Nell’ottobre del 2000 mi sono trasferito dalla mia città di Brindisi a Roma, per fare il nonno a tempo pieno. Per interessamento di mio genero, ho conosciuto Antonino D’Amico che mi ha invitato a presentarmi nella sede del Coro per assistere alle prove e, quindi, per decidere se farne parte o meno.
Ho ascoltato in religioso silenzio e con la pelle d’oca i brani del repertorio e ancor prima della fine delle prove avevo deciso di far parte del Coro Malga. Tanta era la voglia di mettermi al passo con i “nonni” coristi, che di notte studiavo gli spartiti dei numerosi canti di montagna che il buon Antonino mi aveva fornito. Scoprii subito che, oltre al piacere di cantare, mi trovavo fra persone disponibili, cordiali ed allegre, proprio come sanno essere gli alpini. Ed è per questo che ho continuato a partecipare alle esibizioni del coro, nonostante il fatto che nel febbraio del 2001 abbia dovuto trasferirmi da Roma a Siena (sempre per fare il nonno) e poi, per missione compiuta, da Siena a Brindisi, dove ora risiedo stabilmente e mantengo i contatti telematici con i miei interlocutori Antonino D’Amico, per l’aspetto musicale, e Nicola Dipietrantonio, per le questioni organizzative.
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