Il sito web dell'ambasciata dell'Arabia Saudita a Londra contiene un documento dal titolo: "Arabia Saudita – Interrogativi sui Diritti Umani." Questo documento vuole rispondere alle domande più frequenti poste dagli occidentali in merito all'Arabia Saudita, ad esempio: "Perché è proibito ai non-musulmani di praticare la propria fede in Arabia Saudita" o "Perché alle donne non è permesso di viaggiare liberamente". Seguono alcuni passaggi del documento, dove viene candidamente messo nero su bianco l’intolleranza verso le altre religioni, la violenza e l’assenza di democrazia in Arabia Saudita, e dove vengono ulteriormente rafforzate le perplessità sul valore del modello socio-culturale arabo.
Potete leggere la versione integrale del documento, in inglese, all’indirizzo http://www.saudiembassy.org.uk/index2.htm
D : "Perchè l'Arabia Saudita è spesso criticata dai media per la violazione dei diritti umani?"
R : ……... La teoria dei diritti dell'uomo si e' evoluta lentamente e subisce tuttora un'evoluzione. ………. L'Arabia Saudita non ritiene giusto accettare l'ultima versione della visione occidentale concernente i diritti umani. L'Arabia Saudita ha al riguardo una sua propria visione."
D : "Ma l'Arabia Saudita accetta che, nonostante la natura evolutiva del concetto, vi sia ora un insieme di diritti umani universalmente accettati?"
R : "No, l'Arabia Saudita non l'accetta. Alcuni diritti umani sono universalmente accettati, altri sono discutibili, mentre altri ancora rappresentano una maledizione per una grande parte dell' umanità."
D : "Si può chiarire il concetto?"
R : "Ogni essere umano ha diritto alla libertà, alla vita, alla dignità, alla giustizia e alla sicurezza. Tali diritti non sono in discussione. Sono diritti del popolo saudita come degli occidentali."
"Ma quando qualcuno afferma che la pena capitale va contro i diritti dell'uomo entriamo nel regno della legittima differenza. È opinabile. Per i sauditi la pena capitale è considerata la salvaguardia più efficace di quel basilare diritto umano che è il diritto alla vita. C'è poi un'altra categoria di diritti dell'uomo: la libertà, nell'opinione occidentale, include la libertà sessuale. Molte società, e certamente le società musulmane che hanno un alto codice morale, non possono accettare la libertà sessuale come diritto dell'uomo."
D : "Qual’è per i sauditi il concetto fondante dei diritti umani?"
R : "La costituzione saudita ne specifica alcuni. ………... In una disamina più ampia l'articolo 40 afferma: "lo Stato salvaguarda i diritti dell'uomo in conformità della Sharia islamica".
D : "Ma i tribunali in Arabia Saudita difettano dei livelli minimi di base del diritto."
R : "La Gran-Bretagna ha una conoscenza limitata al solo sistema di giustizia occidentale e non riesce a concepirne di alternativi. Il sistema giudiziario dell'Occidente è il risultato del suo sviluppo storico e così è per l'Arabia Saudita. Secondo la tradizione saudita non ci sono giurìe, né è probabile che ve ne saranno in avvenire. Gli avvocati non sono parte integrante del sistema. Ci si può procurare un avvocato, ma è facoltativo. Noi non consideriamo la presenza degli avvocati un pre-requisito all'applicazione della giustizia."
D : "Ma senza una giurìa e un avvocato, quale garanzia di un giusto processo è riservata a un imputato?"
R : "E' una buona domanda. In Arabia Saudita il giudice si comporta, in effetti, come l'avvocato difensore. Impugna qualsiasi prova presentata in dibattimento. Diversamente dai giudici occidentali i quali fungono semplicemente da arbitri che lasciano all'accusa e a alla difesa il compito di influenzare la giurìa, i nostri giudici si considerano responsabili dinanzi a Dio per ogni sentenza pronunciata. Se un giudice condanna a morte un innocente, egli è consapevole della punizione divina che ne deriverà. Tra uomini timorosi di Dio, ciò rappresenta una potente salvaguardia."
D : "Allora perchè sentiamo spesso parlare di pene insolitamente severe comminate dai tribunali sauditi?"
R : "La severità è relativa. ……"
D : "Cosa intendete per severità relativa?"
R : "Prenda ad esempio la flagellazione, che provoca tante reazioni emotive in Occidente. Molti sauditi vi risponderebbero che quaranta frustate sono molto più "umane" di uno o due anni di carcere. Fino a poco tempo fa, la cultura occidentale riconosceva la validità della pena corporale. Tuttora in Gran Bretagna molta gente comune crede fermamente nella sua validità, ma il vostro governo ha cambiato opinione circa il suo potere dissuasivo sulla criminalità. L'Arabia Saudita no. …..
D : "E a proposito delle frequenti esecuzioni?"
R : "Sono frequenti quanto i crimini che richiedono una tale pena. ………. La pena capitale rappresenta un deterrente efficace.
D : "Come giustifica l'Arabia Saudita la pena capitale per I contrabbandieri di droga, anche di coloro che trasportano modiche quantità?"
R : "Nessuna esecuzione viene comminata a chi trasporta stupefacenti per uso personale. Riguardo agli spacciatori di lunga data, gli arabi sauditi non hanno alcuna compassione per loro. ………….
D : "Ma riguardo alla democrazia?"
R : "L'Arabia Saudita non ha mai sostenuto di essere una democrazia. …….. L'Arabia Saudita non crede nella rivoluzione, che è stata sperimentata in molti paesi del Terzo Mondo ed è immancabilmente fallita. Un'evoluzione graduale è un processo migliore."
D : "Questo sviluppo sta conducendo, finalmente, ad una democrazia di tipo occidentale?"
R : "No. Potrebbe condurre ad una partecipazione più popolare a tutti i livelli, ma è improbabile che culmini in una democrazia occidentale. In democrazia, il Parlamento eletto è l'organo supremo.
"Nell'Islam ciò che Dio ha specificato come Haram (illegale) o Halal (legale), non può essere cambiato da alcun Parlamento, neppure da tutto il popolo. Questi imperativi riguardo al giusto e al torto nell'Islam sono immodificabili."
D : "Perchè l'Arabia Saudita non permette ai seguaci di altre religioni la libertà di esercitare la loro fede nel suo territorio?"
R : "A chiunque, in Arabia Saudita, è concesso di osservare le proprie credenze e pratiche. Ma l'Arabia Saudita non può permettere la pratica pubblica di alcuna fede che contraddica l'Islam. L'Arabia Saudita è un luogo speciale: è la culla dell'Islam e il Profeta Maometto l'ha dichiarata "santuario dell'Islam".
D : "Ma in Occidente i musulmani possono osservare la loro fede liberamente. Perché non avviene lo stesso in Arabia Saudita?"
R : "Quella britannica è una società laica. L'Arabia Saudita è una società religiosa e la gente crede nell'unità di Dio e tutto ciò che è contrario alla dottrina non viene accettato. Tutti i sauditi sono musulmani e i non-musulmani che vanno in Arabia Saudita per lavoro dovrebbero comprenderne la realtà. La Mecca e la circostante terra dell'Arabia Saudita è il più sacro santuario dell'Islam. Dovrebbe esserci più comprensione per queste circostanze particolari …"
D : "Londra è piena di turisti e residenti sauditi. Perché l'Arabia Saudita proibisce il turismo? Il turismo condurrebbe a una migliore comprensione reciproca tra i popoli."
R : "L'Arabia Saudita non proibisce realmente il turismo, il Regno semplicemente riconosce di non essere un'attrazione turistica. Gli manca l'infrastruttura necessaria per un'industria turistica di successo. Quello che i turisti cercano, per prima cosa, è il divertimento e in una società conservatrice e religiosa, come quella saudita, praticamente non esistono luoghi di svago. ……………
D : "Se c'è libertà di stampa in Arabia Saudita, perché alcuni media sauditi hanno sede a Londra e non a Riyadh - come Asharq Al Awsat e MBC?"
R : "La stampa saudita ha libertà nei limiti imposti dalla religione, la cultura e la tradizione. L'Arabia Saudita è una società molto conservatrice e questo si riflette in tutte le nostre istituzioni, inclusa la stampa. ……………
D : "Perché le donne non possono viaggiare liberamente e da sole all'interno dell'Arabia Saudita?"
R : "Questo fenomeno non è limitato all' Arabia Saudita. E' un costume rispettato in molti paesi musulmani. C'è una base religiosa in questo: il Profeta Maometto affermò che nessuna donna poteva viaggiare per più di una notte senza suo marito o un mahram, come ad esempio suo padre, figlio o zio. Alcuni studiosi musulmani sono convinti che il dettame del Profeta derivasse dai pericoli nei viaggi in quell'epoca. Dicono, dato che i viaggi non sono più rischiosi, che quella regola non va osservata. Gli studiosi religiosi, tuttavia, non accettano una tale interpretazione, come neppure la maggioranza della popolazione.