Elenchiamo alcune delle molte differenze che caratterizzano il cattolicesimo dall’islam, sia relativamente a temi teologici, sia relativamente a temi più pratici, che riguardano aspetti più concreti di queste due religioni.
Va da sé che questo elenco non è certamente esaustivo, avendo l’unico obiettivo di evidenziare alcune elementari differenze spesso non conosciute ai più.
Note | CATTOLICESIMO | ISLAM |
Interpretazione del testo sacro | La Bibbia è interpretabile e contestualizzabile storicamente, perché è un libro “ispirato” agli uomini da Dio. | Il Corano non è interpretabile, né tantomeno contestualizzabile storicamente, perché è un libro “rivelato” agli uomini da Dio. Deve essere applicato alla vita di tutti i giorni. |
Bibbia e Corano | Nella Bibbia si assiste a un’evoluzione, dal Vecchio Testamento al Nuovo Testamento, dovuta essenzialmente al messaggio rivoluzionario di amore incondizionato verso il prossimo di Gesù. Inoltre, i cristiani, pur facendo riferimento alla Bibbia, sono prima di tutto seguaci di una persona, Gesù Cristo, e del suo modello di uomo. | Il Corano si rifà al Vecchio Testamento, negando di fatto il messaggio di amore e perdono di Gesù. A differenza dei cristiani, sono detti propriamente "gente del libro" proprio perchè trovano nei testi sacri l'unico fondamento della propria religione. |
Gesù | Figlio di Dio, fa parte della Trinità. | E’ un semplice profeta, tra l’altro non morto sulla croce. Per l’islam Dio è unico. Evidente l’incongruenza di considerare Gesù un profeta dell’islam quando, invece, di fatto il Corano è la negazione del suo messaggio e della conseguente evoluzione del Vecchio Testamento (vedi punto precedente). |
Gesù e Maometto a confronto | Gesù fu emblema di mitezza e bontà, che morì sulla croce per salvare l’umanità. | Maometto fu un conquistare, che a capo dei suoi eserciti conquistò, dopo violente guerre, molti territori. Egli stesso uccise (o fece uccidere) numerose persone, in molti casi anche inermi. |
Gerarchie religiose | Nella Chiesa vige un ordine gerarchico, con a capo il Papa, che può pertanto ‘indirizzare’ il credo cristiano. | Nessun vertice di riferimento. L’unico riferimento è il Corano e la Sunna, immutabili sin dalla loro origine. Ciò impedisce ad eventuali intellettuali o studiosi islamici, intenzionati a far progredire questa religione, di assumere quella necessaria autorità per farsi ascoltare dalle masse islamiche. |
Concezione dello Stato | Religione e Stato sono profondamente separati, dato che la religione si deve occupare solo della sfera morale di ogni singolo individuo (cfr. Concilio Vaticano II). | Religione e Stato sono la stessa cosa, ossia “din wa dawla”, perché la legge coranica abbraccia ogni aspetto della vita della comunità dei credenti, la “ummah”. |
Comunità e singola persona | Il cattolicesimo tutela la singola persona, considerando i diritti/doveri della persona come prioritari rispetto alla comunità, secondo il principio della libertà di coscienza individuale. | L’islam considera solo la ummah, la comunità degli islamici, al cui interno i singoli trovano protezione. |
Ruolo del credente nella società | Non ha particolari obblighi, se non quello di professare con coscienza la fede. | Il credente deve attivarsi per l'applicazione delle norme coraniche alla società in cui vive. |
Libero arbitrio | Al credente è lasciato il libero arbitrio nel gestire la propria coscienza personale. "Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1731). | Il credente non può far altro che riferirsi al Corano e alla Sunna. E' Allah che "sceglie tutto, conosce tutto, coordina tutto" (Boubakeur, rettore onorario della moschea di Parigi), non lasciando alcuna libertà di decisione al credente. |
Perdono divino | E’ sempre ammesso, se il peccatore si pente sinceramente. | Il credente sarà giudicato da Allah per tutte le azioni compiute durante la vita. Il perdono è ottenibile (fermo restando l'inderogabilità delle punizioni corporali previste dalla legge islamica) solo se si compie una buona azione riparatrice. Il perdono in punto di morte, quindi, non è previsto. |
Inferno e paradiso | Sono entrambi luoghi immateriali, dove l'anima dell'uomo trova sofferenza (inferno) o gioia (paradiso) in funzione della presenza o meno di Dio. | Sono luoghi fisici di sofferenza o piacere materiale. Nell'inferno vi sono sette tipi diversi di fiamme, mentre il paradiso è inteso come un verdissimo giardino con a disposizione frutti e vergini (le "hurì"). |
Preghiera | La preghiera è il mezzo con cui rapportarsi con Dio e mettersi in comunione con Lui. | La preghiera è solamente un gesto rituale, un dovere a cui il credente non può sottrarsi. E' il momento in cui il credente rinnova la propria sottomissione ad Allah. |
Non credenti | Per i non credenti, il cattolicesimo comunque prevede la benevolenza di Dio, se hanno agito secondo retti principi morali. | Per i non credenti vi sarà il castigo divino (Sura 3;4) | |
Punizioni | Nessuna pena corporale prevista. | Previste pene corporali (fustigazioni, amputazioni), anche fino alla morte (per adulteri, omosessuali, apostati e bestemmiatori). |
Omosessualità | Punisce il peccato, non il peccatore. Il peccato sta infatti nell’atto sessuale, non nel sentimento. E comunque gli omosessuali vengono sempre considerati figli di Dio. | L’islam prevede la morte per gli omosessuali. |
Violenza | La Chiesa tollera la violenza solo se finalizzata alla difesa personale dell’individuo. | L’islam invoca la violenza per difendere la religione in sé. Se l’islam viene in qualche modo giudicato aggredito (ad esempio impedendo ai credenti di praticare, oppure negando alcuni principi), i musulmani devono combattere l’aggressore. | |
Concetto di 'martire' | E' la persona che, applicando il principio della non-violenza, sacrifica la propria vita per non rinnegare il proprio credo e/o per aiutare il prossimo. | E' il guerriero che muore combattendo contro i nemici dell'islam. |
Atteggiamento verso nemici e miscredenti | Il cattolicesimo prevede di amare i propri nemici e di pregare per chi ci perseguita, diffondendo la parola di Dio attraverso l’evangelizzazione. | L’islam prevede di diffidare dagli infedeli e di combattere contro di loro la jihad. La legge di Allah deve essere diffusa anche con la guerra santa. |
Elemosina | L’elemosina ai poveri è senza limiti. | L’elemosina può essere concessa solo ad altri musulmani e non può impoverire il ricco fino a farlo diventare a sua volta povero. | |
Cibo | Nessuna limitazione qualitativa o quantitativa, salvo un morigerato invito a non eccedere nei vizi. | Severi divieti: in particolare per carne suina, alcol e loro derivati, ma anche per formaggi prodotti con caglio animale e crostacei. Il musulmano è tenuto a verificare gli ingredienti degli alimenti per appurare se sono inclusi cibi vietati. |
Considerazione delle persone | Tutti le persone sono uguali, indipendentemente dal credo professato, dal sesso o dalla razza. | L’islam si basa sulle differenze tra musulmani e non-musulmani, tra uomini e donne, tra uomo libero e schiavo. |
Posizione della donna | Equiparata a quella dell’uomo. | Gravi limitazioni per le donne: obbligo di coprirsi, obbedienza al marito, impossibilità a sposare un non-musulmano, metà diritti dell’uomo nelle eredità e nelle testimonianze pubbliche, impossibilità a toccare il Corano o entrare in moschea se mestruate, zone riservate dagli uomini anche in moschea, ecc. |
Divorzio | Non è ammesso, in quanto il matrimonio è un sacramento. Viene accettata la separazione fisica dei coniugi in caso di palese impossibilità alla convivenza. | E’ ammesso, con forte favoritismo verso il marito, il quale può ripudiare la moglie anche senza un motivo valido. Il matrimonio è infatti un contratto di puro diritto civile che ha per oggetto il semplice godimento fisico della donna da parte dell'uomo. |
Vita quotidiana (come vestirsi, cosa mangiare, come comportarsi, ecc.) | Al credente è lasciata ampia libertà nei normali atti quotidiani. | Vi sono rigide regole che normano l’intera giornata del musulmano, in ogni singolo aspetto (fino a indicare se usare la mano destra o la sinistra per compiere i gesti quotidiani). |
Lingua parlata | Non è prevista alcuna lingua "ufficiale" del cattolicesimo. | Il credente ha il dovere di imparare almeno l'essenziale della lingua araba, per essere in grado di recitare il Corano. |