Marte è il più vicino fra i pianeti esterni alla
terra; è il quarto dal sole. Ha una distanza di 227,8 milioni di km (1,52 unità
astronomiche). La distanza tra la Terra e Marte è di circa 55 e 101 milioni di
km. Il diametro di Marte è di 6787 km all’equatore, l’accelerazione di
gravità è solo il 38% di quella terrestre. Marte ruota su se stesso con un periodo di 24h 37’23, superiori di soli 41h al
periodo di rotazione siderale della Terra; inclinazione dell’equatore marziano
sul piano dell’orbita è di 23°59’, il che da luogo a stagioni simili a
quelle della Terra, ma più lunghe a causa del maggior periodo siderale di
Marte. Marte ha due satelliti Phobos e Deimos ( nomi mitologici dei figli di
Marte) scoperti nel 1877 dall’
americano A. Hall: essi sono enormi blocchi di roccia di pochi chilometri di
diametro e con il suolo bicherellato di crateri. Il monte (un vulcano racchiuso) più alto di
Marte è il monte
Olympus di circa 570 km e di diametro di base e raggiunge i 26 km di quota.
Nella prima età c’è stato un bombardamento meteorico che ha creato una vasta
zona di crateri, il più esteso è di un diametro di 2000 km il suo nome è
Hellas. La faglia più grande che c’è su Marte è di 5000 km con larghezza e
profondità fino a 120 km e 6000 m. I rilevamenti fotografici hanno anche
rilevato la presenza su Marte di terreni di natura alluvionale sui quali
compaiono la tracce di depositi fluviali (i cosiddetti Channels). A somiglianza
degli altri pianeti del sistema, Marte si è costituito 4.5 miliardi di anni e
presenta un'atmosfera trasparente, cento
volte più rarefatta di quelle terrestre; è costituita in massima parte da
anidride carbonica, ma vi sono anche tracce di azoto, vapore acqueo e altri gas. Molteplici sono gli aspetti nella morfologia del pianeta (fenomeni
erosivi,alluvionali,depositi stratiformi escavazioni di natura fluviale, ecc.)
che suggeriscono, per il passato un ambiente profondamente diverso da quello del giorno d’ oggi. E’ infatti presumibile che un "effetto serra"
abbastanza sensibile generato da CO2 e dall’ H2O liberati coi prodotti di
degassificazione interna abbia caratterizzato il clima primitivo del pianeta,
garantendo una temperatura abbastanza elevata da consentire lo stabilirsi di una
circolazione acquea completa con condensazione, piogge, raccolta di bacini
fluviali e marini, evaporazione. La superficie è battuta da venti molto forti
che, sollevano nuvole di polvere,erodono le rocce e modellano il paesaggio.
Andrea Melis e Hellies Filippo