Origini del Coro Malga Roma

Quando un gruppo di amici, appassionati di montagna, sente il piacere di ritrovarsi insieme intorno ad un tavolo con un bicchiere di buon vino in mano, come innumerevoli volte  si è fatto anni prima per cantare lasciando da parte i tanti problemi della vita quotidiana; quando questi amici avvertono con soddisfazione che le voci si amalgamano sempre più fino a produrre piacevoli effetti sonori, ecco che nasce un Coro.

 

Così è avvenuto anche per il Coro Malga Roma, nato da un gruppo di amici con le idee molto chiare su cosa cantare e come cantare. Infatti, quando per la prima volta ci riunimmo per dare vita al Coro, già conoscevamo quelle che dovevano essere le sue caratteristiche ed i suoi obiettivi: un Coro che avrebbe reclutato i coristi tra gli alpini, senza pretendere eccezionali qualità di voce o d'intonazione, ma solo tanta passione; un Coro che avrebbe intonato solo conclamate canzoni degli alpini, del Risorgimento, delle campagne d’Africa e della prima e seconda guerra mondiale, canzoni

che i nostri soldati hanno già cantato e che noi oggi riprendiamo con animo commosso perché, a tanti anni di distanza, esse hanno conservato il loro primitivo significato ed il loro contenuto umano. E canzoni di montagna, tristi o spensierate, nate nelle brevi soste dopo una faticosa salita o nelle lunghe serate in un rifugio o accanto al fuoco durante un bivacco. Sono caratteristiche ed obiettivi che ci siamo imposti fin da allora, non in polemica verso altri cori che hanno operato magari delle scelte diverse, ma nella consapevolezza che le nuove generazioni non hanno avuto - come noi - l’opportunità di conoscere simili brani; abbiamo cercato di riproporre le vecchie e più autentiche canzoni degli alpini o della montagna, al solo scopo di evitare che tale inestimabile patrimonio andasse perduto. Il Coro è nato nel 1992 in una saletta dell’URRI, un’associazione giovanile sportiva educativa, dove Alberto Oddi riunì, secondo il desiderio del Presidente, l’alpino Sandro de Angelis, alcuni soci per appassionarli ai canti di montagna. Fondatore del Coro deve quindi considerarsi Alberto che fu a suo tempo, nel marzo 1963 insieme ad altri, anche il fondatore del Coro ANA di Roma. Ed è pertanto a lui che mi sono rivolto, quale “custode della memoria storica” e già “capo calotta”, per ricostruire i primi passi del nostro Coro. Tra i primi, intervennero alle riunioni Manlio Giannoni e Franco Ballerini, quindi Riccardo Salvatore ed Alvise Zucconi; più tardi, Carlo Cobalto. Per difficoltà obiettive le riunioni presso l’URRI terminarono nell’ottobre 1992 e il gruppo si trasferì nella sede dell’ANA – Sezione di Roma, in viale Giulio Cesare, anche su esplicita richiesta dell’allora presidente, il Col. Paolo Riccioni. Seguirono le adesioni di Pullé, Grillo, Parmegiani, La Ganga, Mariani (l’attuale direttore) ed altri. Le finalità che si era proposto Oddi, fondando il Coro, erano le stesse che intendeva raggiungere nel 1963 e quali emergono dalle sue stesse parole:“Un coro come questo, voglio dire fatto di alpini, deve avere ed ha uno scopo, sol che si consideri l’intima essenza di questi nostri canti. Tutti sappiamo cosa essi siano e cosa rappresentino per noi, quali sentimenti suscitino nel nostro cuore: ricordi di fatti e volti che non dimenticheremo mai. Noi più giovani sappiamo come essi siano stati compagni a quelli che ci hanno preceduto sin dai tempi di Adua, come abbiano recato conforto in ogni attimo della loro vita terrena, nelle loro fatiche, nelle loro epiche imprese; sappiamo come tanti di questi canti siano nati proprio da quelle imprese assurgendo a storia non di alpini, ma di popolo. Ed è proprio a questo che mira il nostro coro: farsi interprete di uno spirito, custode di un patrimonio tramandatoci dai nostri vecchi, diffondendo di questi canti non solo quelli più famosi, ma riportando possibilmente alla luce anche gli altri meno noti ma altrettanto belli. Ora io dico: cerchiamo di non essere modesti, proviamo anzi ad essere ottimisti e, con una punta di presunzione, a pensare che il nostro sarebbe l’unico coro del genere esistente a Roma” (dalla rivista “Malga Roma” della sezione ANA di Roma – aprile 1964). E’ evidente quindi che Oddi aveva chiarissimo lo scopo del Coro e le finalità che voleva raggiungere anche con la sua iniziativa del 1992, come ebbe a precisare qualche tempo dopo: “Entrare con un gruppo corale nell’ANA, per me ha una ragione d’essere, se correlata a contenuti ideali, se sostenuta con un modello da contrapporre ad altri modelli che non ci soddisfano, se motivata da valori che si leghino saldamente alla tradizione

alpina ed allo spirito di corpo, entrambi inquinati da teorie a noi estranee, eppure da quasi un trentennio filtrate gradualmente nel tessuto connettivo alpino” (da una lettera agli amici alpini, del 10 marzo 1995). Con tale spirito e per il raggiungimento di tali finalità cominciammo a cantare con regolarità nella prima sala grande della Sezione, in piedi, riuniti in circolo, come poteva avvenire in altri luoghi e tempi intorno ad un fuoco. Alberto Oddi ci dirigeva insegnandoci i brani più tradizionali che lui, vero appassionato del canto alpino, conosceva nelle varie armonizzazioni. Il suo entusiasmo, quale Presidente e Direttore del Coro, era travolgente e ci consentì in breve di esibirci per la prima volta dopo una cena in sezione in onore del generale Federici, alpino, che all’epoca era stato nominato Comandante generale dell’Arma dei carabinieri. Successivamente Oddi cedeva la direzione ad Antonio Mariani. Nell’ottobre del 1994 veniva assunta la denominazione "Coro Malga Roma” e si elaborava lo Statuto, poi approvato il 28 aprile 1995. Frattanto, nell'assemblea del febbraio 1995, veniva adottata la scelta della divisa con camicia celeste aeronautica, pantaloni di velluto beige, golfetto a “V” blu, foulard verde alpino e veniva esaminato il progetto del distintivo ideato dal corista, tenente dei bersaglieri Marzio Lucente. Il 13 giugno 1995, nonostante lunghe discussioni ed innumerevoli tentativi di respingerle, il Consiglio direttivo prendeva atto delle irrevocabili dimissioni di Oddi da Presidente del Coro, motivate da obiettive difficoltà ed insanabili contrasti nei rapporti con la Presidenza della sezione e con la Sede nazionale dell'ANA. Intanto, per quanto riguarda lo svolgimento delle prove, il Coro si era trasferito dapprima nella sala attualmente occupata dal Museo storico e quindi nella sala appositamente insonorizzata ed usata anche dal Coro ANA Roma. Il 16 giugno 1995 veniva approvato sia il Regolamento elaborato e discusso con il Consiglio, sia (con qualche piccola modifica) il distintivo del Coro, permettendo così la stampa definitiva della carta intestata. Il Coro quindi aveva assunto una sua fisionomia precisa con un Consiglio costituito dal Presidente, dal Direttore artistico e da due Consiglieri, con un Segretario ed un Cassiere. Successivamente venivano nominati i rappresentanti di voce per ogni settore (tenori primi, tenori secondi, bassi primi e bassi secondi) e si istituiva una Commissione canti con il compito importantissimo di individuare le canzoni da studiare ed inserire nel repertorio e definirne il testo tra i tanti e differenti tramandati e cantati dai diversi battaglioni nelle disparate località di guerra e nelle varie regioni d’Italia. Quindi il Coro si costituiva in associazione giuridicamente riconosciuta, agli atti del notaio Colizzi (rep. n. 28007 del 22 dicembre 1999), con un proprio numero di codice fiscale ed avvalendosi dell'affettuosa collaborazione tecnico-amministrativa del corista,tenente dei paracadutisti Roberto De Sanctis; infine Antonino D’Amico,Vice Direttore, creava un sito internet provvisorio: go.to/coromalgaroma, in attesa di costruirne uno più completo.

 

 

 

 

1995

 

 

 

 

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