Il nostro comune non ci aiuta e non ci specifica i motivi.


  Il nostro comune di residenza non ci aiuta. Evidentemente vi sono persone che non ci gradiscono e ci mettono i bastoni tra le ruote.
E' evidente ormai come il comune, con il suo atteggiamento sta facendoci perdere la casa.
Vivendo di carità, senza un sostanziale aiuto non riusciamo ad avere condizioni di vita sufficenti per cercare un lavoro e per ottenerlo. In questa maniera non riusciamo a rialzarci da questa misera condizione. Intanto il tempo passa, come pure le rate insolute del mutuo della casa e la nostra salute peggiora. Gli altri comuni non ci aiutano, perchè non siamo "loro" residenti, mentre altre associazioni caritative se ne lavano le mani.
Ora ci sembra chiaro come una serie di comportamenti, precedenti a questi fatti, ed avvenuti fino al momento dell'insediamento nel territorio comunale siano riconducibili alla volontà di qualcuno di farci sloggiare, e magari di riprendersi la nostra casa a basso prezzo. Il comune inoltre non è mai intervenuto per fare chiarezza sui fatti di Marzo 2005, mentre i giornali hanno riportato informazioni errate e diffamanti. Noi non abbiamo più potuto vivere lì, perchè nessuno è intervenuto, magari per fare una passeggiata a braccetto con noi per il paese, per far capire alle famiglie influenti che non rimanevavamo là da soli.
Purtroppo in queste condizioni non riusciamo nemmeno a trovare un avvocato che ci rappresenti, e nemmeno a difenderci per le cause che ci sono piovute addosso dopo il blocco della nostra attività lavorativa.
Ma una vita dignitosa, il diritto alla difesa, il diritto al lavoro non erano Principi fondamentali della Costituzione?
Insomma oggi tocca a noi, ma domani potrebbe toccare a voi. In fondo noi, fino a due anni fà eravamo normali cittadini, inseriti in società, con un'attività lavorativa, pagavamo le tasse ed avevamo la nostra vita familiare. Noi, sulla nostra pelle abbiamo constatato come in Italia, al di là dell'apparenza, vi sia una nuova forma dilagante di miseria.


18 Maggio 2005
Inviamo una lettera al Sindaco.
(Nessuna risposta)

01 Giugno 2005
Inviamo una nuova lettera al Sindaco di altro contenuto.
(Nessuna risposta)

La situazione si fa difficile:
Nostra lettera  spedita al comune il 3 Ottobre 2005


Egregio Signor Sindaco  XXXXXX,

ci troviamo in una situazione molto delicata e grave.
Siamo XXXXXXXXXXX e YYYYYYYYYY, cittadini di ZZZZZZ, che già alcuni mesi fa hanno spedito alla Sua attenzione varie informative, contenenti sia delle spiegazioni all’incidente del XX marzo 2005, sia altre nostre informazioni XXXXXXXXXXXXXXXX..
La nostra situazione è molto grave, poiché al momento attuale nessuno è intervenuto a nostro favore, e siamo rimasti senza più nulla da vivere.
Non abbiamo ricevuto nessuna risposta nemmeno da parte vostra.
Abbiamo pubblicato su Internet una richiesta d’aiuto, una lettera aperta al Presidente della Repubblica, ed abbiamo deciso di informarvi.

..OMISSIS..
Chiediamo una risposta via mail o via fax, poiché non sappiamo dove saremo i prossimi giorni né in che condizioni.
Cordialmente

Risposta del comune spedita il 13 Ottobre 2005

Il comune ci risponde solamente in data 13 Ottobre per dirci di comunicare telefonicamente con le persone direttamente interessate



Lettera  spedita il 25 Ottobre 2005

riferimenti: Messaggio del comune di XXXXX del 13/10/05 in risposta la nostro messaggio del 3 Ottobre 2005.
Alla cortese attenzione dell’Assessore  dei Servizi Sociali di XXXX

Egregio Assessore  ci riferiamo a Lei per chiedere un aiuto al Comune di XXXXXX ove siamo residenti.
Per diverse motivazioni ci siamo trovati senza lavoro e senza il necessario per vivere.
In data 26 Aprile avevamo avuto un colloquio con la Signora XXXXX dei servizi sociali, alla quale avevamo spiegato a grandi linee la situazione: la conversazione è durata più di un paio d’ore. In seguito abbiamo ritenuto opportuno chiarire la situazione anche con i vicini di casa, tramite una lettera, che è stata pure spedita in copia al Sindaco per conoscenza.
Tutto ciò si è reso necessario per le informazioni errate che erano circolate nei giornali e nel paesino, in seguito all’incidente del XX Marzo 2005.
In giugno avevamo spedito un’altra lettera al Sindaco, evidenziando la pericolosità di effettuare determinati lavori nella zona di XXXXX (la lettera era indirizzata al Sindaco visto il progetto riportato in campo elettorale, per il rifacimento del marciapiede XXXXXXXX).
A tali nostre informative, non è mai giunta risposta, se non il “letto” di posta elettronica.
In ottobre abbiamo spedito un’altra lettera per evidenziare il nostro stato di necessità: l’invio è avvenuto direttamente al Sindaco su indicazione e suggerimento del Senatore XXXXXX, il quale ci aveva rassicurato che tutti i nostri problemi si potevano risolvere.
A detta del Senatore  il comune poteva fare molte cose per noi, ad esempio assegnarci un sussidio fino alla ripresa dei lavori, oltre a discutere sulle reali dinamiche dell’incidente.
Il Senatore confidava nell’intervento del Sindaco poiché oltre a ricoprire la carica di senatore era pure sindaco in un piccolo paese.
..omissis..

Per capire la delicata situazione le proponiamo di leggere queste lettere che riportiamo di seguito a  questo documento.
Abbiamo anche pubblicato in internet una lettera aperta al Presidente della Repubblica all’indirizzo ..omissis.. nel settore “giustizia” ove chiediamo un intervento dello stesso.

Recentemente eravamo tornati a casa, ma ci siamo trovati senza energia elettrica (contratto cessato per mancato pagamento) e così siamo ripartiti con gli ultimi soldi verso un altro paese.
Qui abbiamo dormito alcuni giorni sotto un ponte. Abbiamo mangiato con l’elemosina e la carità di qualche persona: siamo riusciti ad andare a Roma per sollecitare le pratiche spedite alle varie autorità. Abbiamo dormito in stazione dei treni: grazie all’elemosina, abbiamo potuto rimanere a Roma alcuni giorni come campeggiatori.
Ancora grazie all’elemosina abbiamo tirato avanti. Siamo andati anche a mangiare alla Caritas e qualche volta siamo stati ospitati sul divano. Ma così non può andare avanti perché di notte fa freddo ed in queste condizioni non riusciamo a trovare lavoro.

Insomma, non è possibile ignorare le richieste delle persone in questo modo.
Oltre al nostra caso personale, si consideri che nemmeno le ..omissis..
Oltre a tanta indifferenza, ci è pure stata costruita una brutta fama, e l’incidente del XX marzo è stato strumentalizzato:
..omissis..

Chiediamo con la presente una risposta concreta ai nostri bisogni ovvero una proposta di assistenza sociale per il nostro caso, e che finalmente le cose siano analizzate per quello che sono, non su supposizioni e dicerie.
I sindaci degli altri paesi si sentono in dovere di aiutare principalmente i loro cittadini, e quindi anche in un nuovo paese siamo in secondo piano, anche se già ci stiamo rivolgendo ad altri paesi.

(seguono integralmente le lettere inviate precedentemente al Sindaco, già riportate precedentemente in questo documento)





Lettera da noi   spedita il 26 Ottobre 2005

Sent: Wednesday, October 26, 2005 7:06 PM
Subject: Alla c.a. Assessore ai Servizi Sociali comune di XXXXX

Vi preghiamo di rispondere almeno alla notifica di lettura.
Nel caso non rispondiate saremo costretti ad andare in albergo e vi
addebiteremo le spese. E' assurdo al giorno d'oggi morire di fame e malattia
solamente perchè un comune come xxxxxxxxxx non ha personale adeguato!
Altri sindaci stentano a credere al vostro comportamento.




Risposta del comune del 26 Ottobre 2005

Oggetto:      Re: Alla c.a. Assessore ai Servizi Sociali comune di XXXXX

Pregasi contatare Assessorato ai servizi sociali di questo Comune (
0XXX/XXXX ) - Assessore XXXXXXX  -
Ufficio Assistenza Sociale




Risposta del comune del 3 Novembre 2005

Date:        03/11/2005 12:56
Oggetto:      invito
 
Abbiamo più volte inviato e mail all'indirizzo  xxxxxx@libero.it ed in data odierna anche a yyyyyy@libero.it. Non abbiamo avuto riscontro.Vi rinnoviamo l'invito a prendere contatti con lo scrivente Comune  ( Assessorato ai Servizi Sociali - Assessore XXXX XXXXX ) o con i Servizi Sociali ..omissis.. ( Ass.Sociale XXXX XXXXX 0XX/XXXX). Per richieste di contributi ed assistenza occorre contattare direttamente i ServiziSociali e presentare domanda specifica con allegata la documentazione sui redditi percepiti ( modello ISEE) o altra documentazione. Gli uffici sopra indicati sono a completa disposizione. Uff.segreteria/Affari Generali - Comune di ..omissis..



Lettera spedita al  comune del 8 Novembre 2005

Oggetto:      Richiesta urgente - C.A. Ass. XXXXX e signora XXXXXXX

Alla cortese attenzione di:
Assessore ai Servizi sociali Sig. xxxxxxxx
Servizi Sociali Sig.ra xxxxxxxxx

Siamo xxxxxxxx e yyyyyyy  abitanti a zzzzzzzz in via  ..omissis..
Come Vi abbiamo già spiegato nelle precedenti lettere abbiamo bisogno di un contributo economico urgente.
A tale proposito abbiamo inviato, tramite posta prioritaria, una autocertificazione del nostro stato di necessità, firmata e accompagnata dalle fotocopie dei nostri documenti.
Il documento Ve lo anticipiamo, in formato Word, in allegato a questa mail.
Vi chiediamo di intervenire con urgenza. Abbiamo bisogno di acquistare generi di prima necessità. Ci troviamo in condizione di fame!
Per il pagamento abbiamo pensato ad una soluzione semplice. Si può utilizzare il vaglia ONLINE, disponibile presso qualsiasi ufficio postale.
Praticamente tramite questo servizio è possibile trasferire dei soldi da un ufficio postale ad un altro in maniera pressoché immediata.
Funziona così: il soggetto che deposita i soldi presso l’ufficio pt dichiara il nominativo del destinatario della somma e versa la somma, tramite vaglia online.
L’indirizzo del destinatario può essere un qualunque indirizzo di residenza o domicilio.
Contestualmente viene rilasciato un codice e una password, che dovranno essere comunicate al destinatario. Il destinatario, tramite questo codice e password, si reca in uno sportello delle poste a prelevare l’importo. E’ necessario che il codice sia specificato per tutta la sua lunghezza anteponendo anche eventuali zeri. (es. 012177 01 05 081105, segue la password).
Dunque se ci volete aiutare ci potete mandare dei soldi in questa maniera.
Una volta compiuta l’operazione ci inviate il codice e la password tramite email all’indirizzo xxxxxxxxx@libero.it oppure yyyyyyyy@libero.it

Segue documento in allegato
__________________________________________________

 
Alla cortese attenzione di:
-Assessore ai Servizi Sociali
-Servizi Sociali
-Sig. Sindaco
Comune di XXXXXX
XXXXXXXX

Oggetto: richiesta di intervento urgente del comune


AUTOCERTIFICAZIONE
La presente lettera è una autocertificazione del nostro stato di necessità.

Il nostro nucleo familiare è composto da:
-XXXXXXXXXX nata a XXXXXXXXX il GG/MM/AAAA e residente nel comune di XXXXXX in via XXXXXXX.
-XXXXX XXXXXXo nato a XXXXXXX  il GG/MM/AAAA e residente nel comune di XXXXX in via XXXXXXX

Dichiara
Di non avere i mezzi necessari per il proprio sostentamento. A Tale scopo richiede un intervento urgente e di natura  economica al comune di residenza.
Alla presente si allega un documento che riassume e spiega  la nostra situazione.
Si precisa che siamo coniugati con rito concordatario .
Data: 07 Novembre 2005

Allegati:
-fotocopia carta d’identità firmata
-Stato della situazione e sua origine




 
Stato della Situazione e sua origine

Lo stato della nostra situazione, e relativo evolversi, è ampiamente descritto negli esposti e denuncie inviate e depositate alla Procura di Roma di piazzale Clodio, al Presidente della Repubblica Ciampi e al Prefetto di Padova (si tratta in totale di più di 180 pagine scritte fitte e fronte retro).
Riportiamo in questa lettera le informazioni che reputiamo utili per il comune, informazioni che approfondiscono le precedenti lettere che abbiamo inviato al Sindaco, e replicate ai servizi sociali.

Quando siamo arrivati nel paese di XXXXX  la situazione era ben diversa.
La nostra attività, con sede a XXXXXXX ci permetteva di vivere, di avere un’automobile; non gradivamo ..omissis..
. Dunque per noi XXXXXX era la sede ideale per costruirci una famiglia, e per restare.

La nostra vicina XXXXXXXX si è prodigata quasi subito a dirci che “era sempre riuscita a far sloggiare le persone non degne di vivere lì”. E ci portava anche un esempio, sul quale noi nutrivamo molte perplessità.
Infatti questo “essere degni” implicava che la VICINA potesse entrare liberamente in casa nostra, con la scusa di saluti e buoni rapporti di vicinato ed altre cosette. Perciò nel giro di un mese o due, dopo aver gentilmente accompagnato LA VICINA alla porta di casa nostra, in una delle sue incursioni, avevamo perso il titolo di “persone degne”. Poi scoprimmo pure che LA VICINA era stata denunciata per violazione di domicilio.
Iniziarono le ostilità di LA VICINA, alla quale si allinearono le sue amiche e conoscenti, mentre nella sua abitazione assistevamo ad un via vai di gente di tutte le razze e di tutti i tipi, mentre ..omissis..
Un giorno d’estate 2004 faceva caldo e tenevamo tutte le imposte chiuse: udimmo una filza di bestemmie, rantoli, maledizioni e parole incomprensibili. Spalancata la porta scoprimmo che la sequela proveniva dalla dolce VICINA , collocata proprio di fronte alla porta di casa nostra, a distanza di un metro. Vistasi scoperta se ne andò di corsa.
Ci furono riservate altre “gentili” attenzioni che non vi elenchiamo. Questo solo per sottolineare che per il solo farci i fatti nostri, già non eravamo graditi, e minacciati di dovercene andare.
Con i vicini dell’altra parte ci si scambiava qualche cenno di saluto, e solo con qualcuno.
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La storia del xx Marzo l’abbiamo ampiamente descritta nella lettera ai vicini che abbiamo già spedito per conoscenza in questa sede.
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Il 26 aprile 05 abbiamo avuto ben due ore e mezza di colloquio con l’assistente sociale, la quale,  una volta appurata la dinamica dei fatti, ha continuato l’iter previsto dal maresciallo, pur avendo capito che il procedimento era irregolare. Al contrario, l’assistente sociale si aspettava che l’iter, errato in partenza, dovesse essere concluso.
Insomma, la nostra impressione è che si continua a commettere abuso su abuso, irregolarità su irregolarità, e di fare a “scarica barile” con noi.
Come consigliato dall’assistente sociale, ci eravamo recati presso un quotidiano locale per fare chiarezza sull’incidente di marzo, oltre che per presentare scuse formali ai vicini. Il quotidiano non ne ha voluto sapere di pubblicare nulla, anzi, ha sottolineato che il compito di informare correttamente e rettificare spettava al comune.
Questo lo riportiamo per dire che abbiamo fatto tutto il possibile: ci siamo limitati a consegnare nella posta dei vicini di casa una lunga lettera.

Successivamente sono state spedite varie lettere al Sindaco, per informarlo sulla situazione e per richiederne l’intervento. Tale comportamento è stato preso anche dopo aver parlato con il Senatore  ..omissis.., il quale sosteneva che il sindaco poteva fissarci un sussidio, fare chiarezza e sistemare tanti problemi.
Ma il Sindaco ha sempre ignorato la situazione, lasciando i propri cittadini impantanati nelle maldicenze, nella burocrazia, nelle procedure errate.
Per la situazione creata, non ci siamo potuti recare a votare la settimana dopo Pasqua e in occasione del referendum, e vivere a casa nostra era diventato impossibile.
............ XXXXXXXXXXX, accusati da tutte le parti: ma come si fa restituire un telefono alla Telecom se non si può entrare in società, e, nonostante la denuncia, lo Stato non ci ha risposto?
Chi ci ha fatto quella violazione ci vuole rovinare e metterci nella condizione di non poterlo dimostrare. Non siate complici di ciò.

Presso questo comune vi  è scarsa professionalità, in particolare per questo episodio. Per tutelare la nostra privacy, anche dalle famiglie d’origine, che non sono estranee ai nostri mali, abbiamo ottenuto la dispensa di pubblicazioni ecclesiastiche, anteponendo il matrimonio religioso a quello civile. Ci siamo sposati a XXXXX, e la Curia ha ben capito la gravità della situazione. E’ sorto il problema relativo ai nomi XXXXXXX, che  ..omissis..,. Il responsabile dell’anagrafe, invece di interpellarci, ha telefonato nei comuni d’origine, vanificando la nostra volontà di rendere irreperibile la nostra residenza. Lo abbiamo scoperto dopo un mese, perché volevamo richiedere il passaporto: dopo un mese non ci aveva nemmeno avvertito, anzi ci ha apostrofato: “chi credete di essere per sposarvi in quel modo? Lo fa solo Elisabetta Gardini”.
Ci ha poi presentato delle proposte assurde per sistemare la faccenda: ci siamo dovuti arrangiare.

È chiaro che per ora XXXXXX e dintorni non è posto per noi: rischiamo la pelle e i carabinieri non ci aiutano, come abbiamo già sperimentato, anzi vi possono essere pericolose collusioni.
Come ultima spiaggia possiamo andarcene in albergo, mangiare e dormire, ed inviarvi il conto, ma non ci sembra una scelta onorevole, né per noi né per voi. 
Perciò noi speriamo in un vostro aiuto, come sussidio, od in alternativa per il lavoro su  XXXXXX, a seconda di come volete introdurre la voce nel bilancio comunale.
Come lavoro per  ..omissis.., in bilancio avreste una spesa, e non un contributo a fondo perduto.
Vi richiamiamo ai principi fondamentali della Costituzione e in particolare: art.3,  24, 28, 31, 38.
Grazie,





Risposta del comune del 10 Novembre 2005

Date:        10/11/2005 08:41
Oggetto:      Re: Richiesta urgente - C.A. Ass.  ..omissis.. e signora ..omissis..
___________________________________________________
Messaggio:
FACENDO SEGUITO AI RIPETUTI NOSTRI MESSAGGI DI RISPOSTA A VOSTRE RICHIESTE,
PREGASI CONTATTARE DIRETTAMENTE ASSESSORATO SERVIZI SOCIALI DI  ..omissis.. ( ASS.
..omissis.. ) O UFFICIO SERVIZI SOCIALI  ..omissis.. ( ASS.
SOCIALE   ..omissis..).
Comune di  ..omissis.. - Uff. Affari Generali - 10.11.2005




Lettera spedita al  comune il 10 Novembre 2005

Oggetto:      Re: Richiesta urgente - C.A. Ass. ..omissis..e signora  ..omissis..
___________________________________________________
Messaggio:
Abbiamo notato che sono passati pochi minuti dalla notifica di lettura a questo messaggio, dunque si puo presumere che il messaggio qui riportato sia stato prodotto automaticamente senza passare l'informazione ai destinari.
La preghiamo in ogni caso di passare questa lettera ai destinatari, cioè Assessore  ..omissis.. ..omissis... Diversamente considereremo lo scrivente responsabile delle conseguenze. Si rende noto inoltre che la lettera contiene in allegato della documentazione che era stata richiesta proprio tramite Vostra Email!






Telefonata all’assessore dei servizi sociali  in data: 10 nov 05
A seguito delle comunicazioni email e di alcune telefonate andate a vuoto , nel senso che non riusciamo ad avere una seria risposta scritta, se non i soliti numeri telefonici, telefoniamo direttamente a casa dell’assessore alle ore 20:06.
Il risultato della telefonata è che il comune non può muoversi se non ha la certificazione ISEE, per loro la nostra autocertificazione non vale.
Dunque ci invitano a fare la dichiarazione ISEE. Spieghiamo all’assessore di non avere i soldi nemmeno per mangiare e spostarci in treno.




data: 11 nov 05
In data 11 novembre mi reco   ..omissis.. per fare la certificazione ISEE richiesta. A  ..omissis.. non offrono tale servizio. Una signora vista la situazione offre 5 euro. Gentilmente un pensionato mi dà un passaggio in automobile  fino ad un altro paese dove fanno le dichiarazioni ISEE. Qui senza chiedere nulla viene redatta la dichiarazione. Il pensionato capendo la difficile situazione mi invita a pranzare con la sua famiglia.
Nel pomeriggio ci rimangono 3,20 Euro. 1 euro e 50 centesimi sono utilizzati per spedire la dichiarazione ISEE via Fax al comune.
Vi è pure l'avventura  presso il difensore civico di un ente con l'obiettivo di capire il significato del Fax ricevuto dal PM della procura di Roma in data 9 Novembre. Tuttavia l’incontro dura solo pochi minuti e si conclude in malo modo, perché il difensore civico non è tenuto ad aiutare persone non residenti. Il difensore civico, pur informato del nostro stato di fame, non si propone nemmeno di parlare con altro personale o di interessare della questione qualche persona. Alla domanda “cosa dobbiamo fare, morire di fame?” il difensore civico non risponde.
Nel pomeriggio spediamo subito il Fax dell'ISEE al comune di residenza.




data: 12-13 nov 05
Sabato mattina ci colleghiamo ad internet per pochi minuti per vedere se è arrivato qualche fax o qualche comunicazione dal comune. Ma non vi è nulla. Alla sera parliamo con un diacono che è in servizio al fine settimana a XXXXXX. Si pone disponibile a parlare con il parroco per aiutarci. Ci invita a tornare il giorno successivo.
Il giorno 13 nel pomeriggio c’e’ festa a XXXXX. Il diacono ha risposta negativa dal parroco. Dopo vari discorsi il diacono capisce che non abbiamo più nulla da mangiare e ci offre una cioccolata calda e pezzi di torta della festa. Una suora ci prepara una sportina con un po’ di pasta, riso, tonno, caffè. Abbiamo solamente 50 centesimi in tasca! Speriamo di trovare ancora carità.





Lettera spedita al  comune il 24 Novembre 2005

Sent: Thursday, November 24, 2005 8:28 PM
Subject: Alla ca Ass. XXXXX e signora XXXXX XXXX


Egregio Assessore XXXXX e Egregia Signora XXXX XXXXX, con riferimento alle precedenti comunicazioni non abbiamo avuto nessuna risposta via email o  fax.  Rinnoviamo la nostra richiesta di intervento urgente, o comunque una previsione dei tempi e modalità di intervento oppure il motivo per cui non potete intervenire.
Stiamo ancora vivendo in tenda e con gli aiuti di persone caritatevoli.  Mettetevi una mano sul cuore. Se non potete intervenire con il comune
chiedete l'intervento del Prefetto, il quale era già stato informato di alcuni fatti.  Noi vi rammentiamo che vi abbiamo inviato sia una autocertificazione dello stato di necessità, sia il Fax dell'ISEE.  Noi non sappiamo più cosa fare, se non passare di comune in comune a
spiegare la nostra situazione. Purtroppo ci dicono, la questione deve essere risolta dal comune di residenza.
Non intervenendo, diventerete complici di un crimine. Un giorno la Verità verrà a galla indipendentemente da noi.





Risposta del comune il 28 Novembre 2005

Date:        28/11/2005 17:55
Oggetto:      Re: Alla ca  Ass. XXXXXe signora XXXX XXXXXX
Pregasi contattare  Servizi Sociali XXXXX dei XXXXXX  - Ass.Soc. XXXXX  XXXXX.
Telef. xxxx/xxxxx Fax xxxx/xxxxxx. Comune di xxxxx.

Telefonata all'assistente sociale del comune di residenza il 01/12/05

Telefoniamo all'assistente sociale, la quale risponde che dovevamo fissare un colloquio con lei, e solo così potevamo sperare in qualche cosa, e nemmeno vuole credere che il comune non ci abbia mai detto ciò: il comune si è solo limitato ad indicarci un paio di numeri di telefono.
Dice che non possiamo pensare di vivere sui contributi del comune, e che dobbiamo darci da fare, lavorare: ma noi di contributi dal comune non ne abbiamo mai visto uno.
Dice che, nonostante l'invio dell'ISEE ed il nostro stato di necessità dichiarato, ha avuto molto da fare, perciò non ha ancora fatto un'istruttoria, che deve poi essere accettata dal comune. Il contributo sarà basso e in un'unica soluzione: ci dobbiamo arrangiare.
Facciamo notare che se avessero inoltrato la richiesta ancora ad ottobre '05, ci sarebbe stata maggiore liquidità, ma la signora sostiene che di soldi ce ne sono pochi, e non è stato toccato più nulla da giugno '05. Ci sembra molto improbabile che da giugno '05 il comune non abbia destinato soldi a qualcuno, se non altro per stessa ammissione dell'assessore, che parlava di contributi per il riscaldamento.
Molto seccata l'assistente sociale fa notare che ci era stato offerto un lavoro, ma non l'avevamo accettato: dice che è ben informata.
Ebbene, in novembre ha chiamato una società per reclutare personale per fare corsi per il computer, sostenendo di aver scaricato un nostro curriculum da un motore di ricerca. E' stato anche fissato un appuntamento in Veneto, appuntamento poi depennato per due motivi:
  1. non vi erano i soldi per spostarsi nella sede dell'appuntamento;
  2. il corso esigeva apertura di partita iva, cosa non possibile e/o causa di guai a causa della società che ci hanno affondato.
  3. la persona che ha fatto la proposta era lei stessa titubante nel dirmi se si poteva aprire partita iva solamente per fare il suddetto lavoro.
La cosa grave è questa: dopo mesi in cui non siamo riusciti a trovare uno straccio di lavoro, ci arriva una proposta di cui il comune è a conoscenza? E fino ad ora che non ci è arrivato nulla? C'è qualcuno con la paletta, come il vigile urbano, che dirige le opportunità di lavoro?

All'assistente sociale rispondiamo che non ci è arrivata un lavoro che abbiamo rifiutato, senza dare tante spiegazioni.
Infatti quell'unico lavoro non era attuabile, a causa della modalità di compenso tramite partita iva. Questo lavoro era proposto da una società a livello nazionale, per curiosità avevamo chiesto dove aveva trovato il riferimento: la risposta fu su "lavoro.org".
Stranamente era la prima telefonata ricevuta in relazione ai curriculum inseriti in internet ancora un anno prima, la sola ed unica telefonata! Non è questione per lamentarsi, non abbiamo mai creduto tanto in questi sistemi,  avevamo comunque cercato lavoro anche in questa maniera. Ci sembrava comunque strana quella telefonata, dopo tanto tempo di silenzio.
Solo ora forse riusciamo a dare una spiegazione.
Per la cronaca, il lavoro consisteva nel tenere dei corsi di Office a 60Euro+Iva al giorno. La cosa era fattibile, anche se il lavoro era poco remunerativo, tenendo conto che essendo un lavoro con partita iva poi occorreva avere un commercialista, tenere la contabilità e quant'altro inerente. Il problema grosso invece era il discorso della partita iva, come amministratore di una società che ha tutti i problemi già elencati.
Comunque sia, la cosa è di per se è inquietante, perchè, se il comune è riuscito a far muovere una società di Milano, attraverso lavoro.org  non è ragionevole pensare che possa anche bloccare qualsiasi proposta di  lavoro?

L'assistente sociale chiede di risentirci la prossima settimana, lamentando che la procedura per richiedere i soldi non è corretta e molte altre cose: ribattiamo che se avessimo avuto altre soluzioni sensate, non saremmo in una tenda sotto la neve, ma l'assistente sociale sembra credere poco anche a questo, perchè le sembra impossibile stare in tenda con questo freddo.
Le chiedo se ha mai mangiato con i pacchi Caritas, e la invito a provare per credere: vediamo se poi quanto è efficiente, con un pò di riso ed una scatola di fagioli.
Alla fine ci ha solo detto di risentirci la prossima settimana, senza indicarci quando e come, e con che risultati: l'istruttoria non l'ha fatta neanche la scorsa settimana, nè questa, perchè non ha avuto tempo!.


12 Dicembre 2005
Non abbiamo avuto comunicazioni, novità.
Siamo ancora in tenda. La settimana scorsa abbiamo avuto una sportina di cibo da delle suore di un paese vicino. Domenica abbiamo avuto un'altra sportina dalle suore dell'asilo. In questi giorni abbiamo tirato avanti con tanto burro e un bel pezzo di formaggio. Il pane costa troppo.
Sabato un diacono ci ha dato 5 euro, così abbiamo acquistato una bomboletta del gas e comprato finalmente dopo tanto tempo un pò di carne. Nelle sportine vi è normalmente tanta pasta.
Noi cominciamo pure a pensare che in queste zone mangiano poco e male  e forse anche per questo non sono tanto buoni.


15 Dicembre 2005
Telefonicamente contattiamo l'assistente sociale del comune di residenza.
La pratica non è ancora stata inoltrata per tanti motivi: l'assistente sociale è stata ammalata, poi non trovava più la carta intestata .......... poi ha tanto da fare..... poi la giunta si dovrà riunire ed approvare.....
E poi non sanno da che capitoli tirar fuori i soldi, poichè in ottobre '05 hanno già versato qualche migliaio di euri per delle emergenze (ovviamente non a noi). Forse a noi ne daranno qualche centinaio.....
Le facciamo capire che c'è poco da informare la giunta: ormai con alla nostra situazione stanno girando intorno da mesi, il paese è piccolo, e non c'è più niente da spiegare o da informare.
Poi cade la linea perchè non abbiamo più soldi.
Da qualche giorno ho cominciato ad avere mal di denti.  
Per non parlare di tutti gli altri acciacchi ........... eppure l'assistente sociale ha detto di essere stata a casa ammalata: possibile che almeno in qualche angolo remoto della coscienza non abbia pensato di fare questa benedetta pratica?
Siamo al Nord Italia, siamo italiani, eppure si può morire in mezzo all'indifferenza, mentre si fanno campagne di sensibilizzazione per l'Africa.


01 Febbraio 2006
Scriviamo una nuova lettera al sindaco del comune di residenza.
Non abbiamo nessuna risposta (21 febbraio 2006).




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