Pubblichiamo alcune testimonianze che danno la misura della gravità della situazione dei cristiani in Medio Oriente. Giusto per ricordare quanto sia lontano il trattamento riservato ai cristiani dai musulmani rispetto, invece, al trattamento concesso agli islamici in Europa.
Tratto da Asianews.it del 24/06/2008.
All’incontro del Centro Oasis, le testimonianze dolorose di mons. Wardouni dall’Iraq e di mons. Hinder, dalla penisola arabica. Si vuole cancellare i cristiani dal Medio oriente.
Amman (AsiaNews) – Cristiani rinchiusi nelle società islamiche “come in una gabbia”; cristiani come obbiettivo da sterminare in tutto il Medio Oriente; cristiani fatti capro espiatorio delle colpe dell’occidente.
Al convegno del Comitato scientifico del Centro Oasis, si susseguono le testimonianze di vescovi, sacerdoti e laici nei Paesi a maggioranza islamica.
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La testimonianza più toccante è stata quella di mons. Shlemon Wardouni, vicario patriarcale di Baghdad, che ha raccontato la situazione della comunità cristiana nel Paese, ormai ridotta al lumicino. Grazie a violenze, rapimenti, uccisioni, minacce, i cristiani sono ormai un piccolo numero. Il loro esodo verso Giordania e Siria e verso l’occidente è “parte di un progetto per svuotare della presenza cristiana il Medio oriente”: un progetto – spiega il prelato – “che non è soltanto islamico”. Chi rimane nel Paese è sottomesso a tasse islamiche, minacce e conversioni forzate, pena la morte. Si arriva perfino ad espropriare un cristiano dei propri figli per renderli musulmani. Mons. Wardouni è scettico verso la nuova Costituzione – che alla fine si ispira alla sharia (“Chi ci garantirà la libertà in futuro?”. E anche se negli ultimi tempi la situazione di sicurezza è migliorata, preti e laici cristiani subiscono di continuo rapimenti a scopo di estorsione, da cui si può essere liberati “se ti converti all’islam”.
Mons. Paul Hinder, vicario apostolico d’Arabia ha parlato della “gabbia” in cui i cristiani sono rinchiusi nella penisola arabica (“come al giardino zoologico”); ogni piccolo segno di libertà religiosa viene come una concessione del potere, insufficiente a rispondere al bisogno religioso delle persone. Secondo mons. Hinder, “l’abuso di libertà” che si vive in occidente, porta allo scandalo dei musulmani di Arabia verso questo stile di vita ed ha “ricadute sulla libertà religiosa” dei cristiani, assommati tout court all’occidente.
Il p. Camille Semaan, dell’Egitto, ha fatto notare che i cristiani riscono anche a trovare musulmani comprensivi e simpatetici della loro situazione, ma “si tratta di un’élite”, mentre la popolazione in generale (in particolare in Egitto) diviene ogni giorno più fondamentalista.