La mescalina (3,4,5-trimetossi-ß-fenetilammina) è un alcaloide contenuto principalmente nel peyote (Lophophora Williamsii), pianta succulenta appartenente alla famiglia delle cactacee, originaria del deserto del Messico e usata per scopi stupefacenti in riti sciamanici dai nativi americani.
Effetti indotti
La mescalina, qualora ingerita, inizia a manifestare effetti 45-120 minuti dopo l'assunzione, a seconda del contenuto dello stomaco. Nella fase iniziale si presentano non di rado nausea e vomito, che scompaiono nell'arco di un'ora per lasciare spazio a una grande salivazione che viene di pari passo con l'affievolimento o la scomparsa delle sensazioni di fame, fatica e sete. V'è un incremento del battito cardiaco e della pressione sanguigna.
Dopo 45 minuti/2 ore dall'inizio degli effetti (in base al dosaggio e alla purezza della sostanza) segue una seconda fase caratterizzata da allucinazioni sensoriali (visive, uditive, tattili e olfattive). Generalmente l'esperienza dura da 4 a 8 ore, ma a dosaggi particolarmente elevati sono stati riportati casi di esperienze della durata di oltre 24 ore. Quando l'effetto finisce si possono percerpire sensazioni di stanchezza e spossatezza fisica e mentale. Altri effetti fisici possono includere dilatazione delle pupille.
Come molti altri allucinogeni la mescalina porta alterazioni della percezione visiva e sensoriale, tuttavia rispetto ad altre tipologie di droghe gli effetti psicologici degli psichedelici sono più poliedrici e meno esprimibili con sicurezza: nella stessa esperienza possono presentarsi perdite della consapevolezza del tempo e dello spazio, difficoltà nell'esprimersi, perdita anche per brevi tratti definitiva di memoria a breve o lungo termine (raro), visioni, sinestesie, euforia, senso di pace e benessere, percezione di maggiore profondità di pensiero, sensazioni definite "ultraterrene", empatia verso persone, animali, piante od oggetti circostanti come anche ansia, panico e stati passeggeri di paranoia o delirio. Un soggetto colpito da effetti di quest'ultimo genere andrebbe confortato con tranquillità, calmato e lasciato in pace in un luogo scuro, sicuro e aerato fino alla fine degli effetti. Non è del tutto rara l'utilizzazione di benzodiazepine per prevenire o placare simili stati.
Da notare infine, utilizzando alti dosaggi di mescalina come di altre sostanze psichedeliche, il presentarsi del fenomeno di "dissoluzione dell'Ego" ovvero la perdita della percezione della separazione tra l'Io e l'ambiente circostante e la sensazione di "essere ovunque": quest'esperienza può essere sia estremamente beatificante che traumatica e terribile, sempre a seconda dello stato d'animo e dalla personalità dell'utilizzatore.
Nota: in certi rari casi la mescalina può rivelare e liberare psicosi latenti, ad esempio la schizofrenia, e in casi ancora più rari può spingere a gesti come tuffi da palazzi o altri luoghi sopraelevati nella convinzione di volare e simili; occorrono quindi sempre attenzione e consapevolezza dei rischi.
Dipendenza e dosaggio
Non provoca dipendenza fisica, può provocare dipendenza psichica ma è assai rara e improbabile data l'intensità e la peculiarità dell'esperienza psichedelica. In caso di uso cronico si possono verificare: anoressia, distacco dalla realtà, danni neuro-fisici, ecc. La dose media va da 300 a 500 mg, una dose forte va da 500 a 700 (e più) mg.
A parità di quantità è circa 4000 volte più debole dell'LSD, da qui la minore diffusione. Sembra che la sostanza generi tolleranza ma non forte come quella dell'LSD.