E’ da qualche tempo che è ritornata di attualità la questione se il
preservativo sia realmente un mezzo sicuro per preservarci dalle malattie, in
particolar modo dall’AIDS che, viene detto, è propagato da un virus chiamato
HIV presente nello sperma.
E’ veramente comico che, leggendo gli articoli riportati dalla stampa, non
si riesca a capire chi abbia ragione. Da una parte vengono riportate le
opinioni di scienziati in linea con le affermazioni di chi fabbrica e vende
preservativi (tra i quali il nostro Aiuti), dall’altra parte vengono citate le
affermazioni di scienziati in sintonia con la Chiesa Cattolica. I primi dicono
che il preservativo é sicuro perché non lascia passare il virus, mentre gli
altri affermano che lo lascia passare.
E’ un fatto che l’industria dei preservativi di gomma ha decuplicato le
vendite da quando è stata sparsa la voce che l’AIDS è propagato da un virus
trasmissibile sessualmente. E’anche un fatto che la Chiesa Cattolica è da
sempre, per motivi etico‑religiosi, contraria all’uso del preservativo.
E’ decisivo quindi stabilire se questo virus passa o no attraverso il
preservativo di gomma.
Come si fa a saperlo? Con tutta semplicità, basta fare delle prove visto
che il metodo scientifico di solito é preciso e non lascia spazio ad opinioni.
Per iniziare alcuni dati e una semplice considerazione.
- Diametro del virus HIV: circa 0,1 micron.
‑ Diametro della testa dello Spermatozoo: circa 2,5 micron.
Negli i anni ‘60, con la scoperta della pillola anticoncezionale, il preservativo venne largamente soppiantato
perché considerato molto meno sicuro:
la percentuale di insicurezza veniva valutata dal 13% (uso corretto) fino al
20% ( considerando anche i casi di uso scorretto). In altre parole, un certo
numero di spermatozoi riusciva comunque a passare fino a provocare, in una
percentuale dal 13 al 20 per certo, gravidanze indesiderate. Ma se passano loro
(gli spermatozoi ), dovrà passare anche il virus che abbiamo visto essere ben
25 volte più piccolo!
I produttori di preservativi, nella loro pubblicità, parlano di assoluta
sicurezza e citano il rigoroso test ai quali i loro preservativi vengono
sottoposti prima di essere immessi sul mercato (anzi al supermercato).
Il “test di permeabilità” consiste nei riempire un preservativo con 300 ml
di acqua distillata, tenerlo appeso per qualche ora e verificare che non vi
siano perdite. La molecola dell’acqua è ancora più piccola dei virus, quindi se
non passa quella...!
Qualsiasi esperto, però, sa che nei liquidi intervengono anche altri
fattori fisici, come capillarità e tensione superficiale. G. B. Davis e L . W.
Schroeder hanno allora condotto una semplice prova e hanno pubblicato il lavoro
ancora nel 1990. Con l’aiuto di un microscopio elettronico hanno praticato dei
forellini di 1 micron (10 volte più grandi del virus HIV quindi) nei
preservativi e li hanno sottoposti di nuovo al “test di permeabilità” che hanno
brillantemente superato.
R. F. Carey, in un altro esperimento pubblicato nel 1992 su Scientific American, ha preso dei
preservativi nuovi
di diverse marche e li ha riempiti con delle microsfere fluorescenti di
politstirene del diametro di 0,1 micron (le dimensioni del virus HIV) e li ha
sottoposti poi a stiramenti e pressioni simili a quelle del coito: la perdita
di sferule risultò essere di circa 1 miliardesimo di litro al secondo. In due minuti
passano qualcosa come 12.000 sferule, in mezz’ora ne passano 180.000.
In conclusione?
L’European Study Group ha pubblicato uno studio ancora nel 1989
sull’autorevole British Medical Journal da cui risulta in definitiva, una
“protezione” intorno al 69% (quindi il 31 % di insicurezza nei confronti di un
ipotetico virus di 0,1 micron di diametro).
Di un parere analogo é l’FDC (ente federale americano che controlla la
validità dei prodotti farmaceutici) che afferma in una circolare che “Il
preservativo può solo ridurre il rischio di malattie veneree, ma non lo
elimina”.
Da parte mia non ha posizioni etiche o di altro tipo in proposito, ma, una
volta stabilita la verità, vorrei fare un paio di considerazioni.
1) Anche se sorretta istituzionalmente, non bisogna mai fidarsi della
pubblicità e della propaganda; anzi, proprio quando quest’ultima é presente in
modo così martellante, è bene potenziare la capacità di pensare con la propria
testa: tutte le dittature fanno in modo di diminuirne l’uso per controllare
meglio gli individui.
2) Visto che il preservativo sembra proprio che preservi molto poco e,
visto anche che, secondo le statistiche, il popolo continua a fare l’amore
anche senza particolari misure di protezione e, nonostante ciò, non siamo
ancora tutti morti, è possibile che in realtà il virus non ci sia nello
sperma oppure anche che non sia lui la causa dell’AIDS.
Molti scienziati, tra cui premi Nobel, affermano, con prove alla mano, che
quest’ultima malattia ha ben altre cause, anche se i loro studi non godono
della stessa risonanza della vasta campagna di opinione che afferma che 1’AIDS
sia dovuto al virus HIV.
Giulio Murero