LA POLIZIA DI STATO in "autodifesa"
e la questione "Umbra"

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Questa pagina è supportata da un video intitolato "The Umbrella",  che parla appunto degli eventi che riguardano la nostra storia e i contatti con la Polizia di Stato. Il video è inserito all'interno degli episodi dell'Unico (come episodio VI), e ha una breve introduzione storica di due particolari eventi italiani, inizia poi la narrazione dei contatti con la Questura di Brescia, con la Polizia Giudiziaria di Perugia e con la Questura di quest'ultima città Umbra.
Per vedere il video, in inglese, click qui:  ../video/unico_episodeVI.wmv
Qui riportiamo i fax inviati nelle varie fasi e una breve descrizione.
(click sopra la pagina per ingrandirla) , in fondo al documento si trova anche il link al file pdf che riassume le prime 5 comunicazioni effettuate alla Polizia.
Questi documenti riassumono inoltre la situazione "Umbra".



Primo Fax inviato alla Polizia il 24 Luglio 2007, in originale 3 pagine scritte


Click sopra l'immagine per aprirla
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Secondo Fax inviato alla Polizia il 27 Settembre 2007, in originale 3 pagine

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Terzo  Fax inviato alla Polizia il 22 Ottobre 2007, in originale 1 pagina scritta.

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Quarto Fax  22 Novembre 2007. In originale  2 pagine scritte e un allegato

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La situazione che intendiamo portare alla luce, con queste pagine e il video "The Umbrella", è l'incredibile situazione che ci porta a chiedere un aiuto alla Polizia, e la Polizia che non interviene , per i compiti per i quali è stata istituita. Quello che ci sembra altresì incredibile è che non abbiamo mai potuto parlare con l'Ispettore che ha in mano il dossier delle nostre carte. Sappiamo che questo ispettore ha raccolto delle informazioni su di noi, da altre persone, ma non ha verificato o approfondito con noi, faccia a faccia la questione. Così una cosa che reputiamo grave e seria, come la situazione di chi fugge dalla mafia e ha bisogno di protezione, è stata trascurata come la storia di persone che hanno problemi meno seri.. Dubitiamo che la Polizia, per quanto brava possa essere, possa fare indagini o considerare la situazione alla luce del sole, senza un confronto, senza un dialogo, senza mai nemmeno raccogliere prove da chi è ancora vivo.


Il ricorso all’autorità è necessario perché noi non possiamo risolvere il problema da soli. La nostra condizione attuale è  dovuta alle interferenze di un certo giro di amicizie che coinvolgono le nostre famiglie d’origine, ed alcuni fatti dei quali noi portiamo memoria. Noi avevamo bisogno di una certa tutela, come ad esempio non essere visibili con i nostri nomi in contratti di affitto, acqua,luce e gas, e  avevamo anche esposto questa situazione alla C.. Con il lavoro riuscivavamo a pagare una modesto appartamento, ma non potevamo farlo esponendoci direttamente, ma ci fu risposto che dovevamo arrangiarci e prendere residenza per essere aiutati dal comune.  Tuttavia la nostra esperienza è basata su ben altri parametri e problemi. Il nostro comune di residenza non ci ha mai voluto aiutare, nemmeno dopo aver presentato le dovute dichiarazioni poste per iscritto, anzi dopo si sono resi “irreperibili” alle nostre comunicazioni (rif. Carteggio comunicazioni con comune di residenza). Questo comune invece non si è mai pronunciato in merito, nemmeno dopo l’articolo comparso sul Corriere dell’Umbria, che doveva avere lo scopo proprio di far intervenire appunto il comune, e nemmeno dopo l’accorato appello in TV di Giancarlo Magalli in diretta su RAI DUE in Marzo 2007. Tutti questi segni devono far capire che il problema è di altra natura e che deve essere risolto da un’autorità con i metodi adeguati e soprattutto che tale autorità sia in grado di percepire la reale situazione alla quale si trova davanti.


28 Dicembre 2007. Consegniamo alla Polizia , una nuova lettera ed un dossier
Consegniamo una lettera di due pagine e un dossier su carta formato a4, direttamente alla "reception".
Ecco come presentiamo il dossier:

"...abbiamo raccolto la parte più importante della nostra vicenda, pubblicata  nel sito internet di  “autodifesa-Self-Defense “, in un dossier cartaceo (disponibile anche  come file in formato word, pdf o open office). .L’idea ci è venuta, dopo aver parlato, in data 14.11.07 con l’ispettore R. della Questura, ed in particolare per il fatto che l’ispettore lamentava di non avere accesso al nostro materiale pubblicato su internet, al quale facevamo riferimento nei fax precedenti, non disponendo in ufficio del collegamento alla rete. Così abbiamo pensato di riportare l’essenziale su un dossier cartaceo, più comodo, da poter consultare liberamente; in questa maniera si fissa una “fotografia” della nostra situazione alla data del 22.12.2007.
Riteniamo, per i vari fatti, sia necessario un dialogo per chiarire la situazione..."

Sembra che questa Polizia, quella che ha in mano il nostro fascicolo,  sia in linea con il comportamento del magistrato di Perugia, il quale come abbiamo già evidenziato, non ci permise mai un colloquio. Comportamento questo che ci costrinse a chiedere l'intervento della Procura di Firenze per la lesione del diritto alla difesa.


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Qui si trovano in formato pdf i primi cinque fax inviati alla Polizia di Stato fino al 28 Dicembre 2007.


18 Gennaio 2008. Nuovo fax inviato alla Polizia

In questo nuovo documento, totalmente indipendente dagli altri, segnaliamo alcune strane situazioni di bullismo e intimidazioni.


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Confidenziale









Confidenziale




6/7 Febbraio  2008. La Squadra mobile ci invita a parlare con un commissario
In Questura il fax del 18 Gennaio 2008 è andato a finire alla squadra mobile, diversamente dagli altri che sono andati all'anticrimine. Questa volta il commissario ci convoca per sapere se intendiamo fare denuncia o querela dei fatti indicati nell'esposto del 18 Gennaio. Ormai siamo andati via da quella casa ove si erano verificati gli atti di bullismo, valutiamo dunque di lasciar perdere un'eventuale denuncia. Gli chiediamo: "perchè per questo esposto ci avete chiamato e per gli altri precedenti no?". Ci rispose che gli altri non sono considerati importanti, stronzate insomma, e poi il commissario aveva trattato solo questo fax, ed ogni ispettore decide cosa fare. Gli raccontiamo a voce altre cose. Il commissario ci dice che probabilmente è un fatto casuale, non correlato con gli atti di bullismo e gli altri fatti veneti: - "chi volete che vi possa fare queste cose, cosa siete voi?". Scherza dicendo: -"Che segreti avete? Volete fare cascare il Governo-?" E noi gli rispondiamo in tono scherzoso:-"No, il Governo è già caduto". E' curioso e per metterci a nostro agio comincia a parlare della lega, il partito, forse per familirizzare con noi che siamo del Nord. Insomma parlando scopriamo che non sa tanto della nostra storia, e non ha certamente visto i nostri video-documentari che spiegano l'ambiente veneto dal quale proveniamo, che avevamo segnalato in alcuni fax, altrimenti non avrebbe fatto certe battute sulla destra. Notiamo che esiste un nostro fascicolo, all'interno vi sono tutti i fax che abbiamo inviato eccetto il dossier di 65 pagine, consegnato diversamente dagli altri, a mano in data 28 dicembre. Quello non c'e', al suo posto vi è solamente una stampa di circa 7 pagine della "testata" web di autodifesa e basta. Gli chiediamo come mai non è inserito con l'intero incartamento, ma non sa risponderci in maniera esaustiva: -"Probabilmente ha preso un altra strada" ci dice. Notiamo che è comunque curioso, anche innervosito, e si stava certamente chiedendo cosa vi era in quel documento di 65 pagine più 2 pagine di presentazione. Gli mostriamo pure il timbro della questura che ci è stato apposto sulla copia consegnata. 
Capiamo dal colloquio che il commissario ha informazioni sommarie sulla nostra storia. Si è certamente letto qualche fax, ma ha un'idea di fondo che gli proviene da qualche discorso dei suoi colleghi. E' convinto che i nostri problemi siano fittizi, è tipico per noi trovare queste persone anche all'interno delle forze dell'ordine.
Per fargli capire che la cosa è più seria gli mostriamo la dichiarazione del magistrato che "attestava" la scomparsa dei nostri esposti-denunce  in Procura, tanto per dargli un'idea che il problema di base è di ben altra natura. Letta la carta del magistrato anche questo ispettore inizia a confondersi e perde tutta la sua boria: non capisce più nulla, come se dicessimo che la luna è quadrata. E' una reazione abbastanza normale, nessuno vuole credere che possano accadere tali cose. Ed anche il commissario reagisce in questa maniera. Dopo un pò comincia a capire. Speriamo di avergli messo almeno il dubbio che la Polizia sta sbagliando a  non concederci un colloquio per i vari fax precedenti. Si scoprono tante cose con un colloquio, anche che le chiacchiere di corridoio tante volte sono solamente leggende, quello che forse è più duro da capire è che forse tali chiacchiere non sono un semplice frutto dell'ignoranza. Ma di questo in genere non si può parlare.
Alla fine ci ha invitato a firmare una dichiarazione che non intendavamo procedere con la querela per i fatti descritti nell'esposto del 18 Gennaio. Abbiamo dovuto battagliare affinchè in quel documento non venisse scritto il nostro attuale domicilio. Insomma, anche i Carabinieri in altre occasioni, ci avevano detto, di non indicare il domicilio ma di comunicarlo, per questioni di sicurezza, verbalmente a solamente a uno di loro. Il  Commissario vuole scriverlo in questa carta, ma a noi  non piace. Lui non ci ha trovato quando ci ha cercato, alla fine aveva consegnato la  carta a degli stranieri e poi era arrivata a noi tramite alcuni giri di mani. Perchè scrivere il nostro domicilio? Alla fine lo convincemmo, che se serviva, eravamo rintracciabili lo stesso, e quando la Procura di Roma o di Perugia ha voluto comunicarci qualcosa lo ha fatto tramite fax. A quel punto il commissario sembra smarrito: la Procura ci ha scritto direttamente? Ma a lui risulta che non riescono a comunicare con noi....... Eppure i fax della Procura ce li ha in mano, scritti di proprio pugno dai magistrati...........
A questo punto ci chiediamo che fine ha fatto il documento del 28 dicembre '07, il dossier di 65 pagine più presentazione? Non siamo stati convocati per discuterne, mentre il nostro commissario era convinto che fosse "tutto lì".Perchè non era all'interno del fascicolo con tutti le altre comunicazioni? E perchè non ci hanno chiamato visto che non è stato archiviato come gli altri? A questo punto ce ne andiamo: ci sentiamo presi in giro, ma forse anche il commissario dovrebbe sentirsi preso in giro.

Come sempre i nostri problemi dobbiamo risolverli da soli. In un primo momento questi poliziotti sono convinti che siamo troppo fantasiosi o con manie di persecuzione,  quando invece prove alla mano capiscono che il problema è di natura diversa, non ne vogliono più sapere e dicono che non sono competenti. In queste condizioni, per quanto abbiamo visto, la legge italiana aiuta i pentiti, gli ex criminali, gli ex detenuti con programmi di protezione. Chi insomma ha avuto o continua ad avere un ruolo di potere (come pentito o ex pentito ad esempio). La gente comune, chi non fa parte di una speciale categoria o non vanta appoggi di nessun tipo,  è lasciata da sola. Insomma la maggioranza della popolazione italiana! 

Qui si trovano in formato pdf i primi cinque fax inviati alla Polizia di Stato fino al 28 Dicembre 2007. Queste comunicazioni sono state considerate "stronzate", cose insomma per cui non valeva la pena contattarci e fissare un colloquio.


15 Febbraio 2008. La preoccupante situazione attuale
Dopo che siamo arrivati in quest'ultima città, alla  fine del 2006, abbiamo ricevuto varie pressioni perchè lasciassimo anche questo posto. Accanto alle pressioni abbiamo notato una certa indifferenza nelle persone che ci potevano aiutare, nonostante la nostra storia fosse uscita sul giornale.  Insomma anche qui ci fu fatto terreno bruciato e sempre nella stessa maniera di Brescia e Assisi. Verso Luglio '2007 le cose peggiorarono e fu per tale motivo che iniziammo a inviare le comunicazioni alla Polizia che vi abbiamo riportato in questa pagine. In Novembre '07 le cose peggiorarono ulteriormente e ci furono degli atti di bullismo contro le nostre persone e minacce di morte, verbali e di altra natura. Non ci sentiamo più al sicuro da nessuna parte. Per un pò ci siamo rifugiati in un altro luogo, rimanendo anche nascosti. Questa specie di banda di stranieri, che ci ha preso di mira, l'abbiamo vista aggirarsi anche nel posto ove ora siamo, e ieri sera vi è anche stato un tentativo di intrusione attraverso una porta che dà sul giardino.
Abbiamo paura, perchè  abbiamo sentito che altre persone sono state minacciate di morte dallo stesso gruppo di stranieri e  sono scappate.
La Polizia non può darci aiuto più di tanto. Si può fare denuncia, ma questo non risolve la questione. Per questi motivi speriamo di trovare alquanto prima qualcuno che ci aiuti ad uscire da questo posto e trovare un'altro luogo dove vivere. Crediamo che queste persone siano state inviate, nel nostro caso,  in qualche maniera da qualcuno.  Purtroppo l'Umbria ha tanti legami con le nostre terre e pure con altre aree del sud da dove vengono tanti problemi.
Tanto per citare un esempio: grosse operazioni antidroga sono state effettuate alcuni giorni fa dalla Polizia sull'asse Padova-Perugia e  dai Carabinieri sull'asse Perugia-Reggio Calabria. Il problema nostro è che vivendo all'interno di strutture di accoglienza siamo esposti a vedere comportamenti non leciti,  e le reti di droga  riportano in qualche maniera all'ambiente veneto e della sottostante Calabria.

Per fortuna il 15 febbraio sui giornali locali è caduto finalmente un tabù, ora si è parlato di Ndrangheta in Umbria e di minacce pericolose che provenivano dalla Calabria, sventate da una grossa operazione effettuata dai Carabinieri di Perugia.

Che l'Ndrangheta avesse i propri collegamenti con l'Umbria non è certo un mistero: guardate ad esempio la  fotografia a destra. Vi ricordate la strage di Duisburg in Germania del 15 Agosto 2007?
Il paese di San Luca è gemellato con Cascia. Cascia si trova  in provincia di Perugia. Cascia è famoso perchè conserva il corpo di Santa Rita da Cascia.
Ora con tutto l'interesse che l'Ndrangheta ha con i Santi...
Per entrare nell'Ndrangheta si fa un rito di "iniziazione" bruciando il santino di San Michele Arcangelo, il massacro di Duisburg è stato fatto il 15 di Agosto, festa dell'Assunzione; questa faida cominciò nel 1991 nel  giorno di Lourdes e prosegui con altri morti il giorno di San Valentino e il Natale 2006.
Insomma tutto questo interesse per santi, santini e date religiose non ignorera certamente il gemmellaggio con Cascia, visto anche che la Santa era stata Lei stessa vittima delle faide di famiglia. Gli uomini d'onore amano poi riunirsi nei santuari.
A proposito di San Luca...
In una news del 2007 si legge:
"Cinquecento uomini tra polizia e carabinieri hanno circondato questa mattina il paese di San Luca. L'operazione degli inquirenti calabresi ha portato al fermo di 32 persone nel paese della Locride da anni al centro di una sanguinosa faida tra alcune cosche della 'ndrangheta. Nell'ambito del blitz sono stati eseguiti due fermi anche a Latina
L'operazione.  Decine e decine le case perquisite, cunicoli naturali e artificiali setacciati, elicotteri in volo per presidiare le vie di fuga, un bunker scoperto e 32 provvedimenti di fermo notificati. Questo è il bilancio dell'operazione condotta dalle forze dell'ordine. Tutte le persone fermate sono gravemente indiziate di avere parte attiva nella faida tra i Nirta -Strangio e i Vottari-Pelle che ha avuto nella strage di Ferragosto, a Duisburg, in Germania, il suo episodio più sanguinoso."
"La fuga di notizie. La Procura della Repubblica, infine, ha aperto formalmente un fascicolo di indagine a causa di una fuga di notizie riguardante un particolare della strage di Duisburg: addosso a Tommaso Venturi, 18 anni, uno degli assassinati, è stato ritrovato un santino bruciacchiato, segno questo, che il giovane era stato "battezzato" come uomo d'onore quella tragica sera nei locali del ristorante "Da Bruno". Il particolare era stato comunicato meno di due giorni fa dalla polizia tedesca ai magistrati italiani titolari delle indagini, aspetto che avrebbe generato gravissimo allarme tra gli inquirenti per la permeabilità di indagini riservatissime."









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