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Quando
tornavo a casa ascoltavo Mark Lanegan
Rilassarsi
col nuoto sincronizzato alla televisione. Non chiedo altro.
Se tutto va bene poi sarò libero per un paio di ore ,
prima che qualcuno arrivi. Tutta questa luce per casa non mi
va e così faccio un giro ad abbassare le tapparelle non
prima di aver alzato il volume della Tv. Il caldo è sopportabile.
Sono io il padrone di casa quindi rimango a piedi nudi. E' il
massimo di libertà che riesco a concedermi. Non sono
uno di quelli che non aspettando visite restano in mutande fino
a sera. E nemmeno il tipo che aspettando ospiti si fa trovare
in mutande per far capire di che umore è.
Se prima avevo una mezza idea di uscire con la bicicletta ora
ho una mezza idea di non far nulla come guardare del nuoto alla
tele.
Tutti quei corpi coordinati mi fanno capire di non essere nemmeno
padrone del mio corpo . Mentre ci penso, mi sfugge dalle mani
la birra che finisce sul tappeto. Se per la casa ci fosse stato
uno di quei giudici non me la sarei cavata tanto bene. Gli avrei
fatto capire che era la prima volta che mi succedeva. Lui non
mi avrebbe capito lo stesso.
Nel frattempo che cerco qualcosa per assorbire la birra , la
birra se l'è bella che assorbita tutta il tappeto. Quello
che cerco alla fine lo trovo in cucina. Visto il modo in cui
è ridotta non mi sembra più la maniera adatta
di chiamarla. L'idea di rimetterla in ordine è una buona
idea se non fosse che alla tele c'è la gara di nuoto
sincronizzato .
Ritorno da dove ero partito. La mia poltrona . Faccio in tempo
a vedere alzarsi le palette dei giudici. Nove, otto, nove, otto,
sette, cinque. Qualche stronzo c'è sempre. Anche il commentatore
si sorprende di un voto così basso. Non importa, di tempo
per recuperare ce n'è. Anch'io pensavo la stessa cosa
al corso di nuoto, adesso so che in una piscina non metterò
più piede. Sono un peso morto. Pubblicità.Vuol
dire che posso alzarmi senza cambiare canale.Vado a cercare
il gatto. Giuseppe mi sta alla larga da troppo tempo perché
continui a far finta di niente. Lo trovo e cerco di disturbarlo.
Non ne vuole sapere . Ho chiamato il gatto come mio fratello
per fargli una sorpresa nel caso in cui un giorno lui dovesse
venirmi a trovare. Lascio perdere Giuseppe e me ne ritorno al
nuoto. Ecco il mio sincronismo. Arrivo giusto quando la pubblicità
è finita.
La gara è quasi al termine. Se la squadra russa non commetterà
errori eclatanti per i tedeschi non ci sarà più
niente da fare. Io me lo auguro. Mi schiero sempre quando vedo
lo sport alla tele. Se fossi imparziale sarei come il mio gatto.
Giuseppe deve aver fatto cadere qualcosa in camera. Mi alzo
lasciando perdere la regola della pubblicità. Come pensavo.
Il vaso cinese. Nel frattempo che me la prendo con Giuseppe
sento che qualcosa deve essere successo alla tele. Mi trovo
al posto sbagliato nel momento sbagliato. Abbandono il vaso
per recuperare quello che mi sono perso alla televisione.
E' scoppiata una rissa nella piscina. Se le danno di santa ragione.
Russi, tedeschi, americani e anche qualche finlandese. Il sincronismo
è andato a farsi benedire. Stanno perdendo il controllo
del proprio corpo. Qualcuno rischia anche di affogare. Ce n'è
uno che armato di paletta sta per scagliarsi contro un giudice.
Non saprò mai come è andata a finire perché
la trasmissione viene interrotta, come accade ogni volta che
una competizione sportiva degenera. E dire che la violenza televisiva
diseducativa è ben altra. Sconsolato spengo la televisione.
Accantono il problema del vaso e della cucina che non è
più tale. Penso a me stesso. Lascio perdere la macchina
nel garage.
Mi preparo per uscire con la bicicletta. E' sabato e quindi
vado al campo dove un tempo giocavamo a pallone . Ora non c'è
anima viva. Mi fermo e mi siedo sulla gradinata di cemento.
Era qui che ci cambiavamo prima di iniziare a giocare. Dovrei
togliermi la maglietta e mettere quella della squadra e invece
inizio a leggere un libro che mi sono portato dietro. Non mi
piace per niente. Me lo aspettavo. Lo leggo ugualmente. Questa
sera quando tornerò a casa senza dubbio ci sarà
davanti alla porta il mio amico ad aspettare che lo faccia entrare.
Chiudo il libro e lo butto in un cestino. E' meglio che inizi
a pensare a cosa farò domani!
Paolo
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