Proponiamo lo stralcio di un articolo apparso su Repubblica.it dell’11/5/2008 per analizzare quanto sta avvenendo in queste ore in Libano, dove l’integralismo islamico sta riportando il Paese verso la guerra civile, col chiaro fine ultimo di espandere il potere politico e territoriale dell’Islam.
Ci preme evidenziare la totale assenza, nella vicenda, oltre che di tutti quegli esponenti pacifisti sempre in prima linea nell’opporsi agli interventi militari contro i fanatici integralisti ed i loro protettori, anche dell’ONU, che, pur presidiando la zona coi Caschi Blu, dimostra una volta di più la propria totale ed evidente inadeguatezza nel fronteggiare l’aggressività del fondamentalismo islamico.
Libano, golpe di avvertimento
Non è chiaro se in Libano la tregua affidata all'esercito del generale Suleiman reggerà: questa mattina nuovi scontri furiosi sono scoppiati a Tripoli. Ma se così fosse, se la crisi esplosa potesse davvero riportare gli armati di Hezbollah all'interno dei loro caposaldi, di sicuro il paese ne uscirebbe con un equilibrio profondamente modificato. A favore del movimento sciita di Hassan Nasrallah.
Dopo mesi di tensioni, di scontro politico durissimo col governo del sunnita filo-occidentale Fuad Siniora, il movimento sciita sostenuto dalla Siria e dall'Iran in cinque giorni ha messo in scena una prova di forza in cui ha dimostrato di poter utilizzare l'esercito di cui dispone per prendere in ostaggio l'intero Stato libanese. La milizia di Hezbollah è la stessa che nell'estate del 2006 tenne testa militarmente e vinse politicamente la guerra con Israele, la "divina vittoria" ancora celebrata sui cartelloni che a Beirut inneggiano a Nasrallah.
La piccola grande vittoria di questi giorni, il colpo di stato "di avvertimento", ha paralizzato non solo il potere già assai limitato di Siniora. E' stato un colpo a cui i suoi alleati, innanzitutto gli Stati Uniti, l'Arabia saudita e i paesi arabi moderati della regione, sapranno reagire con difficoltà. Confermando la solidità del disegno di espansione geopolitica che l'Iran sciita, appoggiandosi sulla Siria di Bashar Assad, sta mettendo in atto dall'Iraq a Gaza passando appunto per il Libano.
Bush mercoledì sarà in Israele per celebrare i 60 anni dalla creazione dello stato ebraico: senza una politica efficace degli Usa in Medio Oriente, senza una concreta dissuasione militare, Israele sarà posto di fronte a un'alternativa di cui tutti parlano in queste settimane: quanto tempo lasciare al consolidamento di Hezbollah in Libano e di Hamas a Gaza? Quanto tempo prima che esploda un nuovo round nella guerra contro l'espansione sciita ?