La successione delle stagioni

L'alternarsi delle stagioni è la conseguenza più evidente di due fenomeni  astronomici: il moto di rivoluzione e l'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre. Quest'ultimo fenomeno  determina la diversa durata del di e della notte. Se l'asse fosse perpendicolare all'eclittica (piano dell'orbita terrestre), tutti i giorni dell'anno avrebbero 12 ore di luce e 12 ore di buio, come se tutti i giorni fossero all'equinozio . All'Equatore il Sole raggiungerebbe ogni giorno lo zenit, mentre la sua altezza massima sull'orizzonte sarebbe sempre più bassa man mano che ci si avvicina ai Poli ,  dove non supererebbe mai l'orizzonte. I raggi solari colpirebbero la Terra sempre nello stesso modo durante tutto l'anno. Se l'asse terrestre fosse inclinato ma la terra non ruotasse intorno al Sole,alcune zone sarebbero sempre illuminate, e diventerebbero  roventi,altre resterebbero sempre al buio, diventando gelide. Poichè  l'asse di rotazione non è perpendicolare all'orbita, la linea che divide la parte illuminata da quella buia non coincide con un meridiano e, quindi, i paralleli  vengono divisi in una parte più lunga e una parte più corta, causando la diversa durata del di e della notte.

La Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole,occupa quattro posizioni importanti per la durata del giorno e della notte.

             

 

Cappai Antonio