Grazie, Italo! Il perché di questo grazie? Mi chiamo Maurizio Di Nepi e canto come tenore primo. Ero andato al CAI di cui sono socio per informarmi su alcune escursioni e, guardando nella bacheca, ho visto che c’erano notizie sull’esibizione del coro.
Avendo studiato canto per tanti anni, ho pensato che sarebbe stato simpatico entrare a farne parte. Mentre chiedevo informazioni alla segretaria, mi si avvicinò un signore dall’aspetto distinto (… si fa per dire) che mi chiese:“Vuoi cantare canzoni di montagna? Bene, vieni con noi nel Coro Malga Roma dell’A.N.A.”. Detto fatto. Il signore era Italo Bertolani, voce guida dei tenori, e se oggi mi ritrovo in un gruppo di simpatici e scapestrati coristi, il merito – o la colpa - è SUA. Colpa? Noo! Merito, sììì! Il coro è come una grande famiglia di cui non potrei più fare a meno. Chi non ha mai frequentato l’ambiente alpino, non può capire le sensazioni che questo trasmette.
Alcuni assimilano il nostro coro ad un centro anziani: bene! Un simpatico centro anziani dove si canta, si discute animatamente, e poi ci si riappacifica come bravi vecchietti un po’ avvinazzati. Ma tutto passa, e rimangono i momenti piacevoli, che sono tanti.
Cosa dire poi del nostro maestro Antonio Mariani, il più svitato di tutti? Riesce a trasformare un gruppo di allegri tromboni, musicalmente da migliorare, in un coro capace di trasmettere, al momento opportuno, sensazioni uniche: quelle in cui ci si immerge nelle baite d’alta montagna, quando si incontra un gruppo di alpini dinnanzi ad una polenta calda, accompagnata da un buon bicchiere di vino.
VIVA IL CORO MALGA ROMA E SOPRATTUTTO ….. LUNGA VITA!