quanto consente di documentare in modo dettagliato le caratteristiche di un percorso, in termini di competenze acquisite e di contenuti professionalizzanti; ciò rappresenta un valore non solo per i soggetti istituzionali e sociali coinvolti nelle tematiche della formazione e dell’occupazione, ma anche per gli individui e per le imprese.

Per gli individui le competenze rappresentano non solo un punto di arrivo, ma anche un capitale da alimentare e far crescere a garanzia dei diritti di cittadinanza e del mantenimento della propria condizione di occupato.

Per le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, le competenze rappresentano una risorsa strategica a garanzia del mantenimento del proprio potenziale competitivo

Il concetto di trasparenza, nel contesto tematico della certificazione, richiama il concetto di “messa in visibilità” di acquisizioni (per esempio la qualifica o le competenze possedute da una persona) e/o di processi (la modalità con cui vengono definiti gli output di un percorso formativo, finalizzata alla comprensione da parte di soggetti “terzi”); ciò in risposta ad esigenze di mutua comprensione e garanzia, non risolvibili attraverso sistemi chiusi e rigidi di corrispondenze fra codici e protocolli utilizzati dai diversi sistemi formativi.

 

La trasparenza rappresenta la condizione per:


Ø un miglior rapporto tra domanda e offerta di lavoro, in particolare perché consente ai lavoratori di presentare le proprie esperienze formative e professionali alle imprese, in modo chiaro e secondo un insieme di codici e regole esplicite e condivise;

Ø un accesso a percorsi formativi tale da consentire la valorizzazione e la non dispersione delle competenze acquisite dai singoli in altri contesti, in una logica di riconoscimento dei crediti formativi spendibili in quel percorso, da tradurre in ore di formazione/istruzione valide e cumulabili nella contabilizzazione del tempo necessario ad ottenere un dato titolo.

 

Sono numerose le prassi e gli strumenti sperimentati a livello europeo e nazionale, o citati nel quadro della normativa di riforma della formazione professionale, che tentano di tradurre operativamente il concetto di trasparenza nell’ambito della certificazione e del riconoscimento.

 Si pensi a:


 

Ø le prassi di orientamento/valutazione e riconoscimento di requisiti in ingresso

Ø strumenti quali il libretto formativo individuale per la messa in evidenza delle competenze acquisite con valore di credito

Ø il Decreto 12 marzo 1996 “Adozione degli indicatori minimi da riportare negli attestati di qualifica professionale rilasciati dalle regioni e province autonome, con allegato modello di attestazione”;

Ø le pratiche che si stanno diffondendo sotto il nome di Bilancio di competenze con la generazione di “portafogli individuali” e altre eterogenee attestazioni

 

Trasparenza e Standard formativi sono alla base di un sistema di riconoscimento di crediti formativi

 


 

Ä TRASPARENZA di regole, criteri e indicatori sulla base dei quali esplicitare esperienze formative e professionali, comunque acquisite o acquisibili dalle persone;

 

Ä STANDARD FORMATIVI, intesi come caratteristiche e requisiti minimi indispensabili per l’acquisizione di competenze individuate come obiettivi di un percorso ed  espressi in termini di


 

ØCompetenze minime, di base, tecnico professionali e trasversali, ritenute indispensabili per il rilascio di una certificazione ufficiale

ØContenuti minimi riferiti alle competenze individuate

ØDurate minime

ØModalità attuative necessarie

 

Gli Standard Formativi costituiscono il riferimento per:


 

?la certificazione di un credito formativo

?la validazione di un credito formativo attraverso il bilancio di competenze

 

Alla luce del sistema normativo italiano e del dibattito in corso si può proporre la seguente definizione di CREDITO FORMATIVO

 

CREDITO FORMATIVO = valore assegnato ad un segmento di formazione (modulo, unità capitalizzabile, annualità accademica, ecc.) o ad un’esperienza individuale (lavorativa, di volontariato, ecc.) spendibile in un sistema o in un percorso come competenza individualmente già acquisita.

Certificare un credito = soggetto a ciò abilitato  riconosce “legalmente” il possesso di una competenza, spendibile per il proseguimento di un percorso formativo.

Validare un credito attraverso il bilancio delle competenze = dare un riconoscimento sociale alle competenze e garantirne la spendibilità in un ambito più ristretto e identificato, sulla base di protocolli reciprocamente definiti tra sistemi

 

I crediti dovranno essere tradotti in ore di formazione/istruzione valide e cumulabili nella contabilizzazione del tempo necessario ad ottenere un titolo, consentendo alla persona di entrare in un determinato percorso non obbligatoriamente dall’inizio.

Le esperienze formative e professionali, comunque acquisite dalle persone, per poter essere riconosciute come crediti, devono essere ricondotte a competenze, siano esse compiute e riferibili a figure definite, siano esse incomplete o trasversali a diversi profili

 

IL MODELLO DELLE COMPETENZE  ISFOL

 

l’idea- base è quella di definire un repertorio di competenze che copra l’insieme delle attività su cui si fondano le professioni, distinguendo tra

 


Ø competenze di base, (informatica, economia, sicurezza, organizzazione, diritto legislazione, lingue) cruciali per il cittadino lavoratore; prerequisiti per l’accesso alla formazione e per una migliore occupabilità/sviluppo professionale;

 

Ø competenze tecnico-professionali, (conoscenze dichiarative generali e specifiche, nonché conoscenze procedurali) saperi e tecniche tipiche di determinate funzioni o processi lavorativi;

 

Ø competenze trasversali, (risorse psico-sociali, ma anche abilità di diagnosi, comunicazione, decisione, problem solving ) l’insieme di caratteristiche e modalità di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte della richiesta dell’ambiente organizzativo; essenziali per produrre un comportamento professionale in grado di trasformare un sapere in una prestazione lavorativa efficace.

 

Secondo altri approcci, più orientati da esigenze di sviluppo economico e di impresa, si può distinguere tra


 

Ø Competenze di soglia desettoriali,   mix di saperi, tecniche operative e comportamenti che, trasversalmente alle diverse figure /qualifiche, costituiscono requisito essenziale di occupabilità, in rapporto alle caratteristiche generali del contesto lavorativo (p.e. saper lavorare in sistemi qualità, saper lavorare in ambienti ad elevata automazione, saper lavorare in condizioni di sicurezza, saper gestire un rapporto di comunicazione con un cliente…….)

Ø Competenze di soglia di settore   mix di saperi, tecniche operative e comportamenti che, trasversalmente alle differenti figure /qualifiche, costituiscono requisito di occupabilità in rapporto alle specificità del settore. Sono totalmente standardizzabili in unità formative capitalizzabili

            Competenze distintive, a livello di singola impresa e/o di contesto territoriale, fattori di competitività propri, riferimento per lo sviluppo delle risorse umane. Costituiscono requisiti di occupazione (oltre che di occupabilità). Sono solo parzialmente standardizzabili in unità formative, proprio perché strettamente connesse alle specificità competitiva e al know how dell’impresa o del territorio.

 

La stessa Comunità ha abbandonato il lavoro sulla corrispondenza delle qualifiche fra gli stati membri, i quali hanno sottolineato l’esigenza di:


Ø   un’accezione più ampia del concetto di qualifica (intesa come risultante di formazione, esperienza professionale, situazione lavorativa di un soggetto)

Ø   una maggiore trasparenza delle informazioni su sistemi di FP, contenuti, procedure di certificazione

 


Nel modello Isfol le competenze sono articolate in Unità Capitalizzabili

 

L’UNITÀ CAPITALIZZABILE

 


 

Ø è uno standard,  modello di riferimento per il raggiungimento di competenze professionali;

 

Ø è uno standard minimo, può essere personalizzata attraverso l’arricchimento dei suoi contenuti, della durata e dei requisiti metodogici, a seconda dei contesti in cui è utilizzata;

 


 

Ø è aggregabile ad altre unità in funzione di percorsi formativi mirati a profili/figure professionali o a esigenze di aggiornamento, alternanza, formazione continua;

 

Ø è componibile, deve essere progettata in modo tale che risulti possibile collegarla ad altre unità o a crediti acquisiti in forma diversa dal percorso formativo;

 

Ø è autonoma, deve avere per obiettivo una competenza in grado di costituire un valore riconoscibile sul mercato del lavoro;

 

Ø è pluridisciplinare, l’attuazione e il presidio delle aree di attività in essa previste richiedono la “padronanza” di conoscenze e abilità riguardanti diverse discipline e la capacità di porre in atto “piani di comportamento professionale” in cui esse convergono in modo sinergico;

 

Ø è descritta secondo modalità standardizzabili, riporta i riferimenti essenziali per lo sviluppo o il riconoscimento delle competenze; ciò vale anche per le modalità e lo stile redazionale con cui ciascun riferimento è descritto

 

 


IL MODELLO DELLE COMPETENZE ISFOL

Il modello elaborato con il progetto “Standard Formativi” dell’Isfol e meglio definito nell’ambito del “Laboratorio delle Competenze” si propone di:

 


Ø  promuovere la definizione di un sistema di riconoscimento/certificazione delle competenze, che possa assicurare trasparenza agli individui e alle imprese (specie se trattasi di certificazioni di qualifica), sia a livello nazionale che a livello europeo nell’ambito dei sistemi di formazione professionale;

 

Ø  creare i presupposti per la capitalizzazione, da parte degli individui, delle competenze acquisite nel proprio percorso formativo e professionale, in una logica di crediti assimilabili a tasselli che concorrono a comporre la competenza complessiva di una persona;

 

Ø  creare i presupposti per un reciproco riconoscimento (tra sistema di formazione professionale e sistema scolastico; e successivamente tra questi e il sistema dell’impiego) di crediti formativi e delle corrispondenti competenze acquisite, al fine di favorire l’integrazione dei percorsi;

 

Ø  favorire la trasparenza e la comparabilità dei percorsi formativi delle diverse Regioni e degli Enti, superando l’attuale Babele nella quale troppo spesso a qualifiche simili corrispondono corsi diversi per contenuti e modalità;

 

Ø  promuovere e favorire la flessibilità, modularizzazione e personalizzazione dei percorsi formativi individuali in un sistema di crediti formativi, affiancando l’offerta di corsi lunghi sequenziali con un’offerta parallela di UFC tendenzialmente brevi.

 

 

NUOVO OBBLIGO SCOLASTICO/NUOVO OBBLIGO FORMATIVO

E' un sistema formativo plurale e policentrico che costituisce un salto di qualità importante e strategico, mirato ad allacciare una rete di relazioni dinamiche e il più possibile flessibili tra le varie strutture formative che, superando il rischio di una improduttiva autoreferenzialità, sviluppino un sistema formativo integrato a livello territoriale, rispondendo meglio ai fabbisogni educativi degli utenti coinvolti.

Inoltre la trasformazione in atto spinge vigorosamente a portare in primo piano nuovi approcci metodologici all’educazione, che vengono oggi identificati in una concezione di formazione più flessibile e aperta, caratterizzata da una almeno tendenziale:

 


 

Ø enfasi sull’apprendimento rispetto all'insegnamento;

Ø individualizzazione degli apprendimenti, con possibilità di studio secondo ritmi personali ed articolazione personalizzata dei contenuti;

Ø struttura modulare del curricolo in base ad unità formative capitalizzabili: la materia di studio viene suddivisa in moduli ben definiti che vengono a costituire unità concluse e che possono integrarsi reciprocamente attraverso lo strumento dei crediti formativi;

Ø pluralità metodologica: varietà di metodi, accanto a quelli trasmissivi, con accentuazione di momenti operativi e di studio;

Ø intercambiabilità: cioè possibilità di passare ad altre strutture formative e di mantenere il contatto con l'ambiente di lavoro o di sospenderlo temporaneamente;

Ø costruzione sociale dell'apprendimento, attraverso la negoziazione e la comunicazione;

Ø conoscenza e consapevolezza critica del processo di apprendimento (imparare ad imparare).

 


Competenze, integrazione, capitalizzazione sul versante dell’Isfol e della scuola  Una mappa, per una percezione non aziendalistica del significato di parole come "credito", "debito", "capitalizzazione", "competenza".

di Mauro Levratti

Ai fini del percorso formativo le competenze sono l’obiettivo di sequenze didattiche denominate unità formative capitalizzabili (ufc), articolate in elementi – che non sono base di capitalizzazione – e contenenti la specificazione dei prerequisiti in ingresso, dei contenuti, della durata, del contesto e delle modalità formative, delle modalità di valutazione.

Mentre un modulo – e le unità didattiche che ne costituiscono il riferimento unitario minimo - è considerato uno strumento interno di progettazione e programmazione didattica, l’ufc risponde soprattutto a criteri di visibilità e certificazione esterni al contesto in cui si sviluppa l’azione formativa. Per evitare un’eccessiva frammentazione nella loro descrizione, le competenze sono così convenzionalmente strutturate in ufc, vale a dire in un insieme significativo e autoconsistente di competenze, identificabili e riconoscibili quale risultato atteso dal mondo del lavoro e dal sistema formativo.

Ai fini della progettazione formativa, l’Isfol distingue fra competenze di base, trasversali, tecnico professionali.

Le competenze di base sono saperi minimi indipendenti dai concreti processi operativi. Assumono valenze di trasversalità, perché definite e descritte non a partire da una determinata Ada, né da un compito o attività specifica, ma a partire dalle dimensioni e dalle componenti fondamentali di saperi organizzativi, legislativi, economici, linguistici; di trasferibilità, in quanto utilizzabili anche al variare delle condizioni di contesto; e infine di incrementabilità.

Le competenze trasversali derivano dall’analisi del comportamento del soggetto nei contesti di lavoro. Consentono di trasformare i saperi in un comportamento efficace in una situazione specifica, di diagnosticare, relazionarsi, affrontare. Sono cruciali ai fini della trasferibilità delle competenze da un ambito professionale all’altro.

Le competenze tecniche professionali derivano dall’analisi di concrete attività operative, connesse a determinati processi lavorativi (Ada). Sono saperi e tecniche operative specifiche che possono essere formate dal mondo scolastico, universitario, dalla formazione professionale.

 

Anche sul versante della scuola, la competenza è considerata snodo di sistema, elemento portante di un disegno di riforma che si propone di mettere in rapporto aree formative tra loro da sempre separate. E si rileva l’oggettiva connessione fra il tema delle competenze e l’attuazione dell’autonomia, la riflessione sui saperi, il compimento della struttura ordinamentale prevista dal riordino dei cicli.

 

 



 


Documento del Servizio Scuola Università e Integrazione dei Sistemi Formativi della Regione Emilia-Romagna, d’intesa con il Gruppo di esperti per le azioni di Assistenza Tecnica alla sperimentazione di corsi  post-diploma integrati e di moduli integrati nel triennio, nell’ambito del Protocollo d’Intesa del 13 giugno 1997.

 

A cura dell’Ufficio Sviluppo

 delle Politiche di integrazione

 tra i Sistemi Formativi

 

CREDITI FORMATIVI E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

 

 

In attesa della definizione di un nuovo Sistema nazionale di certificazione delle competenze acquisite che consenta il reciproco riconoscimento, fra i diversi sistemi, di crediti formativi capitalizzabili, la Regione Emilia Romagna ha avviato una sperimentazione in ordine alle tipologie di certificazione rilasciabili, con l’obiettivo di mettere in trasparenza i percorsi, rileggendo il proprio Sistema formativo secondo il modello delle UFC, proposto dall’ISFOL

 

 



 

 

L’impianto delle qualifiche diventa “Sistema delle qualifiche e delle altre certificazioni

 

Nelle Direttive 97-99, si recepiscono il Decreto 12 marzo 1996 e la Direttiva comunitaria 51/92 e si rivedono le tipologie di certificazioni rilasciabili al termine dei percorsi formativi

 

Si distinguono:

Ø attestati ufficiali (certificati e diplomi come da direttiva comunitaria 51/92) rilasciati a seguito di un esame ai sensi della 845/78

Ø attestati non ufficiali, che non prevedono l’esame finale.

 

Tutti gli attestati, ufficiali e non, mantengono il set d’indicatori che garantisce trasparenza dei contenuti dei percorsi e delle competenze acquisite, in linea con gli indirizzi nazionali e comunitari.

 

Le nuove tipologie di certificazione:

 

Ø Certificato di qualifica (2 e 3 livello europeo)

Ø Certificato di specializzazione (3 livello europeo)

Ø Certificato di competenze (a valere come credito formativo per ottenere altro tipo di certificazione)

Ø Diploma di qualifica (4 livello europeo)

Ø Diploma regionale di specializzazione (5 livello europeo)

Ø Attestato di frequenza

Ø Attestato di conformità agli standard regionali

Ø Dichiarazione di competenze

 

Aggiornamento dei materiali di supporto per Province ed Enti Gestori

 

Al dicembre 1997 le qualifiche sono 213, declinate secondo 136 indirizzi

 

 

 


ESEMPIO DI ATTESTATO  UFFICIALE

ved. "certificazione competenze.doc"  pag. 40 e sgg. i tipi di attestati ufficiali e non ufficiali

 

 

Denominazione

 
Certificato di qualifica


 

 

Informazioni che contiene

 

Ø Tipo di corso

Ø Profilo professionale di riferimento

Ø Durata del corso

Ø Requisiti d’accesso

Ø Contenuti (di base, tecnico professionali, trasversali)

Ø Stage/tirocinio

Ø Altre esperienze pratiche

Ø Tipo di prove di valutazione finale

Ø Annotazioni integrative

 


 

 

Ambito di applicazione previsto dalle direttive regionali

 

Ä Formazione iniziale: qualificazione di base post scuola media, abbreviata, post biennio secondaria superiore, formazione iniziale per soggetti con deficit di opportunità, corsi integrativi extracurricolari, percorsi in alternanza tra formazione e lavoro

Ä Formazione continua: qualificazione sul lavoro, riqualificazione professionale

 

 

Modalità di rilascio

 

 

Esame ai sensi della L.845/78 e delle Direttive Regionali

 

 

Spendibilità

 

Valido ai fini dell’iscrizione alle liste di collocamento e per la partecipazione a concorsi pubblici

 

Consente la mobilità nello spazio europeo, poiché rilasciata ai sensi della direttiva 51/92

 


 

 

 

 


DALLE QUALIFICHE ALLE COMPETENZE:

Occorre innanzitutto sviluppare una cultura d’integrazione fra sistemi che finora hanno impostato in maniera separata l'apprendimento delle conoscenze, secondo una logica sequenziale.

Rapporto tra UFC e certificazione

L'insieme delle competenze si può raggiungere anche attraverso altre esperienze o percorsi, per questa ragione è fondamentale prevedere la certificazione del possesso di tali competenze da parte di un individuo, per consentirgli di non ripercorrere le UF ad esse corrispondenti e di inserirsi flessibilmente in percorsi formativi anche trasversali ai subsistemi scuola/FP/lavoro.

Il modello è il seguente:

 

Ø impianto condiviso di Unità Formative, ricavato dall'integrazione dei programmi ministeriali dell'istruzione statale (competenze culturali), dei moduli formativi della formazione professionale (competenze tecnico-scientifiche e relazionali), costruiti sulla base della domanda reale di formazione del mercato del lavoro e della "domanda sociale";

 

Ø identificazione, per ogni UF, delle competenze raggiungibili, peculiari o comuni a più profili, combinate in modo da costituire un set completo afferente una precisa figura professionale (ingegnerizzazione), ovvero singole competenze che possano essere capitalizzate;

 

Ø ogni UF deve comprendere tutte le componenti distintive (requisiti di accesso, contenuti, durata, modalità di valutazione e certificazione), per essere utilizzate anche in percorsi individualizzati, con possibilità di inserimento differenziato;

 

Ø definizione del "libretto formativo del cittadino” destinato ad accogliere i crediti formativi, le competenze professionali utili ai fini del conseguimento di un titolo di studio o all’inserimento in un percorso scolastico, che accompagna il singolo per tutta la vita professionale e raccoglie pertanto:

 

Ë     titoli di studio dell’istruzione scolastica

Ë     certificazioni ufficiali della formazione professionale

Ë     dichiarazioni di competenze

Ë     attestazioni di esperienze professionali

Ë     attestazioni di periodi di stage

Ë     dichiarazioni di periodi di tirocinio aziendale

Ë     attestazioni della formazione professionale

Ë    

 

Il libretto è rilasciato dalle Regioni ad ogni individuo, al momento dell’assolvimento dell'obbligo scolastico e registra di seguito le certificazioni successive.

 

La persona in tal modo può dimostrare di aver raggiunto una serie di traguardi certificati, attestati da istituzioni diverse, che possono reciprocamente riconoscerne la spendibilità nei rispettivi contesti, ed in momenti differenti della propria vita, così da consentire:

 

Ø   di svolgere un percorso completo con il raggiungimento di un titolo che definisce competenze compiute riferite a profili identificabili;

Ø   di inserirsi in un determinato punto di un percorso (istruzione, formazione o mercato del lavoro), tenendo conto delle competenze possedute e coerenti rispetto al profilo da raggiungere o da ricoprire;

Ø   di uscire da un percorso in un determinato punto, con una certificazione relativa ai pacchetti completati.

 

Ai fini del conseguimento di un titolo contribuiscono in tal modo tutte le possibili fasi di istruzione/formazione ed esperienze lavorative che ogni individuo capitalizza nel corso della sua vita.


LA CERTIFICAZIONE DELLE U.F.C.

 

L’accertamento di competenze compiute e riferite ad un profilo professionale, formate tramite set di UFC, per l’ottenimento di un certificato ufficiale della formazione professionale avviene secondo quanto previsto dalla legislazione nazionale (L.845/78) e dalle normative regionali sulla formazione (Direttive regionali).

 

La certificazione delle competenze inerenti singole UFC, che danno luogo a crediti formativi, per l’integrazione successiva della propria formazione, è effettuata da commissioni miste, con i componenti dei diversi sistemi (lavoro- scuola- formazione), che ne valutano l'acquisizione sulla base di parametri, metodologie e strumenti definiti nel progetto formativo collegato alle specifiche UFC.

 

I CREDITI FORMATIVI non sono la sommatoria di percorsi diversi, bensì la documentazione di una formazione non compiuta, che per attenere a competenze complete, afferenti un profilo professionale specifico, deve essere integrata con attività formativa coerente, per essere ricomposta in un progetto complessivo

 

Certificare un credito ad una persona significa dare riconoscimento legale del possesso di una competenza spendibile per il proseguimento di un percorso formativo.

 

Validare un credito attraverso il bilancio delle competenze significa invece dare un riconoscimento sociale alle competenze e garantirne la spendibilità in un ambito più ristretto ed identificato, sulla base di protocolli reciprocamente definiti tra sistemi.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


SISTEMA DI CERTIFICAZIONE E CREDITI PER I CORSI FORTIS - I.F.T.S.

 

 

Per il terzo canale della formazione tecnica superiore, la certificazione finale consiste nel:

 

CERTIFICATO DI ISTRUZIONE TECNICO - SUPERIORE INTEGRATA

 

Come certificazione finale delle competenze acquisite, riconosciuta a livello nazionale ed europeo, in quanto definita secondo i parametri previsti dalla Direttiva Comunitaria 51/92, rilasciata da commissioni miste, con le componenti istituzionali dei diversi sub sistemi interessati alla validazione in uscita ed alla spendibilità in entrata, nonché al suo valore in termini di crediti.

 

DICHIARAZIONE DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLE U.F.C.

 

Come attestazione intermedia, funzionale alla verifica dell’acquisizione di singole competenze, parziali rispetto alla figura professionale di riferimento dell’intero processo, ma coerenti e concluse nell’economia del percorso formativo.

 

LIBRETTO FORMATIVO

 

Questo dispositivo è la trascrizione dei crediti capitalizzati dal singolo, sotto forma di attestazioni, dichiarazioni, riconoscimenti intermedi, che devono trovare integrazione per l’acquisizione di certificazioni finali attestanti competenze complete e compiute, ma che possono anche essere spendibili sul mercato del lavoro o consentire l’ingresso nella scuola, nella formazione professionale e nell’università, presupponendo una modalità di “contabilizzazione” e di traduzione negli altri sistemi, condivisa e riconosciuta.

 

PORTFOLIO

 

E’ il raccoglitore delle diverse certificazioni in possesso di ogni individuo. Diviso in tre sezioni, consente di presentarsi con una leggibilità  trasparente e unificata a livello nazionale relativamente al proprio percorso professionale e di apprendimento, per l’accesso nei diversi sub sistemi.

 

 

 

 


Schematizzando:

 

 


           

                                                         Sezione 1°

                           

                                                                 Autocertificazioni:

                           


o       curriculum vitae

o       autodichiarazioni

o       attestati di frequenza

o       ………….

o       ………….

 

 


PORTFOLIO                   Sezione 2°

 


                                                         Libretto Formativo

 


 

o       attestazioni datori di lavoro

o       dichiarazione di competenza:


 

·      U.F.C.

·      Periodi di stage

·      Tirocini

·      Esperienze di servizio civile


 

o          ……………….


 

o       certificazione di competenza

o       ……………………………

 

 


                                                   Sezione 3°

 


o          Diplomi


 

q Del sistema dell’istruzione di Stato

q Del sistema regionale di F.P.

q Del sistema FIS

q Dell’Università


 

o             Certificati

·        Del sistema regionale di F.P.

·        Del sistema FIS

 

o                   Specializzazioni

o                   Abilitazioni

o                   Laurea

 


RIEPILOGO FINALE:

nLe competenze sono acquisibili in contesti diversi, ma certificabili in uno dei tre sistemi:

nISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

nRisultati MISURABILI, CAPITALIZZABILI, SPENDIBILI IN UNO QUALUNQUE DEI SUBSISTEMI

nL’integrazione c’è, se si riescono a individuare competenze che possano essere spese in contesti diversi da quelle in cui si sono formate, rendendo fruibili le passerelle da un sistema all’altro e spendibili i crediti acquisiti.

 

Vedere le filiere della nuova offerta integrata, a pag. 1

 

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE E CREDITI

nTrasparenza e Standard formativi sono alla base di un sistema di riconoscimento di crediti formativi

nTRASPARENZA di regole, criteri e indicatori sulla base dei quali esplicitare esperienze formative e professionali

nSTANDARD FORMATIVI = caratteristiche e requisiti minimi indispensabili per l’acquisizione di competenze    

 

nGli Standard Formativi costituiscono il riferimento per:

q la certificazione di un credito formativo

q la validazione di un credito formativo attraverso il bilancio di competenze

q

CREDITO FORMATIVO = valore assegnato ad un segmento di formazione (modulo, unità capitalizzabile, annualità accademica, ecc.) o ad un’esperienza individuale (lavorativa, di volontariato, ecc.) spendibile in un sistema o in un percorso come competenza individualmente già acquisita.

 

Vedere pag. 2 – 3

 

nCertificare un credito = un soggetto a ciò abilitato  riconosce “legalmente” il possesso di una competenza, spendibile per il proseguimento di un percorso formativo.

nValidare un credito attraverso il bilancio delle competenze = dare un riconoscimento sociale alle competenze e garantirne la spendibilità in un ambito più ristretto e identificato, sulla base di protocolli reciprocamente definiti tra sistemi

 

 

ved. pag. 3

 


IL MODELLO DELLE COMPETENZE  ISFOL

 

 

n.  competenze di base, (informatica, economia, sicurezza, organizzazione, diritto legislazione, lingue) cruciali per il cittadino lavoratore; prerequisiti per l’accesso alla formazione e per una migliore occupabilità/sviluppo professionale;

n.  competenze tecnico-professionali, (conoscenze dichiarative generali e specifiche; conoscenze procedurali) saperi e tecniche tipiche di determinate funzioni o processi lavorativi;

n.  competenze trasversali, (risorse psico-sociali, abilità di diagnosi, comunicazione, decisione, problem solving ) l’insieme di caratteristiche e modalità di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte della richiesta dell’ambiente organizzativo; essenziali per produrre un comportamento professionale in grado di trasformare un sapere in una prestazione lavorativa efficace.

 

L’UNITÀ CAPITALIZZABILE

 

 

n.  è uno standard,  modello di riferimento per il raggiungimento di competenze professionali;

n.  è uno standard minimo, può essere personalizzata attraverso l’arricchimento dei suoi contenuti, della durata e dei requisiti metodogici, a seconda dei contesti in cui è utilizzata;

n.  è aggregabile ad altre unità in funzione di percorsi formativi mirati a profili/figure professionali o a esigenze di aggiornamento, alternanza, formazione continua;

n.  è componibile, deve essere progettata in modo tale che risulti possibile collegarla ad altre unità o a crediti acquisiti in forma diversa dal percorso formativo;

n.  è autonoma, deve avere per obiettivo una competenza in grado di costituire un valore riconoscibile sul mercato del lavoro;

n

n.  è pluridisciplinare, l’attuazione e il presidio delle aree di attività in essa previste richiedono la “padronanza” di conoscenze e abilità riguardanti diverse discipline e la capacità di porre in atto “piani di comportamento professionale” in cui esse convergono in modo sinergico;

n

n.  è descritta secondo modalità standardizzabili, riporta i riferimenti essenziali per lo sviluppo o il riconoscimento delle competenze; ciò vale anche per le modalità e lo stile redazionale con cui ciascun riferimento è descritto

n

 

 

 

 

ved. pag. 3 – 4

 

nAi fini del percorso formativo le competenze sono l’obiettivo di sequenze didattiche denominate unità formative capitalizzabili (ufc), articolate in elementi – che non sono base di capitalizzazione – e contenenti la specificazione dei prerequisiti in ingresso, dei contenuti, della durata, del contesto e delle modalità formative, delle modalità di valutazione.

nMentre un modulo – e le unità didattiche che ne costituiscono il riferimento unitario minimo - è considerato uno strumento interno di progettazione e programmazione didattica, l’ufc risponde soprattutto a criteri di visibilità e certificazione esterni al contesto in cui si sviluppa l’azione formativa

 

 

 

 

 


CREDITI FORMATIVI E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

 

 

nL’impianto delle qualifiche diventa “Sistema delle qualifiche e delle altre certificazioni

Nelle Direttive 97-99, si recepiscono il Decreto 12 marzo 1996 e la Direttiva comunitaria 51/92 e si rivedono le tipologie di certificazioni rilasciabili al termine dei percorsi formativi

nSi distinguono:

n.   attestati ufficiali (certificati e diplomi come da direttiva comunitaria 51/92) rilasciati a seguito di un esame ai sensi della 845/78

n.   attestati non ufficiali, che non prevedono l’esame finale.

n

Tutti gli attestati, ufficiali e non, mantengono il set d’indicatori che garantisce trasparenza dei contenuti dei percorsi e delle competenze acquisite, in linea con gli indirizzi nazionali e comunitari.

 

 

Le nuove tipologie di certificazione:

 

n.  Certificato di qualifica (2 e 3 livello europeo)

n.  Certificato di specializzazione (3 livello europeo)

n.  Certificato di competenze (a valere come credito formativo per ottenere altro tipo di certificazione)

n.  Diploma di qualifica (4 livello europeo)

n.  Diploma regionale di specializzazione (5 livello europeo)

n.  Attestato di frequenza

n.  Attestato di conformità agli standard regionali

n.  Dichiarazione di competenze

nAggiornamento dei materiali di supporto per Province ed Enti Gestori

Al dicembre 1997 le qualifiche sono 213, declinate secondo 136 indirizzi

 

 

Ved. pag.  8 e sgg.

 

nL’accertamento di competenze compiute e riferite ad un profilo professionale, formate tramite set di UFC, per l’ottenimento di un certificato ufficiale della formazione professionale avviene secondo quanto previsto dalla legislazione nazionale (L.845/78) e dalle normative regionali sulla formazione (Direttive regionali).

n

nLa certificazione delle competenze inerenti singole UFC, che danno luogo a crediti formativi, per l’integrazione successiva della propria formazione, è effettuata da commissioni miste, con i componenti dei diversi sistemi (lavoro- scuola- formazione), che ne valutano l'acquisizione sulla base di parametri, metodologie e strumenti definiti nel progetto formativo collegato alle specifiche UFC.

 

 

Ved. pag. 13 e sgg.

 

LA VALUTAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

nVa fatta tramite PROVE STRUTTURATE o SEMISTRUTTURATE per garantire affidabilità

nDeve essere CRITERIALE (Le prove degli allievi vanno valutate in confronto con gli OBIETTIVI DELLA FORMAZIONE, non in confronto con GLI ALTRI ALLIEVI

nAd ogni modulo deve corrispondere un CREDITO FORMATIVO: ad ogni credito formativo corrispondono “BEN DEFINITE CONOSCENZE INDIVIDUALI

nPer raggiungere le competenze necessarie ad un certo titolo di studio occorrerà un numero prestabilito di moduli

nDETERMINAZIONE DEI CREDITI e INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE E DA ACQUISIRE forniranno tutte le informazioni sulle competenze possedute in vista della scelta del corso di studi o del passaggio da un corso a un altro

 

 

COMPETENZE E DESCRITTORI

 

 

nCOMPETENZA = obiettivo cognitivo / operativo principale: indica conoscenze, capacità, abilità da possedere al termine del modulo 

n

nDESCRITTORE = obiettivo cognitivo / operativo più specifico della competenza; espresso in modo tale che si possa chiaramente stabilire quando è stato raggiunto e quando non lo è.

nPERCORSO DIDATTICO = sequenza di conoscenze e di competenze attraverso cui si acquisisce una competenza più o meno generica

 

 

Come individuare competenze e descrittori

 

nPartire dagli obiettivi di apprendimento della propria disciplina

nConsiderare gli obiettivi pertinenti con il modulo e apportarvi le eventuali modifiche

nIndividuare per ogni obiettivo i DESCRITTORI, che costituiscono il percorso didattico per raggiungere l’obiettivo stesso

nI DESCRITTORI DEVONO ESSERE IL PIU’ POSSIBILE PARTICOLARI E SPECIFICI

 

 

GLOSSARIO SIGLE STRANE

 

IFTS = Istruzione e Formazione Tecnica Superiore ( art.69 L.144/99 )

FORTIS = acronimo dei corsi IFTS emiliano - romagnoli, considerati fortemente innovativi

FIS = il nuovo sistema di Formazione tecnico-professionale superiore integrata, che valorizza il complesso  - oggi non integrato e scarsamente comunicante - dei diplomi universitari, dell’istruzione scolastica post-diploma e della formazione professionale regionale

UFC = Unità Formative Capitalizzabili

Ada = aree di attività, insieme di attività orientate alla produzione di un risultato, luogo in cui vengono agite le competenze, sistema di riferimento di competenze da formare e certificare.