È anche chiamato, per antonomasia, semplicemente alcol essendo alla base di tutte le bevande alcoliche. È noto anche come alcol etilico o spirito di vino.
A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore caratteristico. È tendenzialmente volatile ed estremamente infiammabile. La fiamma che produce durante la combustione si presenta di colore blu tenue, ed è molto difficile da vedere in presenza di luce.
È completamente solubile in molti solventi organici - ad esempio il cloroformio - ed in acqua.
L'etanolo puro al 100%, o etanolo assoluto o anidro può essere ottenuto per rimozione dell'acqua dall'azeotropo tramite aggiunta di benzene e successiva distillazione frazionata, oppure usando magnesio metallico, che aggiunto all'azeotropo acqua/etanolo regisce quantitativamente con l'acqua dando idrogeno, che viene allontanato per degasamento della soluzione, e idrossido di magnesio allontanato per distillazione dell'etanolo assoluto. In questo modo l'acqua residua viene eliminata completamente.
Utilizzo
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Prodotto in natura dalla fermentazione degli zuccheri, è l'alcol più diffuso e l'unico adatto al consumo alimentare. È presente nelle birre in percentuali inferiori al 10%, nei vini in percentuali comprese tra il 10 ed il 15%, nei liquori in percentuali fino al 45%.
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In alcuni paesi del mondo, viene usato come combustibile al posto della comune benzina, dato il suo costo molto contenuto, se prodotto autonomamente . Il Brasile è il paese dove più si fa uso di bioetanolo per autotrazione con il motore Flex e dove esistono le più grandi centrali di raffinazione di canna da zucchero, da cui si ottiene. La Svezia è la nazione europea dove più si sta sviluppando il mercato del bioetanolo.
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In cosmetica, viene ampiamente utilizzato nella produzione di profumi. Inoltre, per la sua efficacia antisettica è usato nei disinfettanti sia ad uso casalingo che professionale.
Farmacologia e tossicologia
L'etanolo ha molteplici effetti sull'organismo umano, di natura
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energetica
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nutrizionale
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farmacologica
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tossica
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psichica
Sistema nervoso centrale
L’etanolo ha un effetto di depressione del
sistema nervoso centrale, e, analogamente ad altre sostanze come
i barbiturici o le benzodiazepine, ha un effetto ansiolitico e
provoca disinibizione comportamentale.
Il meccanismo di questa azione centrale non è completamente
chiaro. Sebbene l'etanolo, a concentrazioni efficaci, produca un
aumento misurabile del disordine strutturale di membrana, è più
probabile che la sua azione dipenda principalmente dai suoi
effetti sui canali ionici di membrana e su recettori specifici.
Le principali attività sono:
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aumento dell'inibizione mediata dal GABA: l'etanolo aumenta l'azione del GABA sui recettori GABAA in modo analogo alle benzodiazepine: l'antagonista benzodiazepinico flumazenil, reverte l'azione depressoria etilica, sebbene sembra questo sia dovuto, piuttosto che ad azione antagonista, a competizione per il recettore.
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inibizione dell'ingresso del calcio attraverso i canali del calcio voltaggio-dipendenti: l'etanolo inibisce il rilascio dei trasmettitori in risposta alla depolarizzazione delle terminazioni nervose attraverso l'inibizione dell'apertura dei canali del calcio neuronali.
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inibizione della funzione dei recettori NMDA.
Altre attività dell'etanolo, la cui
importanza non è ancora ben chiara, sono l'aumento degli effetti
eccitatori prodotti dai recettori colinergici nicotinici e dai
recettori serotoninergici 5-HT3.
La somministrazione cronica causa sindromi neurologiche
irreversibili, dovute all'etanolo stesso o ai suoi metaboliti, o
secondarie alla carenza di tiamina che viene costantemente
osservata negli alcolisti. La maggior parte degli etilisti
cronici mostra un grado di demenza associato a un ingrossamento
dei ventricoli misurabile con tecniche di imaging cerebrale. Può
anche essere presente degenerazione del cervelletto e in altre
regioni encefaliche.
Sistema cardiocircolatorio
L’alcol ha numerosi effetti acuti e cronici
sull’apparato circolatorio. L’ingestione di etanolo provoca
vasodilatazione cutanea e un aumento del flusso sanguigno a
livello gastrico, con aumentata perdita di calore (che dà la
tipica sensazione di calore). La perdita di calore fa diminuire
la temperatura corporea, cosa che, associata a un effetto
depressorio sui centri regolatori della temperatura a livello
centrale, aumenta il rischio di morte per ipotermia.
L’alcol inoltre ha degli effetti a livello cardiaco: provoca
aritmie (prolungamento dell’intervallo QT
nell’elettrocardiogramma) e deprime la contrattilità del muscolo
cardiaco, portando a lungo termine a una cardiomiopatia. Inoltre
provoca aumento della pressione sanguigna. Questi ultimi
elementi insieme sembrano essere alla base dell’aumento di
incidenza di infarto che si osserva in chi beve tra i 40 e i 60
grammi di alcol al giorno.
Un moderato consumo giornaliero (20-40 g/dì) invece è correlato
a una riduzione di circa il 30% della mortalità associata a
ischemia miocardica. Questo effetto è dovuto all’inibizione
dell'aggregazione piastrinica e un aumento del colesterolo HDL,
con una conseguente protezione dalle coronaropatie e prevenzione
dell’aterosclerosi.
Apparato urinario
L’alcol stimola la diuresi a causa di una inibizione del rilascio di vasopressina da parte dell’ipofisi posteriore. Il consumo cronico di alcol provoca tolleranza a questo effetto.
Apparato gastroenterico
L’ingestione di
alcol provoca un aumento della secrezione
salivare e
gastrica, effetti
riflessi prodotti dal gusto e dall'azione irritante di alte
concentrazioni di etanolo a livello gastrico.
In bevitori cronici di alcol si osserva generalmente
malassorbimento a livello
intestinale e diarrea,
probabilmente dovuti a cambiamenti morfologici dell’epitelio
intestinale (con un appiattimento dei villi) e una diminuzione
degli enzimi digestivi.
L’alcol ha un effetto tossico sia acuto che cronico sul
pancreas, provocando
pancreatiti
probabilmente per una azione tossica diretta sulle cellule degli
acini pancreatici.
I maggiori effetti tossici si osservano nel
fegato. Uno dei primi
effetti della tossicità è l’accumulo di grasso (lipidosi), che
avviene anche dopo l’assunzione di dosi relativamente basse. Il
danno epatico progredisce verso un'irreversibile necrosi e
fibrosi epatica:
l'aumento ematico della
gamma glutamil transpeptidasi (GGT) è un ottimo indice di
danno epatico. La cirrosi
è fattore di rischio per l'epatocarcinoma
(HCC).
Apparato genitale
Sia l’esposizione acuta che cronica all’alcol
provoca impotenza nell’uomo. Circa il 50% degli etilisti cronici
di sesso maschile sono impotenti e mostrano segni di
femminilizzazione testicolare e ginecomastia. Questi effetti
sono sia secondari a un’alterata funzione dell’ipotalamo, che
diretti sulle cellule di Leyding, provocando una inibizione
della sintesi steroidea testicolare.
L’effetto sulla funzione sessuale nelle donne è meno noto, ma in
donne alcoliste è stata segnalata una diminuzione della libido e
della lubrificazione vaginale e alterazioni del ciclo mestruale.
L’etanolo riduce la secrezione di ossitocina, il che provoca un
ritardo del parto. Questo effetto è stato usato in passato per
ritardare il parto in donne con contrazioni premature, ma è
stato abbandonato perché la dose necessaria era troppo elevata e
causa ubriachezza nella madre e intossicazione acuta nel
neonato.
Effetti secondari
Gli etilisti tendono a sostituire con le bevande alcoliche gran parte degli altri alimenti della dieta, e questo li predispone a deficienze nutrizionali, in particolare gravi carenze di vitamine del gruppo B. La carenza di tiamina è alla base di una serie di patologie tipicamente osservate negli etilisti, come la neuropatia periferica, la psicosi di Korsakoff e l’encefalopatia di Wernicke.
Embrio e Fetopatia
L’assunzione di alcol durante la gravidanza provoca effetti tossici gravi sull’embrione e sul feto. Nel primo trimestre aumenta significativamente il rischio di aborto spontaneo. Nel bambino si osserva tipicamente la sindrome alcolica fetale, caratterizzata da tre condizioni: anomalie craniofacciali (tra cui microcefalia), disfunzioni del sistema nervoso centrale (iperattività, deficit di attenzione, ritardo mentale e disfunzioni dell’apprendimento) e rallentamento della crescita. L’incidenza della sindrome alcolica fetale negli Stati Uniti è di circa 0.5-1 bambino su 1000 nati.
Altri effetti
L’alcol provoca un aumento della secrezione di ormoni steroidei dal surrene, stimolando l'ipofisi anteriore a secernere ACTH (sindrome pseudoCushing).
Intossicazione acuta
I primi ben noti sintomi di intossicazione acuta da etanolo nell'uomo sono un eloquio indistinto, incoordinazione muscolare motoria, aumentata fiducia in se stessi ed euforia. La maggior parte dei soggetti sono rumorosi ed estroversi, mentre altri diventano più chiusi e solitari: comunque l'umore rimane labile, con atteggiamenti alternati di aggressività, sottomissione, euforia, malinconia.
La dose tossica di etanolo dipende da individuo a individuo, per età, sesso, popolazione, alimentazione, malattie, assuefazione.
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15g al giorno nella donna e fino a 30 nell'uomo possono diminuire il rischio d'infarto miocardico e di accidente vascolare ischemico;
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fino a 20g al giorno nella donna e fino a 40 nell'uomo non si rileva significativo cambiamento del comportamento;
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50 mg/100mL (109 mmol/L) è l'attuale limite secondo il Codice della strada italiano: oltre questo livello le prestazioni intellettuali e motorie e le discriminazioni sensoriali sono ridotte, ma i soggetti sono incapaci di rendersene conto;
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80 mg (17,4 mmol/L) corrisponde al precedente livello alcolemico, tollerato dalla legge prima del 2002: è stato ridotto poichè fino a 80 mg la probabilità di incidenti aumenta di circa 4 volte;
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al di sopra di 150 (32,6 mmol/L) aumenta di circa 25 volte;
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con circa 300 mg/100mL si manifesta il coma;
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oltre i 400 mg/100mL si ha blocco respiratorio e morte.
Il consumo pesante di alcol provoca un insieme di spiacevoli
effetti fisici chiamati postumi dell'ubriachezza.
Dipendenza da alcol
L’alcol provoca dipendenza fisica e psicologica, dimostrata dai sintomi osservati in seguito alla deprivazione. La forma di astinenza fisica nell'uomo, si sviluppa nella forma grave dopo circa 8 ore.
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Al primo stadio, i sintomi principali sono tremore, nausea, aumento della sudorazione, febbre e qualche volta allucinazioni. Questa fase dura circa 24 ore.
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La fase può essere seguita dal delirium tremens, caratterizzato da allucinazioni, delirio, febbre, tachicardia, e/o da convulsioni tonico cloniche indistinguibili da quelle del grande male epilettico. Può ridursi durante la quarta o quinta giornata, ma alcuni sintomi possono persistere, con intensità ridotta, persino per 3-6 mesi. Il delirium tremens può avere esito fatale.
La voglia di bere e la ricerca continua di
alcol sono tipici segni di dipendenza psicologica (che si
osservano anche nelle dipendenze da droghe).
Il meccanismo per il quale l’etanolo provoca dipendenza è
sconosciuto, ma si ipotizzano effetti a livello di corteccia
cerebrale, che è particolarmente sensibile ai danno da abuso di
alcol.
Il quadro di etilosi irreversibile è
rappresentato dalla Sindrome di Wernicke-Korsakoff.
Si tratta di un'encefalopatia correlata al deficit di tiamina (Sindrome
di Wernicke, reversibile), con comparsa di deficit
irreversibile della memoria a breve termine (Sindrome di
Korsakoff), deficit cognitivi, alterazioni della
personalità, anomalie comportamentali, fino, nei casi estremi,
alla necessità di parziale o totale accudimento.